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È raro trovare Lloyd accanto a me, di solito si sveglia per primo e lavora al suo computer. Questa volta però sembra pensieroso. Ha un braccio dietro alla testa e guarda il soffitto. Mi allungo verso di lui e gli poso un bacio sulla mascella.

"Buongiorgio"

Mi stiracchio i muscoli, un pò indolenziti a causa della notte appena trascorsa, e mi giro su un fianco per guardarlo.

"Che succede?"

Domando confusa. Lui scrolla le spalle per poi baciarmi le labbra ed alzarsi dal letto. Cammina nudo per la stanza in cerca del suo cellulare, ed io mi godo la visione.

"Tra un paio di ore torniamo a casa"

Capisco che coda lo turba. Lloyd odia stare in casa senza fare nulla, e probabilmente Danny non lo chiamerà per un po'. Si annoierà con me. Non so se essere ferita, oppure cercare di capirlo fino in fondo.

"Puoi sempre occupare il tempo cercando di mettermi incinta"

Lloyd sorride sentendo quelle parole, trova il suo cellulare nella tasca dei jeans. Lo prende ma lo controlla velocemente prima di tornare da me.

"Molto allettante .. quasi quasi inizierei adesso"

Si sdraia su di me, l'unica barriera tra noi è il lenzuolo. Incrocio le braccia dietro il suo collo mentre lui mi bacia dolcemente. Le sue mani si infila tra di noi, mi palpa e mi accarezza e per un attimo sento il respiro mancarmi. La suoneria del suo cellulare lo fa balzare via da me, è chiaro che non riesce a stare con le mani in mano, senza fare nulla.

"Sì? Certo... l'ho fatto mille volte... sì cazzo, non c'è bisogno di dirlo!"

Esclama per poi mettere giù. Ho promesso a Lloyd, ed a me stessa, che non mi sarei più impicciata del suo lavoro e così sarà. Mio marito è un agente della CIA, punto e stop.

"Dove eravamo rimasti?"

Ghigna al suo solito modo, sembra quasi il Grinch quando sorride in quel modo. Mi tolgo il lenzuolo di dosso ed espongo il mio corpo, Il sorriso di Lloyd si espande, sfrega le mani tra di esse per poi buttarsi su di me come un giaguaro sulla sua preda.

LLOYD

La vita casalinga non mi dispiace dopotutto. Blake cucina con la sua camicia da notte, che è così corta che posso vedere i suoi glutei perfetti quando si china. Siamo tornati da qualche ora, mi mancava il mio divano, la mia tv e sopratutto la visione di mia moglie in cucina. Mi è mancata casa mia più di quanto immaginassi. Blake si siede accanto a me, profuma di cibo buono, e il suo solito profumo dolce.

"Che stai guardando?"

Prende la birra dalle mie mani e ne beve un sorso. Guardo le sue labbra chiudersi intorno al collo della bottiglia, e subito penso al mio uccello tra le sue labbra.

"Hey, ci sei?"

Mi passa una mano davanti agli occhi con un sorriso divertito. Si avvicina quanto basta per lasciarmi un bacio sul mento. Le sue labbra hanno un profumo così invitante ed io mi ci tuffo.

"Va tutto bene?"

"Sei così fottutamente perfetta, non riesco a toglierti gli occhi di dosso"

Le sposto i capelli dal collo e ci lascio un bacio, Blake appoggia la mano sulla mia nuca e mi spinge più vicina a lei. Sollevo lo sguardo in tempo per notare un puntino rosso tra le sopracciglia di Blake. Un puntatore Laser. Faccio in tempo a ribaltarla sul pavimento, sotto di me, prima che uno scoppio nella stanza ci faccia spaventare. I vetri della finestra vanno in frantumi, mentre qualcuno spara a raffica nella stanza. Le copro la testa con le braccia e spero che non sia ferita. Mentre i vetri ed i sentirti ci volano addosso.

"Lloyd!"

La sento singhiozzare nella breve pausa che il cecchino ci concede. Forse sta cercando di capire se ci ha presi o no. Afferro un cuscino del divano e lo lancio in aria, viene colpito da una serie di proiettili prima che possa toccare il pavimento.

"Che cosa facciamo?"

"Shh, parla sotto voce. Andrà tutto bene, dobbiamo raggiungere il seminterrato"

Blake mi guarda con occhi pieni di terrore, le indico un punto verso l'ingresso. Il seminterrato è davanti alla porta posteriore. C'è una scala che porta verso il basso, è un altro appartamento ma io lo uso per il mio lavoro.

"N-no come facciamo, se ci alziamo..."

Blake trema come una foglia, si guarda intorno, il pavimento è pieno di macerie, vetri ed altre cose rotte.

"Bambina, guardami. Andrà tutto bene, devi solo ascoltarmi. Io creo un diversivo e tu corri da quella parte. Devi essere veloce, quel tipo verrà qui a controllare se siamo morti"

"No... no e tu?"

"Ed io ti raggiungo subito dopo" 

"No ti prego, non farlo Lloyd. E se vieni ferito e quel tipo entra? Io non la so usare una pistola, e se la uso e mi sparo in faccia per sbaglio? E se invece lo uccido davvero? Vado dentro per omicidio e..."

"Sta zitta!"

Esclamo quando sento dei passi. Infilo una mano sotto il divano e tasto il pavimento, finché non trovo la pistola che ho nascosto. Blake sussulta quando vede l'oggetto nelle mie mani. Controllo che sia carica, tolgo la sicura e mi giro per avere una visione migliore.

"Stai attento.. idiota!"

Sussurra una voce femminile, i passi si avvicinano, ed io preparo il colpo. Mi alzo velocemente e sparo a raffica, Blake fa come ho detto e corre verso l'ingresso posteriore. Colpisco la donna ad una gamba, mentre l'uomo che è con lei cerca di colpirmi con un pugno. Faccio lo stesso con la pistola, gliel'ha do sul naso, ed a giudicare dal suono, potrei averlo rotto. Premo il grilletto che lo colpisce tra gli occhi. Poi afferro la ragazza per i capelli e la sbatto in mezzo alla stanza. Un passa montagna nasconde il suo volto, glielo strappo via e rimango sorpreso nel vedere una ragazzina.

"Dove l'hai lasciata la mamma?"

Domando abbassandomi verso di lei. La sua risposta è uno sputo in un occhio. È feroce, ma io lo sono di più. La afferro di nuovo per i capelli e la porto verso il seminterrato.

"Lloyd!"

Esclama Blake, che prima era seduta a terra con le braccia sulla testa, e le ginocchia a petto. Non voglio che veda, o senta, quello che farò alla ragazzina per ottenere delle risposte.

"Vai in camera"

"C-cosa?"

"Vai in camera cazzo!"

Blake abbassa lo sguardo alla ragazzina, poi lo rialza su di me ed annuisce. Trascino la ragazzina giù per le scale, la lego alla sedia e le infilo un pezzo di stoffa in bocca, finché non ha dei conati.

"Tornerò qui tra poco, tu inizia a radunare i pensieri. Voglio sapere chi ti manda, e dove trovarlo. Se non rispondi... beh procediamo per gradi, ti va?"

La lascio lì al buio, chiudo la porta a chiave e vado a cercare il mio cellulare. Sento che qui c'è lo zampino di Roman e Roscini, e la cosa non mi piace affatto.

UnknownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora