CAPITOLO 69

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Draco si era svegliato in un letto vuoto; se lo aspettava, che la Granger sarebbe sgattaiolata via prima che gli altri si fossero destati, ma trovò sgradevole la cosa ugualmente.

Si passò una mano sul volto; quantomeno era riuscito a dormire qualche ora, avvolto tra le braccia della Grifondoro.

Sembrava che ormai riuscisse a dormire solo avendola accanto; il che era sostanzialmente problematico, visto che se ne sarebbe andata a breve e lui aveva apertamente flirtato con lei solo il giorno prima e aveva provato a baciarla, - quante volte a quel punto? Tre? -, nessuna delle quali era andata in porto.

Il timore di essersi immaginato tutto stava lentamente iniziando a svilupparsi dentro di lui, ma faceva del suo meglio per ignorarlo.

Quello di cui era certo era il fatto che aveva bisogno di una nuova strategia; non poteva flirtare liberamente con la Granger con tutte quelle teste rosse irritanti in giro per la casa.

Ron, in particolar modo, le stava perennemente addosso; ogni qualvolta la ragazza si trovava da sola con lui, infatti, Weasley compariva magicamente nella stanza e se la portava via con qualche ridicola scusa o si piazzava sul divano accanto a lei, cercando di attirare la sua attenzione con qualche stupidaggine.

'Non ha proprio idea di come intavolare un discorso stimolante con la Granger', aveva pensato più volte Draco.

Se non si fossero trovati nel bel mezzo di una guerra e il Marchio non gli avesse tolto lucidità un giorno sì e l'altro pure, lui e la Granger a quel punto avrebbero benissimo potuto trovare il modo di velocizzare l'effetto di ricrescita delle ossa dell'Ossofast o scoprire come renderlo meno doloroso.

Sussultò, quando udì la porta della sua stanza aprirsi.

«Non si bussa, Granger?» le domandò più acidamente di quanto intendesse fare; pensare alla Donnola lo irritava sempre.

«Ho bussato!» esclamò lei voltandosi immediatamente di spalle; era a petto nudo.

'Perché ultimamente è sempre a petto nudo?', si chiese scocciata.

Non le dispiaceva davvero, ma non riusciva più a guardarlo senza arrossire o iniziare a sentire inspiegabilmente caldo.

E non era dovuto al tempo.

«Sei diventato sordo?»

Draco ghignò e le si avvicinò alle spalle.

«Da quando ti imbarazza vedermi a torso nudo, Granger?», la stuzzicò con tono provocatorio. «Non è mica la prima volta!»

La ragazza deglutì. «Sono venuta a chiamarti per la cena», lo informò ignorando il quesito che le aveva appena rivolto.

«E io ti ho fatto una domanda, Granger» insistette lui sussurrando; la sua voce sembrava carezzarle la pelle quando usava quel tono, e il suo respiro, che si schiantava direttamente sul suo collo, non la aiutava a restare lucida.

Si voltò di scatto, probabilmente con tutta l'intenzione di colpirlo, ma lo trovò a pochi centimetri dal suo viso, che le sorrideva. E lei dimenticò che volesse tirargli uno schiaffo sulla spalla.

«La cena è pronta», gli disse di nuovo.

Ovviamente, non si era infilato una camicia nel frattempo.

«Sì, Granger. Lo hai già detto» le fece notare, senza riuscire a trattenere una risata.

Rifletté che sarebbe stato veramente esilarante continuare a giocare in quel modo, se solo non avesse avuto tempi ristretti; la sola espressione sul viso della Grifondoro valeva la tortura di attendere.

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