CAPITOLO 98

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«Piton è morto» annunciò Harry, le mani sulle ginocchia mentre cercava di riprendere il respiro.

«Mi ha lasciato questi, sto andando a guardarli nel Pensatoio.»

I ragazzi sbatterono le palpebre, le labbra dischiuse, incerti su come sentirsi in merito a quella notizia.

«Draco, mi ha detto di dirti una cosa prima di morire», affermò cercando di prendere grosse boccate d'aria. «Mi ha detto di dirti che si sbagliava. Di non fare i suoi stessi errori. Che magari questa volta non finirà male, se te la giochi bene. Non ho ben chiaro cosa intendesse dire, ma-»

«Io sì, Potter» lo interruppe il biondino, annuendo sorpreso. «Ho capito.»

Si riferiva a lei, alla Granger. Gli stava dicendo di ignorare il suo avvertimento.

Draco scrollò le spalle. Non lo aveva comunque mai preso in considerazione e se l'aveva fatto aveva mandato il proposito al diavolo il secondo successivo.

Si divisero nuovamente. Harry diretto all'ufficio del Preside, gli altri in Sala Grande.

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«Bene, bene, bene.»

Una voce fredda alle loro spalle li fece sussultare e costringere a voltarli.

Lucius Malfoy li osservava con un'espressione a metà tra il disgustato e il divertito.

Hermione avvertì la mano del biondino sulla sua vita aumentare la pressione e avvicinarla ancora di più a sé.

«Vedo che ti intrattieni ancora con la Sanguemarcio, Draco. Non hai imparato proprio niente, da me?»

Il Serpeverde strinse la presa sull'impugnatura della sua bacchetta in risposta, mentre il sangue cominciava a ribollire nelle sue vene e nella sua testa risuonava l'eco delle parole che l'uomo aveva pronunciato a Malfoy Manor, quando aveva ordinato l'omicidio della ragazza al suo fianco.

«Cosa vuoi fare, Draco?» lo schernì il padre, lasciandosi andare a una gelida risata senza ilarità. «Combattere contro di me? Contro il tuo stesso sangue? Arriveresti davvero a tanto?»

«Non giocare con la mia pazienza, Lucius» replicò atono Draco, socchiudendo gli occhi.

«Non sono più il ragazzino impaurito che ero fino a un anno e mezzo fa.»

L'uomo alzò un sopracciglio nel sentirsi chiamare per nome dal figlio.

«Ti ho insegnato tutto quello che sai», gli fece riflettere. «Credi davvero di poterlo usare contro di me? Di potermi battere, stupido ragazzino?»

«Sono disposto a scoprirlo», rispose semplicemente il giovane, in tono di sfida.

«Draco...» fece Hermione al suo fianco, tirandogli leggermente la camicia per attirare la sua attenzione, ma lui non la sentì neanche.

«La ucciderò, sai» continuò Lucius. «Quando questa patetica battaglia sarà finita e Potter sarà morto, farò in modo di mettere le mani su di lei. La torturerò fino a farla impazzire e solo quando invocherà la morte, le farò il favore di ucciderla.»

La Cruciatus lasciò la bacchetta di Draco una frazione di secondo dopo, colpendo in pieno petto Lucius.

«Draco, no!» strillò Hermione, portandosi le mani sul volto. «Non permettergli di entrare nella tua testa, ti prego!»

Se avesse fatto qualcosa di irreparabile, era certa che Draco non sarebbe mai stato in grado di perdonarsi, nonostante tutto.

«Sta' lontano da lei», disse freddamente avvicinandosi al corpo di Lucius, che si contorceva ancora sul pavimento per via degli echi della Maledizione Senza Perdono con cui lo aveva colpito un attimo prima.

Fine Line | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora