Si chiuse nella sua stanza con un doppio giro di chiavi e un Colloportus per buona misura; sapeva che Draco poteva essere molto insistente e persuasivo, quando voleva e le era sembrato molto ostinato a discutere di quanto fosse accaduto, - quasi accaduto -, la sera prima, contro ogni sua previsione. Hermione non ne aveva la benché minima intenzione.
'Maledette Serpi e la loro determinazione.'
Mise la schiena contro il legno; il suo petto si gonfiava e sgonfiava rapidamente, dato il respiro accelerato, e il cuore sembrava sul punto di sfondarle la cassa toracica da un momento all'altro, tanto forti erano le sue pulsazioni.
Respirò a fondo, cercando di calmarsi e chiuse gli occhi, mentre si lasciava scivolare lungo la porta per sedersi sul pavimento. Poggiò il capo contro il legno.
'Calma, Hermione. Pensa. Non puoi... è Malfoy. Riprenditi.'
«Che diavolo mi succede?», sussurrò a sé stessa, prendendosi il volto tra le mani.
'E che diavolo succede a lui?'
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Sentì dei rumori provenire dal piano di sotto e guardò l'orario; dovevano essere arrivati i membri dell'Ordine. Si precipitò immediatamente fuori dalla stanza e percorse la distanza a grandi falcate.
La prima persona che incrociò sul suo cammino, ovviamente, fu Draco Malfoy.
Se ne stava con una spalla poggiata contro lo stipite della porta di ingresso del disimpegno che conduceva alla cucina. Hermione era sicura che non si sarebbe spostato per farla passare. Le avrebbe detto qualcosa tipo «Perché dovrei? Ci passi lo stesso», solo per torturarla.
Non era stupida e sapeva che non lo era neanche lui; aveva dimostrato un così scarso controllo su sé stessa e sulle sue emozioni che non c'era assolutamente modo che Malfoy non avesse capito, che non si fosse accorto dell'effetto che aveva su di lei.
Quando era successo? Quando si era lasciata assuefare in quel modo dal Serpeverde? Quando si era distratta al punto da perdere il completo controllo sulle proprie emozioni? Quando aveva abbassato la guardia? Per quanto ci avesse riflettuto sopra, Hermione non era stata in grado di individuare un momento preciso.
Si era bloccata sugli scalini, persa nei suoi ragionamenti, ma il biondino parve accorgersi della sua presenza perché si voltò a guardarla. I loro occhi si incrociarono e per la prima volta in vita sua la ragazza non riuscì a reggere il suo sguardo.
Arrossì violentemente e puntò gli occhi in un'altra direzione.
Blaise Zabini entrò in quel momento.
«Ma guarda chi c'è!», esclamò entusiasta. «La mia Nata Babbana preferita!»
La strinse in un abbraccio, che mise leggermente a disagio Hermione perché proprio non se lo aspettava.
«Cos'è, un paio di settimane con i Weasley e hai cambiato totalmente personalità, Blaise?», scherzò ridacchiando la ragazza.
Il giovane scrollò le spalle. «Non sono più obbligato a tenere il palo in culo, no?»
Hermione rise più forte, riconoscendo la battuta di Ginny nelle sue parole. Pensò che la presenza di Zabini avrebbe potuto creare dei problemi una volta arrivato anche Harry, ma scacciò il pensiero classificandolo come 'problema per dopo che spero non si presenti affatto, anche se ciò va contro ogni pronostico'.
Blaise fece un passo per dirigersi nell'altra stanza, ma si congelò sul posto immediatamente.
Draco Malfoy lo stava fissando con un sopracciglio alzato e la sua usuale espressione infastidita dalla sola esistenza sulla Terra di altre persone oltre a lui.
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Fine Line | Dramione
FanfictionDraco Malfoy non aveva mai avuto una scelta, finché Hermione Granger non gliene aveva data una. Finché Hermione Granger non era divenuta la scelta stessa. (Dalla storia) - What if dal sesto anno - Dramione (slow burn) - Past Cedric/Hermione (menti...