Draco sapeva che avendo perso l'appoggio della Granger avrebbe dovuto concentrarsi sulla riparazione dell'Armadio Svanitore ed elaborare un piano per uccidere Silente, ma non riusciva a pensare, a ragionare.
Tra i flash delle atrocità a cui aveva assistito e le parole che la Grifondoro gli aveva urlato contro nel bagno di Mirtilla che si susseguivano nella sua mente in loop, il senso di colpa che avevano portato a galla e l'ansia di aver sprecato la sua unica occasione di uscirne vivo per davvero, Draco andava perdendo sempre più lucidità.
Non riusciva neanche più a trovare la Granger con la Legilimanzia; era come se lo avesse tagliato fuori dalla sua intera esistenza, come se quei brevi ma intensi momenti che avevano condiviso insieme non si fossero mai verificati, come se per lei non avessero significato niente.
Aveva persino provato a provocarla, un pomeriggio dopo Aritmanzia, ma lei si era limitata a scoccargli un'occhiataccia e passare oltre, senza rispondergli, ignorandolo completamente.
Draco era arrabbiato con sé stesso; si era disperato per mesi, agognando una via d'uscita che in realtà gli era stata offerta e dall'ultima persona al mondo dalla quale si sarebbe aspettato aiuto. Ma lui era stato così stupido e ottuso da decidere di impuntarsi sull'idea che non potesse accettarla quella scialuppa di salvataggio, che non avesse altre opzioni se non eseguire gli ordini che gli erano stati imposti; ora non ce l'aveva davvero una scelta.
Ed era tutta colpa sua.
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Pansy era stesa al suo fianco, accoccolata contro il suo petto; gli stava accarezzando il braccio sinistro, con gli occhi carichi di ammirazione puntati sul Marchio Nero, che Draco invece detestava con tutto sé stesso.
Ogni volta che lo vedeva, il biondo provava disgusto verso sé stesso e veniva assalito da conati di vomito talmente violenti che più di una volta si era ritrovato a rigurgitare bile. Da quanto tempo non mangiava come si deve?
Aveva provato a fasciarsi l'avambraccio, una soluzione banale e che di certo non avrebbe fatto andare via quella macchia che deturpava la sua pelle, ma almeno gli avrebbe consentito di non doverla guardare.
Non aveva funzionato. Come se il Marchio potesse avvertire le sue intenzioni con quella benda, aveva preso a bruciare. Aveva fatto più di un tentativo, ma il risultato era stato sempre lo stesso e alla fine ci aveva rinunciato.
Pansy fece scorrere le dita sull'avambraccio e sospirò di ammirazione.
Draco dovette reprimere un gemito di disgusto.
«Sai, è così ammirevole quello che stai facendo» gli sussurrò con aria trasognata. «Un così grande onore, avere il Marchio a soli sedici anni. Si dice che solo ad un'altra persona sia stato concesso, prima d'ora.»
Il Serpeverde allontanò il braccio da lei e si alzò dal letto con uno scatto.
Stava davvero elogiando le sue recenti azioni deplorevoli? Stava davvero venerando quella disgustosa macchia d'inchiostro magico di cui non avrebbe mai potuto sbarazzarsi? Era davvero così orgogliosa di tutto ciò che lo stava lentamente consumando e uccidendo?
«Vattene, Pansy» ordinò in tono gelido, senza argomentare oltre.
La ragazza si alzò su un fianco, reggendosi il capo sulla mano.
«Non capisco, Draco. Cos'ho fatto?»
«D'accordo, me ne vado io.»
Il biondo si rinfilò i suoi abiti, senza rivolgerle uno sguardo.
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Fine Line | Dramione
FanfictionDraco Malfoy non aveva mai avuto una scelta, finché Hermione Granger non gliene aveva data una. Finché Hermione Granger non era divenuta la scelta stessa. (Dalla storia) - What if dal sesto anno - Dramione (slow burn) - Past Cedric/Hermione (menti...