CAPITOLO 7

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Draco si era svegliato sudato, con il braccio sinistro che andava a fuoco e irradiava dolore per tutto il suo corpo. Succedeva sempre, se il Signore Oscuro chiamava e non accorreva. Stava sicuramente chiamando a sé i suoi seguaci, ma Draco non poteva lasciare Hogwarts e quindi, pur non dovendo fornire giustificazioni per la sua mancata risposta, doveva sopportare quel dolore lancinante.

Era una sensazione molto simile alle Cruciatus di Bellatrix e durava per tutta la riunione dei Mangiamorte con il loro Signore; il Marchio poi continuava a dargli fitte o dolergli, a volte anche per giorni.

Cercava sempre di reprimere le lacrime, di sopportare in silenzio, ma falliva miseramente ogni volta; c'era qualcosa che gli faceva credere che il Signore Oscuro traesse piacere dal saperlo rannicchiato a contorcersi agonizzante in un angolo del castello e odiava dargli quella soddisfazione con tutto sé stesso.

'Bastardo psicopatico.'

Quando il dolore diminuì e riuscì finalmente ad alzarsi dal letto erano trascorse due ore e Draco aveva perso la prima lezione della giornata; fece mente locale e imprecò rendendosi conto che si trattava di Trasfigurazione. Piton sapeva, ma gestire gli altri professori era più complicato e la McGranitt era la più fastidiosa tra tutti. Avrebbe dovuto pensare ad una scusa inattaccabile.

Si fece una doccia fredda e provò a fare un disperato appello alla sua Occlumanzia per chiudere fuori le fitte che l'avambraccio continuava a mandare, seppur non intensamente come prima; non mandava via il dolore, ma lo aiutava a pensarci di meno.

Si infilò la divisa e afferrò la bacchetta per asciugarsi i capelli. Lo sguardo gli cadde su una foto magica che aveva incorniciata sul comodino e che lo ritraeva con suo padre; fu colto da un improvviso moto di rabbia e l'afferrò, per poi scagliarla contro il muro, mandando il vetro in frantumi.

'È tutta colpa tua.'

Draco aveva sempre guardato con orgoglio e con onore al suo essere un Malfoy, ma nell'ultimo periodo non poteva fare altro che detestarlo.

‿︵‿︵‿︵

Ginny sfrecciò nel suo dormitorio come una furia; si guardò attorno e fece un cenno del capo in direzione dei bagni, chiedendo se fossero sole con una domanda muta. Hermione scosse la testa per dirle che non c'era nessuno neanche lì.

«Sono andata a letto con Blaise.»

La mascella di Hermione cadde a terra.

«Ci siamo visti ancora, dopo la sera della cena» le raccontò spostando lo sguardo sul pavimento.

«Abbiamo parlato tanto. Poi ieri notte le cose si sono un po'... riscaldate.»

«Dove cavolo...»

«Nella Stanza delle Necessità» asserì la rossa prima che l'amica potesse anche solo terminare la domanda.

«Caspita Ginny! Quindi voi...»

«No, non stiamo insieme. Gli ho detto che è stato un errore e che non si sarebbe ripetuto», continuò agitata Ginny, senza sapere se si fosse o meno pentita di aver reagito in quel modo una volta presa consapevolezza dell'accaduto. «E poi sono scappata via come un razzo.»

Hermione deglutì. Ginny si era recentemente lasciata con Dean, se Ron avesse scoperto di Zabini... Non voleva pensarci. Sarebbe finito nei guai facendo qualcosa di molto stupido, tipo sfidarlo a duello, e avrebbe trascinato Harry con sé.

«Ti ha fatto delle pressioni?» chiese cautamente la ragazza.

Ginny scosse la testa. «No! Anzi, è stato fantastico. È più di quello che la maggior parte delle ragazze possono dire in merito alla loro prima volta comunque.»

Fine Line | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora