CAPITOLO 86

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Gli erano arrivati addosso senza preavviso.

Si erano Smaterializzati e i Ghermidori erano lì ad attenderli.

Era scoppiato il pandemonio.

Schiantesimi e Maledizioni ovunque attorno a loro; urla, una corsa contro il tempo... le speranze di riuscire a fuggire che si infrangevano rapidamente.

Hermione sapeva che non avevano scampo, quella volta, a meno che non fossero disposti a lasciare qualcuno indietro.

Ma loro non lasciavano mai nessuno indietro.

Harry avrebbe dovuto Smaterializzarsi, ma sapeva che avrebbe combattuto fino alla fine; conosceva il suo migliore amico fin troppo bene.

C'erano Ghermidori in ogni angolo, pronti a inseguirli qualsiasi direzione avessero imboccato, pronti ad affrontarli se si fossero divisi... pronti a catturarli, o a ucciderli.

Erano circondati.

«Scusami», disse Hermione a Harry, poi lo colpì con una fattura pungente.

Si voltò e sbatté contro il petto di Draco.

L'impatto le mozzò il respiro per qualche istante, ma il biondino non fece in tempo a proferire parola. O meglio, non volle perdere tempo in chiacchiere inutili.

Anche lui aveva capito.

Le diede un bacio deciso e disperato, poi si scambiarono uno sguardo veloce, ma intenso, carico di parole non dette.

Parole che forse non sarebbero state mai più dette.

Furono allontanati dalle mani sporche dei Ghermidori, serrate sulle loro braccia per immobilizzarli ed impedir loro di scappare.

Erano disarmati, spaventati, senza alcuna speranza di fuga.

«Bene, bene» esclamò Fenrir Grayback, studiando il suo bottino.

«Ti ho presa, finalmente» commentò avvicinandosi a Hermione.

«Non la toccare!» urlarono all'unisono Draco e Ron.

Il licantropo rise divertito dalla loro reazione. «Scabior, controlla i loro nomi sulla lista.»

«Che cosa ti è successo, mostro?» domandò poi, studiando il viso di Harry.

«Sono stato punto da qualcosa.»

Grayback gli rivolse una smorfia di disgusto. «Nome?»

«Dudley», borbottò il moro. «Vernon Dudley.»

«E tu, rosso?»

«Stan Picchetto», mentì Ron.

I Ghermidori risero. «Col cavolo! Lo conosciamo, Stan Picchetto.»

Ci fu un rumore sordo e quando il ragazzo parlò di nuovo, fu chiaro che avesse la bocca piena di sangue. «Bardy Weasley.»

«Uhm, un Weasley, ah? Non un Nato Babbano, ma un traditore del proprio sangue.»

«E tu, bellezza?» domandò il lupo mannaro avvicinandosi a Hermione. «Qual è il tuo status di sangue?»

«Penelope Clearwater», mentì lei. «Mezzosangue.»

«Mi sfuggi da un bel po'» le disse, guardandola con sospetto. Era sicuro fosse una Nata Babbana. «Credevi che non fossi in grado di riconoscere il tuo odore? Ragazza deliziosa... che bel bocconcino... adoro la pelle morbida...»

«Toglile le mani di dosso, lurido-», ringhiò Draco, divincolandosi dalla presa del Ghermidore che lo tratteneva ridendo di gusto.

Qualcuno gli tirò una gomitata nel fianco, troncando bruscamente i suoi insulti, e il biondino gemette dal dolore.

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