Si era svegliato con la sensazione della bacchetta della Granger premuta contro la gola.
"Tu non vali neanche un capello di Cedric Diggory. Parla ancora di lui, Malfoy e te ne farò pentire amaramente."
Le parole che gli aveva sputato contro con veleno durante il loro quinto anno riverberarono nella sua testa, trafiggendolo come solo le Cruciatus di Bellatrix erano riuscite a fare.
'No', si ritrovò a pensare. 'Questo è molto peggio.'
Si rimise a sedere lentamente, asciugandosi il volto bagnato; quel risveglio era stato peggiore di quelli causati dai suoi incubi o dal Marchio bruciante.
Si prese la testa tra le mani; non l'avrebbe mai avuta, non avrebbe mai avuto una possibilità con Hermione Granger.
Poteva reggere e vincere il confronto con la Piovra o con la Donnola a mani basse, persino quello con Viktor Krum, ma non poteva competere con Cedric Diggory e quello che rappresentava: quell'ideale di purezza che lui aveva appena iniziato ad apprezzare e che era quanto di più lontano ci fosse da quella che era l'essenza di Draco Malfoy.
E lui lo sapeva, in fondo, che Diggory la Granger se l'era meritata, mentre lui non sarebbe mai stato abbastanza, non sarebbe mai stato... quello giusto per lei.
Hermione non avrebbe mai potuto guardare lui, se il metro di paragone era Cedric Diggory.
I suoi pensieri autodistruttivi vennero interrotti bruscamente da un urlo agghiacciante proveniente dal salotto.
'Hermione.'
Si precipitò giù dal letto, senza nemmeno preoccuparsi di mettersi qualcosa addosso, e raggiunse il punto da cui credeva fosse arrivato quel suono terrificante.
«Granger?»
La trovò riversa sul pavimento, bianca cadaverica, mentre si agitava in preda alle convulsioni, con un fiotto di sangue che fuoriusciva copiosamente dal suo naso e dalla bocca.
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Hermione stava morendo di fame.
Non aveva neanche toccato il cibo che Draco le aveva lasciato la sera prima e si era affrettata a sbarazzarsene non appena sveglia, di prima mattina, per evitare che se ne accorgesse.
Aveva fatto qualcosa di carino per lei e lei non era stata in grado di apprezzarlo; si sentiva un po' in colpa per quello, veramente, soprattutto se pensava a quanto sforzo dovesse esser costato al Serpeverde compiere un gesto del genere nei suoi confronti, - beh, nei confronti di un qualunque altro essere vivente, si corresse nella sua mente.
Aveva preparato una torta e aveva deciso che avrebbe atteso di vedere la ormai familiarissima chioma bionda di Malfoy sbucare dalla porta per fare colazione insieme.
Si era tirata su, riacquistando il controllo della sua libreria mentale, e aveva chiuso fuori le emozioni scomode.
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Si ritrovò a ciondolare per il salotto in attesa che il Serpeverde si destasse; di solito, si svegliava molto prima. Non andò a controllare, pensando che probabilmente si fosse addormentato tardi per via di qualche incubo o del Marchio.
Si lasciò cadere pesantemente sul divano, agguantando l'ultimo numero della Gazzetta del Profeta per leggere le novità, ma la sua attenzione venne attratta da un oggetto abbandonato pigramente sul divano. Era un bracciale, con lo stemma dei Black inciso al centro. Pensò che fosse di Draco, d'altronde Sirius aveva tolto di mezzo qualsiasi cosa potesse essere pericolosa per lei e i Mezzosangue. Lo prese tra le mani per osservarlo meglio.
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Fine Line | Dramione
FanfictionDraco Malfoy non aveva mai avuto una scelta, finché Hermione Granger non gliene aveva data una. Finché Hermione Granger non era divenuta la scelta stessa. (Dalla storia) - What if dal sesto anno - Dramione (slow burn) - Past Cedric/Hermione (menti...