CAPITOLO 1

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Il paesaggio fuori dal treno si confondeva in una scia verdastra e marroncina mentre il veicolo sfrecciava diretto verso Hogwarts.

Ad Hermione il viaggio era sempre piaciuto; starsene lì seduta con i suoi amici a chiacchierare, o semplicemente a leggere un libro o ipotizzare le cose che avrebbero imparato quell'anno l'aveva sempre rilassata. Ma il viaggio del sesto anno fu un incubo. Da quando avevano visto Malfoy da Borgin & Burkes, Harry era diventato insostenibile; continuava a blaterare di come fosse certo che Draco fosse divenuto un Mangiamorte e cercava di trascinare Hermione nell'avvaloramento della sua tesi.

«Te l'ho detto, Harry» ripeté stanca Hermione per quella che era l'ennesima volta.

«Non lo so cos'ho visto.»

Harry, però, era determinato a provare ai suoi amici che si sbagliavano. E che per una volta, lui ci aveva visto giusto. Afferrò il Mantello dell'Invisibilità e disse loro che si sarebbero visti dopo.

«Anche se avesse ragione, è davvero convinto che Malfoy andrà in giro a dire che ha preso il Marchio quest'estate?»

L'espressione che assunse Ron nel sentire quelle parole era tutto un programma. «Beh, trattandosi di Malfoy... Potrebbe essere per lui un motivo di vanto.»

Hermione fece una smorfia. «Non credo sia così...» si prese un momento per cercare la parola giusta, ma non la trovò; allora disse semplicemente «cattivo da fare quello che fanno loro, Ron. È solo un ragazzo.»

Il rosso alzò un sopracciglio. «Anche Harry. Eppure, fa cose che gli altri della nostra età non immaginerebbero neanche di fare.»

Hermione rifletté bene, prima di rispondere. «Vero. Ma Harry non fa del male a nessuno, se Draco diventasse un Mangiamorte... Lo credi davvero capace di torturare e uccidere la gente, Ron?»

«Ti insulta per le tue origini dal secondo anno, Hermione» le fece notare l'amico. «Sperava che il Basilisco ti uccidesse!»

Hermione rabbrividì. «Non credo che riuscirebbe a farlo in prima persona, però.»

Ron non sembrava affatto convinto. La ragazza chiuse di scatto il libro e lo fissò per qualche secondo, poi gli chiese «Ron quante possibilità di essere seduto qui con me vedresti nel caso in cui i tuoi genitori ti avessero educato come i Malfoy hanno educato Draco?»

Ron sgranò gli occhi e la fissò spiazzato; boccheggiò per qualche istante, ma non rispose.

«Ora immagina che in quello stesso scenario ti venisse chiesto di uccidere qualcuno... Lo faresti? Caspita Ron, ti ricordi come ha reagito Harry quando ha scoperto che per battere Voldemort deve per forza ucciderlo? E stiamo parlando di Voldemort in persona» Hermione si alzò per tirare giù il suo baule e prendere la sua divisa; era preoccupata, però; Harry non era ancora tornato.

«Dico solo che spesso non mettiamo in dubbio quanto ci viene insegnato dai nostri genitori, per lo meno, non subito, soprattutto se attorno non si ha altro che persone che la pensano allo stesso modo. E per quanto possa disprezzare i Nati Babbani e credersi superiore al resto dell'universo... Ron, non credo che Malfoy potrebbe fare quello che fanno i Mangiamorte.»

«Stai davvero dando delle... scusanti a Malfoy?» le domandò incredulo il ragazzo.

«No. Sto solamente scegliendo di sperare che ci sia del buono in lui, seppure nascosto molto in profondità» rispose lei, assottigliando gli occhi nell'udire la replica dell'amico.

«Tu sei pazza!»

«È quello che farebbe anche Silente» ribatté decisa.

«Che non è esattamente un esempio di sanità mentale» controbatté Ron.

Fine Line | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora