Capitolo 14

41 1 0
                                    

Ieri notte ero talmente stanca che non sono neanche riuscita a cambiarmi prima di collassare sul divano. La quiete però è durata poco perché, dopo appena quattro ore di sonno, il mio adorato nipotino ha pensato bene di precipitarsi in salotto e mettersi a saltare sul divano, noncurante della sua cara zietta che cercava di riprendere i sensi.

Il primo istinto è stato quello di rinchiuderlo nello sgabuzzino ma poi è arrivata mia sorella e ho capito che passare del tempo con Gabriele sarebbe stato molto meglio che affrontare Bianca e la sua curiosità morbosa.

Obiettivo della giornata: evitare di rimanere sola con l'impicciona.

Tra le due io sono quella posata e riflessiva mentre lei è la "combina guai". Sono anni che cerca di cogliermi in fallo per vendicarsi di tutte le volte in cui i miei l'hanno messa in punizione elogiando il mio comportamento esemplare.

Non appena ne avrà l'occasione mi metterà sotto torchio e non riuscirò a cavarmela con qualche scusa. Dopo un'adolescenza passata a sgattaiolare di nascosto fuori dalla finestra della sua stanza è diventata una vera esperta di menzogne, troppo scaltra per lasciarsi fregare da una pivellina come me.

Mi bastano pochi episodi di "Peppa Pig" per dubitare della mia decisione. Starsene rannicchiata sul divano accanto a Gabriele, con la coperta sollevata fin sopra il naso non mi sembra più la scelta giusta.

Non sopporterò questa tortura ancora per molto, ma che diavolo di cartoni animati trasmettono oggigiorno? Poi ci stupiamo se i ragazzini crescono con strane turbe mentali, se il loro modello è Peppa la porcella mi stupisce che non diventino tutti serial killer.

Devo allontanarmi da qui prima che gli effetti della sovraesposizione alla vocina fastidiosa di Peppa diventino irreversibili, non importa se per farlo sarò costretta ad affrontare Bianca, ne va della mia sanità mentale.

Mi alzo dal divano e con passo incerto raggiungo la cucina, dove Bianca sta preparando pane e marmellata per il piccolo.

- Allora si può sapere che cosa è successo ieri sera? - mi aggredisce ancor prima che sia riuscita a varcare la soglia, è un vero e proprio fiume in piena. Arginarla sarà un'impresa.

- Non ti presenti mai qui senza preavviso e soprattutto non scendi da una macchina che non è quella del tuo ragazzo quando invece avresti dovuto essere con lui - come diavolo ha fatto a vedere l'auto? Ero convinta che dormisse quando sono arrivata.

- Ho beccato Luca che si faceva la ragazza del suo migliore amico nel bagno della discoteca - inutile girarci intorno, lancio la bomba e rimango in attesa della sua reazione.

Bianca si volta di scatto. Ha la bocca spalancata e i suoi movimenti sono tanto irruenti che la fetta di pane che aveva in mano le cade a terra, ovviamente impattando al suolo dal lato della marmellata.

- Merda! -.

- No, marmellata di ciliegie, ma ti concedo la licenza poetica - rido di fronte alla sua espressione scandalizzata.

- Non c'è niente da ridere! - si affretta a recuperare un rotolo di scottex per ripulire il disastro che ha appena combinato.

- Ma non era lui quello ipergeloso che controllava ogni tuo movimento? - mi limito ad assentire col capo mentre lei si affanna sul pavimento riuscendo solo a spargere ovunque la crema gelatinosa.

- Per la miseria ti stava appiccicato proprio come questa maledetta marmellata al pavimento - mi avvicino al piano cottura per versarmi un'abbondante dose di tè.

- E ora si scopre che è lui il fedifrago? - con fare indifferente sbircio oltre la porta della dispensa e afferro l'ultima brioche al cioccolato che il mio adorato cognato non si scorda mai di comprare prima di recarsi al lavoro.

Sei tu il mio "tanto così"?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora