Capitolo 73

60 1 2
                                    

Santorini. Settimo giorno, ore 1:35.

Seduta in riva al mare, sotto un cielo trapunto di stelle, ripenso alla meravigliosa giornata appena trascorsa. Alex si è da poco addormentato ed io ne ho approfittato per sgusciare fuori dalla tenda e cercare un angolo di pace in cui poter riflettere e riordinare le idee.

Oggi è stato tutto stupefacente, incredibile, sbalorditivo. Ogni istante passato accanto a lui è un'esperienza che merita di essere vissuta. Eppure non riesco a scrollarmi di dosso la brutta sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato nell'essere così frlice.

Per quanto ami giocare a fare gli innamorati su di un'isola deserta non posso fare a meno di pensare che si tratti solo di una finzione, un bel sogno destinato a infrangersi in mille pezzi quando domani aprirò gli occhi e sarò costretta ad affrontare la realtà. Lei mi colpirà con una potenza tale da lasciarmi stesa a terra, del tutto inerme.

In momenti come questo vorrei essere un po' più superficiale e meno calcolatrice, sono sicura che in tal caso ora starei ronfano alla grande e potrei godere del poco tempo che ci rimane senza farmi troppi problemi, ma purtroppo non è così e il mare di preoccupazioni che si insinuano nella mia testa mi impediscono di prendere sonno.

- Ehi che ti succede, non riesci a dormire? - il mio cuore reagisce istintivamente al suono seducente della sua voce, ancora impastata dal sonno, accelerando lievemente il battito.

- Non ti preoccupare, è tutto ok. Mi dispiace di averti svegliato - Alex mi osserva così intensamente da riuscire a mettermi in soggezione.

- Cosa c'è? - domando letteralmente inchiodata da quello sguardo.

- Niente pensavo solo che sei bellissima - lui si viene a sedere alle mie spalle abbracciandomi da dietro in modo che possa appoggiarmi al suo corpo.

Lievemente in imbarazzo per quel commento, scivolo tra le sue braccia godendo della sensazione di calore che mi pervade quando la mia schiena aderisce perfettamente al suo petto, come se i nostri corpi fossero stati modellati apposta per completarsi a vicenda.

- Non che prima non lo fossi, lo eri già quando ci siamo incontrati per la prima volta però era una bellezza diversa, più acerba mentre ora... sei da togliere il fiato - mi stringo a lui cercando di celare il rossore comparso sulle mie gote, non sono abituata ai complimenti e non so mai come reagire.

- Ma tu non eri il ragazzo poco romantico che non avrebbe mai alimentato la mia autostima? - sorride alzando gli occhi al cielo.

- Wow! Ricordi per filo e per segno ogni cosa che ti ho detto? - aggiunge sorpreso.

- Anche il più piccolo dettaglio... - vorrei che sembrasse una minaccia ma proprio non mi riesce di incutere timore.

- Sono cambiate molte cose, tu sei cambiata. Sette anni fa eri una ragazza insicura che non faceva altro che sminuirsi, non saresti mai riuscita a vederti con i miei occhi, ma ora... ora credi di più in te stessa, non hai più bisogno dei miei complimenti per accrescere la tua autostima e comunque non cercare di cambiare discorso, che cosa ci fai qui tutta sola? -

- Volevo solo godere un po' di questa pace e ammirare il cielo stellato, ti sembra tanto strano? - avrò anche più fiducia in me stessa ma in quanto a mentire rimango sempre una frana.

- Ali non provarci con me, lo so che c'è qualcosa che ti preoccupa - vorrei confidarmi con lui però sono combattuta. L'altra sera è stato abbastanza chiaro quando ha detto che non vuole parlare di ciò che succederà dopo questo viaggio ed io non voglio rovinare gli ultimi momenti che ci rimangono discutendo del nostro futuro.

- Beh, in effetti una cosa ci sarebbe... - vago tra i miei pensieri alla ricerca di qualcosa di sensato da dire che mi permetta di prendere un po' di tempo. In effetti una cosa ci sarebbe, una domanda che mi frulla per la testa da quando l'ho sentito parlare con Deborah, ieri nel nostro appartamento. Finora non ho avuto il coraggio di porgliela perché mi rendo conto che è stupido e infantile preoccuparsi di certe cose, ma ora improvvisamente è più facile rendersi ridicola svelando le proprie insicurezze che essere sincera e rivelargli ciò che davvero mi preoccupa.

Sei tu il mio "tanto così"?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora