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LLOYD

Il caldo torrido di Panama si fa sentire, mi muovo lentamente stando attento ai punti, Blake è schiacciata contro di me, russa su una mia spalla, ed un suo braccio è poco sotto il cerotto. È lei che mi fa caldo. Non riesco a spostarla, è così bella mentre dorme. Con i capelli scompigliati, e le labbra leggermente divaricate. Mi giro su un fianco lentamente, per non svegliarla. Mi avvicino al suo viso e le lascio un bacio sulla fronte. Mi alzo dal letto pronto ad una mattinata di lavoro. Ho messo qualche cimice qua e là, mi sono infilato in alcuni computer e cellulari. So tutto e vedo tutto. Preparo il caffè e mi siedo sul divano con le AirPods ed il mio portatile. Apro la cartella con le registrazioni giuste ed inizio ad ascoltare. La prima traccia proviene dall'ufficio di Danny. Ci sono più persone, Suzanne e Danny insieme ad un altro uomo.

"Che ne facciamo di Alec adesso?"

Domanda Suzanne. Sapevo che quella bastarda non poteva essere affidabile, ma Danny mi ha sorpreso. È stato lui a mandarmi ad ucciderlo. 

"Lasciatelo chiuso in cella, dobbiamo giocarci bene questa carta. Potrebbe avere delle informazioni importanti, e prima o poi canterà"

"Ed Hansen?"

È la voce del terzo uomo, non riconosco di chi possa essere, ma ci arriverò.

"Non lo so. Per il momento è a Panama, voglio che rimanga lì al momento"

"E quando tornerà? Non ficcherà il naso nei nostri affari, vero?"

"No. Lloyd fa quello che gli dico senza fare domande, ed in cambio io proteggo il suo culo e quello della moglie"

Serro la mascella sentendo quelle parole. Mi chiedo perché stia parlando di Blake così apertamente. Dovrebbe tenere la boccaccia chiusa su di lei.

"Moglie?"

"Una di quelle donne perfette, che tutti vorrebbero farsi. Con la faccia da angioletto ed il corpo da porno attrice. È così ingenua, non sa che condivide il letto con il demonio" 

Suzanne è semplicemente gelosa di Blake, lo si capisce dal tono con cui parla, mia moglie è perfetta, mentre lei è una donna normale.

"Siamo qui per parlare di affari, non di Blake. Quindi procediamo. Quanto vuoi per le informazioni che ti ho chiesto?"

C'è un attimo di silenzio, poi un rumore di carta ed ancora silenzio.

"Bene li avrai manda tutto alla mia segretaria, nomina la cartella con un nome inutile, tipo modulo d'iscrizione o cazzate varie"

Danny caccia via i due dal suo ufficio per fare alcune telefonate, di cui una con una certa Sarah, probabilmente sua moglie, dato il modo in cui le parla. Mi sposto sulla registrazione di un interrogatorio, è Meyers a svolgerlo. Non c'è nulla di interessante, niente per cui vale la pena scomodarsi. Nemmeno le informazioni che ha comprato Danny dal misterioso uomo.

"Ma che stai guardando!"

Chiudo il computer con forza quando sento la voce di Blake alle mie spalle. È arrivata proprio nel momento sbagliato.

"Che gli stava facendo?"

Si sposta davanti a me, ha indosso una camicia da notte così sottile che si intravedono i capezzoli turgidi sotto la stoffa.

"Niente, è un film, è tutto finto"

Lei sembra crederci, e per fortuna non ha sentito le urla di dolore di quel poveretto. O il rumore delle ossa che si rompevano. Mi tolgo le AirPods per poi prendere la tazza dal tavolino davanti a me, ne prendo un sorso mentre lei si siede sulle mie gambe, ma sta molto attenta al cerotto.

"Perché non mi hai svegliata?"

Le passo la tazza, che lei prende gentilmente. Aspetta paziente che io le dica qualcosa in merito, amo quando mi guarda con quegli occhi curiosi, sembra una bambina.

"Perché volevo lasciarti dormire ancora un po', eri così rilassata"

Appoggia la testa sulla mia spalla, mi bacia il collo con dolcezza ed il mio cuore si scioglie completamente. Infilo una mano sotto la sua camicia da notte e le accarezzo la posteriore superiore della coscia, e più su, i glutei sodi.

"Hai avuto crampi addominali? Nausea o vomito?"

"No"

"Perdita ematica nella feci?"

La guardo disgustato, lei però sorride. Scuoto semplicemente la testa, so perfettamente dove vuole andare a parare.

"Bene. Allora su la maglietta"

"Che palle, Blake per una volta posso farlo da solo"

Mi ignora completamente, si alza dalle mie gambe e va verso il bagno per prendere il necessario. Tintura di iodio, garze sterili, una pomata cicatrizzante e un cerotto pulito.

"Stenditi"

Eseguo i suoi ordini, un po' mi piace in versione infermiera, specialmente quando si china in avanti ed io posso palparle il culetto.

"Mi piace prendermi cura di te, è una cosa che faccio con piacere"

La guardo mentre mi stacca il cerotto con cura, esamina l'area operata, ed afferra le garze. All'inizio soffrivo come un cane, ad ogni medicazione, ma man mano che passano i giorni sento sempre meno dolore. Passa la garza imbevuta di tintura di iodio, poi la pomata ed infine mi stende il cerotto alla perfezione, senza nemmeno una piega.

"Fatto"

Si alza in piedi, ma io la riporto su di me. La tiro per un polso, finché lei non è seduta sul mio bacino.

"Lloyd!"

"Sento tanto dolore!"

Esclamo serrando gli occhi. Blake si irrigidisce, sembra un pezzo di legno. Cerco di non ridere con tutte le forze, credo che questo sia l'unico modo per avere un contatto con lei.

"Dove, qui?"

Mi tocca la pancia, ma io scuoto la testa. Lei porta le dita più giù, sempre più giù ed io le dico sempre di no.

"Allora fammelo vedere tu!"

Esclama stufa di questo giochetto. Le prendo la mano e me la porto dentro i pantaloni, il mio uccello fa un balzo verso l'alto non appena le sue dita sfiorano la mia punta.

"Fa tanto male, è da giorni che c'è l'ho duro come il marmo"

"Sei un idiota, mi hai fatto spaventare!"

Tira via la mano come se avesse preso la scossa, ma io la riporto nei miei pantaloni. La desidero così tanto da sentire realmente un dolore.

"Andiamo Bambina, prendilo un po' in bocca, trastullalo!"

"Sei un maiale, oltre che un idiota"

Non riesce a trattenere un ghigno, finge di essere scocciata ma mi accontenta senza esitare. Muove la mano su e giù dentro i miei pantaloni, mi fa vedere le stelle e mi toglie il fiato. Mi regala un orgasmo da sogno, e dopo vuole essere accontentata a sua volta, così passiamo la giornata a letto, ma senza esagerare.

UnknownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora