Capitolo 28

44 1 0
                                    

25 Gennaio

- Smettila di gongolare, ti ha solo baciata davanti alla subdola manipolatrice mica ti ha chiesto di sposarlo -.

Io e Penny siamo arrivate al Collins da pochi minuti, tant'è vero che, quando finisco di raccontarle del faccia a faccia pomeridiano con il bel ragazzo moro, sono ancora intenta a legarmi in vita il grembiule nero con il logo del locale.

- Comunque ben le sta, meglio farle subito capire qual è il suo posto, prima che decida di metterti di nuovo i bastoni tra le ruote! -.

- In realtà lei non mi preoccupa, è solo una ragazzina con una cotta per il fratello della migliore amica, che male c'è. Io avevo solo qualche anno meno di lei quando fantasticavo che Simone lasciasse mia sorella per me. Se Bianca lo avesse saputo mi avrebbe fatto lo scalpo! Da piccoli è facile scambiare un'infatuazione per amore, crescendo le passerà -.

- Sarà ma tu cerca di non sottovalutarla, le adolescenti moderne non sono come eravamo noi alla loro età. Vanno in giro scosciate e non hanno più alcun pudore, sembra che la timidezza sia stata definitivamente eliminata dal loro patrimonio genetico - Penny è piuttosto convinta delle sue affermazioni ma io avrei qualcosa da ridire.

- Non mi pare che tu fossi particolarmente timida a quell'età o ti devo ricordare di quella volta che cercasti di sedurre il professore di fisica per far lievitare la media dei tuoi voti? - sorrido ripensando a quell'episodio. Sembra che siano passati secoli da allora invece è successo solo qualche anno fa.

- Il professor Masi era un gran bell'uomo, un po' bacchettone forse, ma decisamente attraente -.

- Attraente? Ma se aveva più del doppio della nostra età e zoppicava a causa di un incidente avuto da ragazzo! –.

- Andiamo non esagerare e, in ogni caso, non puoi prendere me come termine di paragone, io mi sono sempre contraddistinta da quelle bigotte delle nostre compagne di classe. La loro maggiore preoccupazione era controllare che la camicia fosse ben abbottonata per non mostrare neanche un briciolo di pelle. Mi consideravano una specie di diavolo tentatore mandato sulla terra per allontanarle dalla retta via - e poi sarei io quella esagerata? A sentir lei sembra che frequentassimo un rigido collegio degli anni cinquanta anziché un normalissimo istituto tecnico.

- Diciamo che a quei tempi le adolescenti erano più simili a te che a me mentre ora... ora sono tutte come me: provocanti e senza alcun freno inibitorio! Quindi fossi in te non sottovaluterei la mocciosa - continua ad agitare il blocchetto per le ordinazioni con fare minaccioso ma, se devo essere sincera ,mi spaventa molto di più l'idea di un mondo popolato da esseri creati a sua immagine e somiglianza di qualsiasi cosa possa inventarsi la mia compagna di corso per attirare l'attenzione di Alex.

- Erika non è pericolosa e quando esagera Alex sa come rimetterla al suo posto - Penny mi dà un colpetto sul braccio cogliendomi di sorpresa.

- Senti, per quanto io trovi interessanti questi discorsi su ragazzine gelose e adolescenti disinibite... - riprende facendosi improvvisamente seria – ora preferirei passare alle cose che contano. Questa mattina sono stata magnanima perché ti ho vista andare in iperventilazione, ma ora esigo che mi racconti tutto - abbassa e alza le sopracciglia più volte mentre io la guardo sempre più allibita. Ora sarebbe colpa mia se stamattina non le ho fatto un resoconto dettagliato della serata? Tutto ciò che pretendevo era un minimo di discrezione, non mi sembrava di chiedere molto.

- Allora me lo racconti com'è stato il sesso con il ragazzo della palestra oppure ti devo supplicare? - sporge il labbro inferiore e sbatte lentamente le ciglia congiungendo le mani davanti alla bocca a mo' di preghiera.

Penso proprio che la terrò ancora un pochino sulle spine, in qualche modo devo pur fargliela pagare per la figuraccia che mi ha fatto fare stamattina in treno.

Sei tu il mio "tanto così"?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora