CAPITOLO 20

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Quasi tutto il castello era impegnato con le lezioni, per cui non fu difficile per i due ragazzi raggiungere il grosso gargoyle che portava all'ufficio del Preside senza essere visti. Sperò che l'assenza di entrambi a Pozioni non destasse sospetti, ma poi dovette ammettere che nessuno sano di mente avrebbe mai pensato che fossero insieme.

«Api frizzole» disse con sicurezza Hermione e Draco le rivolse uno sguardo sbalordito.

«Come facevi a sapere... oh, lascia perdere!»

La Grifondoro esibì un mezzo sorrisetto e gli fece cenno di seguirla sulle scale; bussò decisa alla porta di Silente.

«Avanti, signorina Granger...» la invitò ad entrare, per poi aggiungere «...E signor Malfoy.»

Se fosse sorpreso di vederli insieme, non lo diede a vedere minimamente.

«Professore, ci scusi per il disturbo. Ma... Dobbiamo parlarle urgentemente, è importante.»

Il Preside sorrise. «Ne sono certo, non salterebbe delle lezioni per cose da poco.»

Hermione arrossì; Draco si trattenne a stento dal ruotare gli occhi.

«Prego, accomodatevi.»

I due si sedettero sulle sedie di fronte a Silente; la Grifondoro si era lasciata cadere le mani in grembo e aveva preso a torturarsele, mentre Draco non sapeva dove posare lo sguardo per la... vergogna?

Che gli era saltato in mente? Forse era stato un madornale errore... Un Malfoy non avrebbe mai...

'Taci!', urlò nella sua testa alla parte plagiata del suo cervello che ancora, a volte, cercava di venir fuori e riprendere il controllo delle sue facoltà.

«Allora?»

Non sapeva da dove iniziare, Hermione, ma fortunatamente fu Draco a prendere l'iniziativa; sbottonò la manica della camicia della divisa e la sollevò, poggiando sgraziatamente l'avambraccio sul tavolo, dritto sotto gli occhi del Preside... che non accennò al minimo sgomento.

«Ho preso il Marchio quest'estate, dopo l'arresto di mio padre. Il Signore Oscuro mi ha affidato una missione, due compiti in realtà, da portare a termine qui ad Hogwarts. Io non voglio farlo, me ne tiri fuori» affermò conciso il biondo.

Hermione si voltò a guardarlo sgomenta; per essere, quello era un breve e al contempo preciso sunto della questione, ma avrebbe potuto almeno tentare di suonare un po' più... accomodante.

Silente li osservava con aria imperscrutabile.

«Lo so» affermò semplicemente l'uomo e la fronte del Serpeverde si corrugò in risposta.

«Tentativi molto deboli di uccidermi, i suoi, signor Malfoy...»

La mascella di Draco cadde.

«Lei... lei sa che sono stato io

Il Preside annuì.

«Ma non ne aveva le prove. Ora mi denuncerà, non è vero?»

Ecco, si era fregato; magari era proprio quello il piano della Granger e lui era stato così stupido da cascarci in pieno, da credere veramente che fosse disposta a dargli una seconda possibilità dopo tutti i loro trascorsi...

«No, signor Malfoy. A Hogwarts un aiuto viene sempre concesso, a chi ne ha bisogno.»

Draco sbatté le palpebre, sinceramente confuso.

«Perché dovrebbe aiutarmi? Ho cercato di ucciderla, ho quasi ucciso due studenti!»

Un lampo di tristezza parve attraversare gli occhi di Silente, ma sparì talmente rapidamente com'era comparso che nessuno dei due ragazzi poté dirsi sicuro di quello che aveva visto.

Fine Line | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora