CAPITOLO 82

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«A quanto pare, non dirgli di te e Malfoy non è servito a nulla», commentò Harry.

«Non so cosa diavolo stia passando» convenne Hermione. «Le cose che ti ha detto... Oh, Harry mi dispiace così tanto! È stato orribile

Il moro fu tentato di risponderle di non preoccuparsi perché era abituato a quel genere di offese, Malfoy gliene aveva fatte continuamente nel corso della loro carriera scolastica... Ma ricordò appena in tempo di non potersi più servire del biondino come esempio. Non voleva riaprire vecchie ferite e vecchi dissapori.

Allora scrollò le spalle.

«Sono sicura che fosse l'effetto del medaglione...»

«Lo stiamo portando tutti, Mione.»

«Si, e anche noi sbottiamo l'uno contro l'altro, di tanto in tanto.»

Ron era andato via già da un bel po'.

Harry e Hermione erano stati a Godric's Hollow, che si era rivelato un buco nell'acqua e una trappola al tempo stesso. Harry aveva perso la sua bacchetta, irrimediabilmente spezzata.

Si erano rifugiati nella foresta di Dean.

Il Prescelto era esausto; vagavano da mesi e non erano neanche lontanamente vicini a capire come disfarsi del medaglione, né tantomeno a comprendere come individuare gli altri Horcrux, né a decifrare quel maledetto simbolo che Silente aveva scarabocchiato sull'edizione de Le Fiabe di Beda il Bardo che aveva lasciato a Hermione nel suo testamento.

Il tutto lo rendeva anche molto frustrato. Gli mancava Ron e al contempo era ancora terribilmente arrabbiato con lui; non solo per le parole che gli aveva urlato contro, ma anche per aver deciso di andarsene. Dopo averlo accusato di tradire Ginny con Hermione, niente di meno; la sua migliore amica, la stessa Hermione che era come una sorella per lui e che gli era sempre rimasta accanto, nonostante tutto.

A pensarci bene, Harry si rendeva conto di essere stato alle volte un po' ingiusto nei confronti della ragazza; sebbene avesse sempre cercato di non entrare in mezzo ai diverbi tra i suoi due migliori amici, aveva sempre teso maggiormente a sostegno del rosso.

Era una cosa che lo faceva sentire in colpa regolarmente.

«Forse dovremmo restare qui, sai», disse a un certo punto la ragazza, distogliendolo dalle sue riflessioni.

«Invecchiare...»

Harry sospirò. La tentazione di acconsentire era forte. Ma se non avessero sconfitto loro Voldemort, allora chi lo avrebbe fatto?

Chi avrebbe salvato il mondo magico, chi avrebbe garantito la sicurezza dei Nati Babbani e dei membri dell'Ordine?

«Non credo che Malfoy approverebbe», disse allora ironicamente, facendole l'occhiolino.

Hermione arrossì. «No, non approverebbe.»

Harry rise. «Non abbiamo mai parlato veramente di lui», commentò facendosi pensieroso. «Com'è stare con Malfoy? Fa ancora strano a pensarci.»

La ragazza non riuscì a reprimere un mezzo sorriso, nonostante il groppo alla gola formatosi non appena aveva sentito nominare il biondino; le mancava terribilmente.

Le mancava, non aveva più il galeone da mesi, ed era solo grazie a Radio Potter che poteva convincersi che stesse bene.

Aveva passato notti su notti a colpevolizzarsi e darsi della stupida per aver avuto l'audacia di innamorarsi proprio di lui e proprio nel bel mezzo di una guerra, la stessa guerra che era iniziata con la morte del suo primo amore.

Fine Line | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora