CAPITOLO 70

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Si rintanò nella camera di Draco, dove sapeva che Ron non sarebbe mai andato a cercarla.

Si era accucciata supina sotto le coperte, lasciandosi finalmente andare a un pianto liberatorio. Non voleva parlare di Cedric. Non poteva rivivere tutto quello. E Ron non avrebbe dovuto cercare di esporla in quel modo, approfittandosi della sua impossibilità di evitare di rispondere o mentire; non importava che non sapesse di Cedric, non avrebbe dovuto farlo e basta. Era stufa dell'iperprotettività eccessiva e della gelosia dell'amico nei suoi confronti, delle sue reazioni spropositate e del fatto che credeva che gli dovesse una giustificazione per qualsiasi relazione avesse al di fuori di quella con Harry e i suoi fratelli.

Sentì la porta della stanza cigolare piano e capì che Malfoy era entrato; nel silenzio poteva sentire il suo respiro, leggermente accelerato. Era nervoso.

Non si voltò a guardarlo, ma dopo qualche minuto percepì il letto abbassarsi sotto il peso del corpo del giovane e due braccia forti cingerle la vita e spingerla contro il suo petto.

Intuiva che stesse male.

Draco poggiò il mento sulla sua testa.

Non disse niente.

Nonostante i punti interrogativi lo stessero logorando dentro, Draco non le chiese niente.

Hermione trasse un respiro profondo, poi mormorò con voce spezzata: «Draco, io...»

Voleva dirgli che non se la sentiva di raccontargli di quel pezzetto del suo passato, non ancora; che le dispiaceva, ma non riusciva a parlarne.

Ma Draco Malfoy capiva perfettamente i silenzi, la necessità di spazio, di tempo per processare i sentimenti più complicati.

«Quando e se te la sentirai, Granger» le sussurrò in un orecchio, interrompendola.

«Quando sarai pronta e se lo vorrai.»

Cercò di scrutarla nel buio e la sentì tirare su col naso; la strinse a sé un po' più forte.

«Non mi devi spiegazioni, comunque, e io non ho intenzione di farti domande al riguardo» aggiunse poi in un bisbiglio.

Hermione chiuse gli occhi e lo ringraziò mentalmente. «Posso restare?»

Il biondino annuì.

'Fosse per me saresti qui ogni notte, Granger.'

La ragazza si voltò e si strinse ancora di più a lui, inspirando a fondo il suo profumo, facendosi cullare dalle carezze che aveva preso a farle sulla schiena; poi si addormentarono.

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Ginny sospettava che Hermione fosse in camera di Malfoy; la coprì con Ron quando si presentò alla loro porta chiedendo di vederla. Gli disse che dormiva già; non era proprio il caso di scatenare il caos facendogli capire che il rapporto tra i due fosse più profondo di quello che chiunque di loro avesse mai sospettato.

Sebbene provasse una punta di fastidio in merito, la rossa sapeva perché la ragazza non era andata da lei; immaginava che Draco non le facesse domande, non la obbligasse a parlare; chiunque di loro invece avrebbe cercato di convincerla a sfogarsi. Perché lo avevano capito tutti che c'era qualche problema, dalla reazione che la giovane aveva avuto.

Ginny sperava solo che prima o poi Hermione sarebbe stata pronta a confidarsi con lei.

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«Insomma, dico solo che non dovresti venire» affermò Ron in tono risoluto. «È troppo pericoloso. Ci pensiamo noi a Harry.»

Draco fu quasi tentato, suo malgrado, di convenire con lui.

Fine Line | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora