Capitolo 41

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Metà agosto

- Come se la cava in matematica? Io sono sempre stata una schiappa in matematica forse c'è ancora qualche possibilità che lo scartino - alzo gli occhi al cielo infastidita, Lucia è sempre molto discreta e taciturna ma a volte riesce a indispettirmi anche più della sorella.

- Ma hai sentito quello che ti ho appena detto? Ne abbiamo parlato e lui è d'accordo con me nel darci una possibilità. Andrà tutto bene, anche se dovesse partire. Non sarà facile ma sono sicura che ce la caveremo, non è impossibile far funzionare un rapporto a distanza - ripongo nel lavandino l'ultimo carico di bicchieri sporchi recuperati sparecchiando il tavolo accanto all'ingresso.

- Sì ti ho sentita però... - le lancio uno sguardo torvo, conosco quel tono di voce e non promette nulla di buono.

- Di che parlate? - la chioma fulva di Rosa fa capolino da dietro la porta che conduce al piano superiore. Giovanni è appena salito per passare un po' di tempo con la piccola e lei ci ha raggiunte per fare due chiacchiere che non riguardino rigurgiti e pannolini sporchi.

- Sentiamo l'opinione di una saggia e matura madre di famiglia sull'argomento - continua la mia collega trascinando la sorella nella discussione. Madre, Rosa lo è senza ombra di dubbio, ma sul saggia e matura avrei qualcosa da ridire.

- Qual è l'argomento? - ribatte lei, masticando rumorosamente una manciata di noccioline.

- Relazioni a distanza - aggiunge Penny comparendo improvvisamente alle mie spalle come se quelle sole tre parole potessero chiarire qualsiasi cosa.

Rosa ci osserva interessata in attesa di ulteriori spiegazioni e Lucia si prodiga immediatamente a chiarire la situazione.

- Alex partirà domani per il tirocinio in Accademia e starà via per una decina di giorni al termine dei quali saprà se verrà ammesso oppure no. In caso affermativo dovrà trasferirsi a Pozzuoli per i prossimi cinque anni. Diciamo che io e Alice abbiamo opinioni divergenti in merito alle relazioni a distanza - si affretta a chiarire Lucia.

- Argomento delicato - Rosa fa una smorfia inorridita per poi sedersi sullo sgabello proprio di fronte a me. - Anch'io ho avuto una relazione a distanza anni fa - afferma abbassando lo sguardo alla ricerca di ricordi ormai sepolti nella memoria.

- Visto! Anche Rosa ha avuto una relazione a distanza, non è poi così tragica - Lucia mi guarda scettica appoggiando il fianco al bancone del bar. Non approva affatto la decisione che io e Alex abbiamo preso e nell'ultima settimana non ha fatto altro che tentare di persuadermi a cambiare idea. È convinta che una relazione vada vissuta appieno, soprattutto alla nostra età, e mille chilometri di distanza lo rendono impossibile.

- Avevo circa diciassette anni e frequentavo questo ragazzo da pochi mesi. Era davvero un gran figo, ci avevo provato con lui per settimane prima di riuscire a farlo capitolare, ci credereste? - continua Rosa riguadagnandosi immediatamente la nostra attenzione. - Ma poi una volta assaggiata Rosy nessuno riesce più a rinunciarci - la sua aria convinta mi rende sempre più difficile rimanere seria.

- Comunque... a quei tempi il servizio militare era ancora obbligatorio e lui è dovuto partire per la leva. Mi ha letteralmente supplicato di non lasciarlo, così abbiamo deciso di provarci... - guardo la mia collega con aria trionfante ma gongolo solo per pochi secondi. - Una settimana dopo aveva più corna lui di un personaggio di "Grey's Anatomy" - aggiunge non riuscendo a trattenere una risatina.

Come non detto, trattandosi di Rosa avrei dovuto aspettarmelo un epilogo del genere.

- Come diavolo si chiamava già? Giorgio forse... o Giacomo? Boh non riesco proprio a ricordare -.

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