CAPITOLO 19

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Il Signore Oscuro si muoveva in cerchio attorno a lui, il suo volto una maschera di sadismo e crudeltà.
«Puoi salvarne solo uno» stava dicendo, mentre Draco guardava spezzato le figure sofferenti che si stagliavano dinnanzi a sé.
Lucius e Narcissa Malfoy, con le braccia sollevate per aria e i polsi costretti in pesanti catene che scendevano dal soffitto; Hermione Granger, costretta invece in ginocchio, con i polsi sanguinanti e squarciati dalle pesanti corde con le quali era stata immobilizzata.
«Uccidi gli altri due.»
La ragazza lo guardò per un istante, poi chiuse gli occhi.

"Evidentemente ho sbagliato a pensare che potesse esserci del buono in te."

Un fascio di luce verde...

Draco scattò a sedere sudato, con le lacrime che gli rigavano il viso, incontrollate; si affrettò ad asciugarsele e si gettò fuori dal letto, vestendosi mentre camminava.
Sgusciò fuori dal dormitorio e poi dalla Sala Comune dei Serpeverde.
Erano appena le cinque del mattino.

Si diresse a passo svelto verso il bagno dei Prefetti e, una volta chiusosi dentro, riempì la vasca d'acqua fredda e vi si immerse.

Sobbalzò quando il suo corpo entrò in contatto con l'acqua fredda, ma dopo essersi abituato allo sbalzo di temperatura avvertì un'ondata di piacere, mentre i suoi muscoli si rilassavano.

Si poggiò pigramente contro il bordo della vasca e chiuse gli occhi.

Ripercorse nella sua mente gli eventi che lo avevano portato lì, a quel momento.
La Coppa del Mondo di Quidditch, la morte di Diggory, l'Ufficio Misteri, l'arresto di suo padre, le minacce di Bellatrix, il Marchio Nero, la collana, l'Idromele, il Signore Oscuro che lo costringeva a torturare Rowle... Rowle, un suo stesso seguace, uno tra i più convinti, nondimeno.

"Draco, mio giovane servitore."

Draco aveva ormai compreso che il Signore Oscuro non aveva seguaci, lui aveva dei servitori. E come tali, ognuno di loro era sostituibile, sacrificabile e punibile.

Una risata amara sfuggì alle sue labbra.

Gli era più che chiaro che quella missione non gli era stata affidata perché lo riteneva speciale, o potente; gli era stata affidata come punizione per il fallimento di suo padre all'Ufficio Misteri. Draco si era reso conto che stava pagando per gli errori di suo padre; che l'ideologia che gli era stata sempre imposta e che Lucius sosteneva con tanta fermezza non aveva portato altro che dolore, miseria e vergogna sulla sua famiglia. Suo padre gli aveva sempre descritto il suo futuro come se lui fosse destinato a fare grandi cose, ma tutto ciò che riusciva a vedere era una vita da schiavo al servizio di un pazzo.
Cosa sarebbe successo se il Signore Oscuro avesse vinto? Cos'altro gli avrebbe chiesto di fare? Quali ordini sarebbe stato costretto ad eseguire, uccidendo volta per volta un pezzo della sua anima, sacrificando sé stesso senza mai avere la garanzia di riuscire a tenere la sua famiglia al sicuro?

'Vaffanculo!', pensò. Era davvero compito suo quello di proteggere i suoi genitori, sacrificarsi per i loro ideali, se erano stati essi stessi a mettere in pericolo la sua vita in primo luogo? Dopo che lo avevano fatto marchiare come una bestia e lo avevano mandato al macello?

No, Draco non gli doveva niente; o almeno, non gli doveva piena lealtà.

Aveva idolatrato suo padre per tutta la vita, lui l'aveva ripagato facendogli ottenere una missione suicida; aveva insultato la Granger per cinque anni e lei gli aveva teso una mano e lo aveva aiutato quando si sentiva soffocare e lo aveva fatto nonostante sapesse che ci fossero altissime probabilità che lui su quella mano ci sputasse il suo veleno, il suo disgusto, il suo odio.

Fine Line | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora