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Lloyd è intrattabile quando sta male, per farsi medicare la ferita chirurgica ci vogliono due infermiere munite di tanta pazienza. Lloyd le minaccia un paio di volte di farle licenziare, ma loro hanno il pugno duro ed alla fine riescono a farlo stare fermo.

"Avete finito o no?"

Esclama Lloyd a gran voce. Le due si spaventano, fanno un passo indietro intimorite e Lloyd sorride vittorioso.

"Amore.."

"Mi hanno toccato abbastanza, no?!"

"Lo fanno per il tuo bene. Devi disinfettare la ferita ogni giorno per due settimane"

Mi alzo dalla mia poltrona per aiutare le due infermiere. L'incisione sullo stomaco di Lloyd mi fa impressione. È lunga cone il mio indice e rossa.

"Posso?"

Prendo il cerotto quadrato, grande come una mia mano, dalle mani di una delle infermiere. Glielo applico io, e lui non fa storie.

"Va bene così?"

"Si signora"

Annuisce la donna più grande. Sorrido loro cordialmente, mentre loro se ne vanno tese come corde di violino.

"Non puoi trattare così le persone"

"Io le tratto come cazzo mi pare!"

È così nervoso, forse per la ferita. Gli accarezzo il viso, cercando di addolcirlo un po', ma lui mi spinge via il polso.

"Ok, vado a fare due passi"

"Brava vattene a fanculo, fuori da qui!"

Lo ignoro completamente, prendo la mia borsa ed esco dalla sua stanza. Nel corridoio incontro Danny, anche lui è piuttosto teso. Sorride non appena si accorge di me ed io ricambio.

"Lloyd è molto nervoso, forse è meglio dargli spazio"

Si avvicina fino a baciarmi le guance, il che è piuttosto strano da parte sua.

"Mi dispiace Blake"

"Per cosa? Danny non potevi prevederlo, so che il lavoro di Lloyd è pericoloso, e lo sa anche lui. Non potevi prevederlo"

Lui annuisce per poi indicare la stanza di mio marito con un cenno della testa.

"Beh devo comunque parlarci, per capire cos'è successo. Sono io che l'ho mandato li"

Magari con Danny, Lloyd, sarà diverso. Del resto è il suo capo, forse lo spero. Odio tutta questa situazione, odio non sapere che cosa fare, come comportarmi. Specialmente con Lloyd. Vorrei potergli stare accanto e prendermi cura di lui, ma in questo momento è troppo nervoso.

"Ok, però sappi che è intrattabile. Domani dovremmo poter tornare a casa, Danny non farlo tornare subito, lui non sta bene anche se dice di star bene"

"Non preoccuparti"

Mi supera senza andare oltre, così non mi resta che uscire dall'ospedale, cosa che non faccio da due giorni. Cerco un ristorante per mangiare, e mi rilasso il più possibile.

LLOYD

Mi sento una merda per averla trattata male, ultimamente è qualcosa che faccio spesso. Lei cerca di aiutarmi mentre io cerco di sabotare tutto. Sono così arrabbiato per aver abbassato la guardia, non posso più rischiare così tanto. Blake conta su di me, i suoi genitori sono stati delle merda quasi quanto i miei, e lei non ha più nessun contatto con loro, perciò ha me e me soltanto ed io ho lei. Sono furioso, perché potevo morire e lasciarla sola e indifesa. Mi giro verso la porta quando la maniglia si abbassa, sono pronto a farle le mie scuse più sincere.

"Amore io.. sono un totale casino, ma ti a..."

Mi blocco non appena Danny sghignazza. Non ha mai visto il mio lato tenero, nemmeno quando c'era Blake nella stanza. Mi siedo più eretto possibile, nonostante ogni movimento mi riempie di dolore l'addome, con fitte così forti da farmi venire il vomito.

"Allora un cuore ce l'hai. C'è chi dice che te lo sei strappato dal petto per essere meno vulnerabile"

"Infatti è così"

"Allora lei ha le tue palle?"

Scrollo le spalle fingendomi divertito, Danny chiude la porta e si avvicina alla finestra. Guarda la strada per qualche istante, con le mani dietro la schiena e l'aria pensierosa.

"Gli Italiani ti voglio morto, Roscini era un pezzo fondamentale del loro fottuto puzzle"

"E quale parte dovrebbe interessarmi?"

"Pensi che sia un gioco? Pensi che io abbia la bacchetta magica? Hai fatto un cazzo di casino ed ora metà di questa città ti cerca!"

Esclama venendo verso di me. Non ho paura di lui, non l'ho mai avuta, ma se lui smette di pararmi il culo sono morto, ed anche Blake lo è.

"Sparisci per un po'. Vai a farti una vacanza con tua moglie, ed io intanto calmo le acque"

Sbatto la testa sul cuscino quando mi ordina di sparire. Se non lavoro non guadagno, è vero, ho parecchi soldi, ma non posso grattarmi le palle in spiaggia e sperperare tutto.

"È importante che tu smetta di farti vedere in giro, Lloyd. Questa volta te la sei cavata, ma se la prossima volta va diversamente? Se la prossima volta tocca a Bla..."

"Non dirlo nemmeno per scherzo. Sei lei morisse io mi sparerei in bocca"

Danny posa lo sguardo su di me, è diverso, sembra quasi capirmi. Sono sicuro che Danny tiene nascosta una moglie da qualche parte del mondo, nasconde la fede tra altri anelli, ne ha le dita piene.

"Allora sparisci per un po'. Prenditi la malattia, di a Blake che vuoi andare alle Fiji, o qualche altra fottuta isola sperduta e quando ti chiamo tu torni"

Prende un cellulare usa e getta dalla tasca della sua giacca, è uno di quei cellulari con i tasti, così piccolo da coprire appena l'orecchio. Me lo lancia ed io lo prendo al volo, prima che mi colpisca lo stomaco.

"Ti conosco da così tanto tempo, sei un amico per me, perciò fa quello che ti ho detto. Fallo per tua moglie"

Se ne va senza che io possa dire una parola. Ha ragione, Blake merita molto più di questo. Ho già l'isola perfetta e sperduta, e l'idea di stare lì con Blake non è poi così male. Tiro un sospiro di sollievo quando torna nella mia stanza, mi scuso con lei con il cuore in mano, lei si limita a sorridermi, poi si siede accanto a me e mi accoglie tra le sue braccia.

UnknownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora