Coppa del Mondo di Quidditch, Estate prima del Quarto Anno
Draco Malfoy se ne stava con la schiena appoggiata al tronco di un albero in attesa che accadesse quello che suo padre gli aveva anticipato prima di lasciare Malfoy Manor.
«Resta nel bosco, Draco» gli aveva ordinato. E Draco, come al solito, aveva obbedito. Sapeva che sarebbe successo qualcosa di grosso di lì a poco, ma si era scocciato e voleva tornarsene a casa. Fosse stato per lui, sarebbe andato via con Narcissa, ma Lucius aveva insistito affinché restasse.
«Draco deve vedere quello che gli riserba il futuro. È ora che inizi ad imparare» aveva ribattuto il padre alle proteste della moglie, poi l'aveva mandata via.
«Tua madre è sempre stata un po' troppo accondiscendente con te, Draco. Ma è arrivato il momento che tu inizi a liberarti della sua influenza, se vuoi diventare qualcuno.»
Draco aveva annuito, come faceva ogni volta che Lucius gli dispensava qualche perla di saggezza non richiesta, ma non appena il padre si fu voltato alzò le sopracciglia e soffiò silenziosamente.
Era davvero necessario che terrorizzassero qualche Babbano idiota proprio quella sera, rovinando la fottuta Coppa del Mondo di Quidditch? Dover dividere la tribuna d'onore con quei poveracci dei Weasley, San Potter e la Sanguemarcio Granger non aveva già inquinato l'atmosfera abbastanza?
Sbuffò sonoramente, ma i suoi occhi dardeggiarono in direzione del campo quando udì le prime urla. Fu attraversato da un brivido di eccitazione. Forse era per quello che suo padre guardava con tanta nostalgia ai suoi tempi da Mangiamorte? L'adrenalina?
Sobbalzò quando iniziò a sentire il boato di esplosioni e fatture varie; si sporse al limite della foresta per osservare meglio e vide che l'atmosfera di festa che aveva animato il luogo fino a pochi istanti prima si era improvvisamente tramutata in una di puro terrore. Fiamme si levavano da ogni zona dell'accampamento e la gente era tutta intenta a correre e urlare. Si dirigevano verso gli alberi per nascondersi, spaventati, al grido di «Ci sono i Mangiamorte, scappate!».
Dentro Draco si fecero ben presto strada due pensieri contrastanti: da un lato, l'ebbrezza di essere in grado di incutere tanto timore lo affascinava, dall'altro, il dubbio che non fosse una cosa positiva iniziò a insinuarsi nella sua mente. Che senso aveva la grandezza se nessuno si fermava a riconoscerla?
Poi iniziò a pensare che sì, lui se ne stava lì, tranquillo, sapendo che non sarebbe stato toccato, ma se fosse stato dall'altro lato? Se fosse stato lui quello terrorizzato, in pericolo di vita, messo in fuga nel bel mezzo dei festeggiamenti per quella che avrebbe dovuto essere la serata più emozionate della sua vita?
Vide la gente incappucciata, tra cui vi era anche suo padre, sciamare nel campo e lanciare incantesimi in ogni direzione, provocando esplosioni e incendi. Nel caos, si trascinavano dietro il proprietario del campo e la sua famiglia, tutti Babbani, facendoli levitare in aria. Quando la sottoveste della Babbana si alzò rivelando degli orribili mutandoni, Draco rise di gusto; ma poi guardò meglio la scena e l'ilarità scomparve dal suo volto tutto d'un tratto: non erano solo il Babbano e sua moglie; i Mangiamorte stavano facendo quello anche ai loro figli. Dei bambini. Ed erano terrorizzati.
Draco deglutì. Suo padre stava davvero facendo trotterellare per aria dei fottuti bambini? Dov'era la gloria e l'onore in questo? Ripensandoci bene, neanche quello che stavano facendo a quei Babbani gli sembrava in qualche modo... Grande.
Potter aveva ucciso un Basilisco, al secondo anno; che era stato suo padre a far liberare, tra l'altro. 'Quello', pensò con una punta di rancore, 'era stato grande.'
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Fine Line | Dramione
FanficDraco Malfoy non aveva mai avuto una scelta, finché Hermione Granger non gliene aveva data una. Finché Hermione Granger non era divenuta la scelta stessa. (Dalla storia) - What if dal sesto anno - Dramione (slow burn) - Past Cedric/Hermione (menti...