CAPITOLO 29

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Lo sguardo di Draco saettò sulla Granger non appena la vide soffermarsi sulla porta d'ingresso della Sala Grande.

Dopo che aveva recuperato lucidità, si erano diretti verso la Sala dei Prefetti e avevano completato il verbale in un rigoroso silenzio.

Draco le aveva detto che avrebbe voluto accompagnarla alla Torre di Grifondoro, ma sapevano benissimo entrambi che il ragazzo non poteva farlo; lo aveva salutato con un cenno del capo e si era dileguata con lo sguardo basso.

Era rimasto sveglio nel suo letto chiedendosi se stesse bene per ore; razionalmente, sapeva che fosse al sicuro, perché Nott era già nella loro stanza quando era tornato, ma Draco aveva comunque dormito solo per un paio d'ore, di un sonno spezzato e irrequieto.

Distolse i suoi occhi dalla Grifondoro quasi immediatamente, però, notando che anche Theodore la stesse fissando, appoggiato a una colonna alle spalle di lei; molto intelligentemente, Hermione si doveva essere sforzata di non degnarlo di alcuno sguardo.

Sapeva di dover fingere di non ricordare nulla, cosa che sicuramente doveva costarle molto; non poter denunciare quell'aggressione con il rischio che altri corressero pericoli, perché se lo avesse fatto avrebbe messo a rischio tutto il loro piano e avrebbe esposto Draco.

Il giovane usò la Legilimanzia su Nott; si stava chiedendo se Malfoy avesse rimosso anche i ricordi di lui risalenti alla notte prima; lo vide ghignare nel sentire le parole della Granger e deducendo da esse che sì, lo aveva fatto.

«Hermione, cos'hai fatto in faccia?» stava chiedendo la Donnola.

«Oh, ho sbattuto da qualche parte... credo» aveva risposto lei scrollando le spalle.

«Andrò da Madama Chips dopo aver fatto colazione.»

'Aspetta', pensò Draco. 'In faccia?'

Non aveva nessuna ferita la sera precedente, a parte il taglio sull'incavo del collo che gli aveva chiesto di lasciare e i lividi intorno alla gola, ma quelli lui li aveva guariti.

Allora perché aveva due piccoli cerotti su un sopracciglio e un labbro tagliato?

"Ma non preoccuparti, tra poco non sarai più il solo", gli aveva detto Nott la sera prima, riaccendendo i suoi sospetti sul fatto che il compagno di Casa potesse presto prendere il Marchio a sua volta.

Una punta di panico si fece strada dentro il ragazzo; c'era qualcun altro, oltre a Nott? Le aveva inferte quella persona quelle ferite alla Granger, dopo che si erano congedati?

«Cavolo, Harry! Ho dimenticato il libro di Trasfigurazione in dormitorio» disse la ragazza all'improvviso. «Torno subito!»

La vide salire le scale e rimboccare la direzione della quale era arrivata; Nott era andato a sedersi con Zabini e Pansy un secondo dopo.

Draco si domandò se non fosse proprio Theodore che la Parkinson aveva puntato quando lui l'aveva scaricata; o meglio, si corresse mentalmente, il patrimonio di Theodore, dopo che aveva reso palese che non avrebbe avuto modo di accedere a quello dei Malfoy.

Si alzò fingendo indifferenza e si accinse a seguire la Granger, scegliendo però la direzione opposta a quella che aveva preso la Grifondoro, per sviare eventuali sospetti.

Sapeva che chiunque, al tavolo delle Serpi, poteva essere in agguato, attento ad ogni suo movimento, studiando ogni sua mossa, in attesa di coglierlo in fallo.

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Quando la vide sbucare fuori dal ritratto, Draco scattò e la afferrò per un braccio, tirandola dietro una colonna particolarmente appartata.

Fine Line | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora