Capitolo 51

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- Assaggia! - ordina Penelope sbattendo poco delicatamente il bicchiere da cocktail sul tappetino di gomma che ricopre parzialmente il legno del bancone. Sul piano ancora giacciono alla rinfusa le decine di bottiglie che la mia amica ha utilizzato per la sua ultima creazione.

- Stai scherzando? Sono solo le cinque del pomeriggio, non ho la minima intenzione di bere quell'intruglio - ribatto con decisione.

Dopo tutti questi anni non ha ancora smesso di fare esperimenti, è fermamente convinta che prima o poi creerà qualcosa di così sensazionale da essere servito in tutti i pub del mondo.

Era da un po' però che non mi utilizzava come cavia.

- Andiamo, questa è la volta buona! Assaggialo, sono sicura che non hai mai bevuto niente di così eccezionale in tutta la tua vita! - sporge il braccio nella mia direzione sbatacchiando più volte le folte ciglia nel tentativo di convincermi.

- Primo - comincio sollevando il pollice davanti al suo viso.

- Come ben sai non sono una grande bevitrice, non saprei distinguere un mojito da una caipiroska, per cui il mio parere sarebbe del tutto inattendibile oltreché inutile. Secondo - aggiungo anche l'indice, sempre sventolandoglielo davanti alla faccia fin quasi a sfiorarle il naso.

- E sai bene anche questo, non sono famosa per la mia capacità di reggere l'alcol quindi sarebbe meglio evitare di iniziare a bere già nel primo pomeriggio. Inoltre sono venuta fin qui in macchina e vorrei ritornare a casa sana e salva -.

- E dai che ti costa, solo un sorsino - insiste ignorando completamente il mio discorso.

- Se vuoi lo faccio io - Elena, l'ultima di una infinita serie di ragazze che si sono avvicendate al Collins per servire ai tavoli da quando me ne sono andata, si intromette offrendosi di assaggiare l'intruglio al posto mio.

Non posso far altro che ringraziarla silenziosamente per il suo tentativo di sottrarmi alle grinfie della mia migliore amica, ma Penny non è dello stesso avviso.

- Non ci provare ragazzina, sei qui per lavorare, non per dar fondo alle mie scorte. Ti voglio sobria e reattiva quindi gira al largo - da quando ha assunto la gestione del Collins ho scoperto un lato di lei che ancora non conoscevo. Quando ci si mette sa davvero essere severa ed autoritaria, fortuna che non lavoro più in questo posto, preferivo di gran lunga Giovanni e Rosa a Miss acidità.

Penelope ha preso fin troppo seriamente l'incarico che i vecchi proprietari le hanno affidato e si è calata alla perfezione nel suo nuovo ruolo di dittatrice suprema.

Alle volte non riesco a fare a meno di invidiarla per essere riuscita a trovare la sua strada in così poco tempo, ma la ammiro soprattutto perché ha avuto il coraggio di seguirla quella strada senza mai mostrare il minimo ripensamento. Quando smanetta per preparare i suoi intrugli le brillano gli occhi a tal punto da rendere evidente a tutti quanto ami il suo lavoro. Penelope sì che è soddisfatta di se stessa. Vorrei anch'io provare le sue stesse sensazioni quando mi trovo in un'aula di tribunale a sostenere le ragioni del mio cliente e invece...

- Se te lo assaggio poi la pianti e torniamo a parlare della mia vita lavorativa insoddisfacente? - Penelope agita la testa entusiasta, sapeva che prima o poi avrei ceduto.

Dopo aver salutato Edoardo sono salita sul primo treno e dalla stazione mi sono fiondata direttamente al pub senza neppure passare da casa per cambiarmi.

Era da molto che non passavo un po' di tempo sola con Penelope per questo ho approfittato delle ultime ore per renderla partecipe dei recenti avvenimenti che hanno s ombussolato la mia vita. Non solo dell'esame e della spiacevole conversazione avuta con il mio titolare questa mattina ma anche di tutti i dubbi che oramai si affacciano giornalmente tra i miei pensieri.

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