Capitolo 61

26 1 0
                                    

Santorini. Primo giorno.

La luce che filtra attraverso la piccola finestra della camera da letto mi sta lentamente destando dal profondo sonno in cui sono caduta. Allungo le gambe e le braccia per stiracchiare i muscoli e riattivarli dolcemente. Sono settimane che dormo sullo stretto divano della mia migliore amica e, non fraintendetemi sono grata per la sua ospitalità, ma riposare su di un morbido e confortevole letto matrimoniale che ti avvolge in un caldo tepore cullandoti tra le braccia di Morfeo, è tutta un'altra cosa.

Allungo una mano alla ricerca del cellulare che ho abbandonato la notte scorsa sul comodino, per vedere che ore sono: le nove.

Noto che mi sono arrivati due messaggi, il primo è di Penny, l'altro di Nicolas. Ieri sera ero così stanca che sono immediatamente sprofondata nel sonno dimenticandomi di avvisarli che ero arrivata a destinazione sana e salva. Mi sento un po' in colpa per essermi completamente scordata di loro ma leggendo ciò che scrivono mi rendo subito conto che quei due non sono minimamente preoccupati della mia sorte.

Da Nick, ore 00:34.
"Penny mi ha detto di essersi lasciata scappare della nostra piccola scommessa... spero che tu non te la sia presa troppo, era solo un giochino innocente non volevamo prenderti in giro. Chiama quando hai tempo e Alice... non ci sarebbe niente di male se decidessi di lasciarti andare un po'. Un bacio".

Da Penny, ore 3:56.
"Allora? Tutto bene? Come devo interpretare il tuo silenzio? Alex ti ha buttata giù dall'aereo oppure ci state già dando dentro sotto le coperte? Ti ricordo che mi faresti un grande piacere se aspettassi almeno fino a domani per farmi vincere la scommessa!".

Quella dannata scommessa! Me ne ero quasi dimenticata, begli amici che mi ritrovo. Perlomeno Nicolas si è preoccupato di chiedermi se fossi arrabbiata, a Penny non è passato neanche per l'anticamera del cervello di domandarmi se ero arrivata a destinazione sana e salva, le interessa solo sapere se l'aiuterò a vincere o meno quella dannata scommessa! In ogni caso sono ancora troppo arrabbiata con entrambi per rispondere. Credo proprio che in questo caso la migliore vendetta sia un prolungato silenzio stampa, sono sicura che andranno entrambi fuori di testa non sapendo nulla di ciò che sta succedendo tra me e Alex, ben gli sta a quei due pettegoli.

Mi siedo sul letto ancora un po' disorientata dal ritrovarmi in un luogo sconosciuto. Mi stupisco di essere riuscita a dormire così bene con tutta la luce che inonda quella stanza dalle pareti bianche come la neve, normalmente anche un piccolo spiraglio che supera la barriera delle persiane mi infastidisce a tal punto da impedirmi di chiudere occhio ma ieri sera ero talmente stanca che quello di tirare la tenda è stato l'ultimo dei miei pensieri.

Il resto del viaggio in aereo è trascorso senza particolari sorprese. Siamo arrivati a destinazione che erano ormai le 23:00 passate. A quell'ora i mezzi pubblici scarseggiano perciò siamo stati costretti a prendere un taxi per raggiungere l'appartamento di proprietà del collega di Alex in cui alloggeremo. Non è stato particolarmente economico ma perlomeno ci ha consentito di raggiungere la nostra meta in breve tempo.

L'abitazione si trova a Oia, uno dei principali centri abitati dell'isola, a circa 17 chilometri dall'aeroporto. Il villaggio è famoso soprattutto perché collocato proprio a ridosso della cresta del vecchio vulcano, all'estremità settentrionale di Santorini.

Per raggiungere l'appartamento in cui alloggiamo, una volta abbandonato il taxi, abbiamo dovuto percorrere una lunga scalinata stretta e ripida. Si tratta di una di quelle abitazioni tipiche di Santorini che chiamano "cave house" o "case grotta" perché sono ricavate scavando all'interno delle pareti rocciose che caratterizzano le coste dell'isola. Sono a dir poco spettacolari e affacciano direttamente sul mare regalando panorami unici. Ho letto molti articoli che parlavano di queste piccole ma affascinanti dimore incastonate nella roccia ma non avrei mai immaginato di potervi soggiornare.

Sei tu il mio "tanto così"?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora