Capitolo 42

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Primi giorni del mese di settembre

Passeggio freneticamente su e giù davanti all'ingresso della palestra passandomi le dita tra i capelli scompigliati, un gesto incontrollato che dovrebbe aiutarmi a sfogare la tensione ma in realtà non fa che accrescerla. Ogni tanto butto l'occhio all'immagine impietosa riflessa sulla porta a vetri e quello che vedo mi spaventa, sono un disastro. Non dormo da giorni e non riesco neppure a ricordare quand'è stata l'ultima volta che ho fatto un pasto completo.

- Vedrai che non appena vi ritroverete faccia a faccia tutto si risolverà, però devi calmarti, non puoi affrontarlo in queste condizioni e poi mi stai facendo venire il mal di mare - è da circa dieci minuti che Nick sta cercando, invano, di placare la mia ansia.

- No, tu non capisci, non l'hai visto! Il suo sguardo quella sera... era puro odio, sono sicura che non vorrà neppure parlarmi - sono passati undici giorni dalla sera in cui quello stronzo del mio ex ha avuto la brillante idea di tendermi un'imboscata facendo credere al mio attuale ragazzo che tra noi ci fosse ancora qualcosa e da allora Alex è completamente sparito.

Ho provato a chiamarlo centinaia di volte, all'inizio il suo cellulare suonava a vuoto, ora le mie chiamate vengono immediatamente rifiutate. Ho anche provato a scrivergli ma il risultato è stato lo stesso: nessuna risposta.

Capisco che sia arrabbiato ma non è da lui comportarsi in questo modo, è sempre stato una persona comprensiva e ragionevole, non è tipo da chiudere tutte le porte senza darti nemmeno la possibilità di spiegare.

Forse in Accademia i cellulari non sono ammessi, per questo non mi ha cercata. Ma chi voglio prendere in giro, non era mica in un carcere di massima sicurezza, se avesse voluto parlarmi un modo l'avrebbe trovato e poi il tirocinio terminava ieri.

Ma io non gli permetterò di continuare a ignorarmi. Stasera, al temine della lezione di krav maga, dovrà ascoltarmi.

- Ali tra poco la lezione inizierà. Devi entrare - osservo la reception attraverso la porta principale prestando attenzione a ogni minimo movimento. - Vedrai che andrà tutto bene, era arrabbiato e ha reagito d'impulso ma ora che ha avuto tempo di riflette sono sicuro che tutto si risolverà - vorrei davvero che il mio amico avesse ragione ma un brutto presentimento mi attanaglia lo stomaco.

- Grazie Nick, ci sentiamo più tardi ok? - odio quando mi guardano con quello sguardo compassionevole, soprattutto se a farlo è una delle persone a cui tengo di più al mondo.

- Mi raccomando chiamami subito dopo la lezione - termino la videochiamata riponendo il cellulare nella tasca laterale del borsone.

Sono così agitata che mi ci vuole un attimo per recuperare il coraggio necessario a raggiungere l'ingresso. A ogni passo sento il battito del cuore accelerare e l'ansia prendere il sopravvento.

All'interno una presenza attira immediatamente la mia attenzione. Loris è appoggiato al bancone della reception in attesa che Daniela gli passi alcuni fogli freschi di stampa.

- Ehi - cerco di attirare la sua attenzione. Io e il ragazzo tatuato abbiamo avuto modo di conoscerci meglio negli ultimi tempi. Loris è un ragazzo socievole, mi piace chiacchierare con lui e poi abbiamo un sacco di cose in comune. Prima di tutto entrambi siamo stati raggirati da un pazzo psicopatico che ha approfittato della nostra ingenuità per sconvolgerci l'esistenza e secondo: tutti e due abbiamo un debole per una certa mora con gli occhi color cioccolato di cui, quando la conosci bene, non riesci più a fare a meno.

Ormai lo conosco abbastanza da sapere che lo sguardo compassionevole che mi rivolge preannuncia cattive notizie.

- Mi dispiace Alice ma da oggi sarò io a tenere le lezioni di krav maga, Alex ha contattato il centro per avvisare che non sarebbe rientrato dopo la pausa estiva - quella rivelazione non è altro che l'ennesima stoccata al mio cuore lacerato.

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