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Lloyd questa mattina è stranamente dolce con me. Mi accarezza, mi bacia la fronte e le mani, mi sorride. Ho il presentimento che nemmeno lui crede nella nostra vincita. Mio padre è un uomo potente, ha ucciso famiglie intere per dimostrare il suo potere. Sposto lo sguardo su Lloyd, beve il caffè mentre legge il giornale. Sembra tutto così normale, forse lui è abituato alle minacce di morte. Cedrick mi si piazza accanto, con una scatola enorme in mano.

"Signorina, questo è stato lasciato all'ingresso. È per Grace"

Lloyd sposta il foglio del giornale che blocca la sua visuale, e guarda la scatola con la mascella tesa.

"Chi l'ha lasciato?"

"Non lo so. L'ho trovata questa mattina presto"

"Le telecamere?"

"Oscurate dalla vernice"

Lloyd appallottola il giornale e si avvicina a noi per aprire la scatola. Vorrei dire qualcosa, ma sono pietrificata.

"Fanculo"

Borbotta mio marito prima di togliere il tappo della scatola. Al suo interno c'è della carta velina, e sopra di essa una lettera con il sigillo di mio padre. È una P in caratteri eleganti, e con delle pistola accanto. Lloyd la butta sul tavolo, poi si sbarazza della velina. Al di sotto c'è un vestito nero, sembra quello di un funerale, con tanto di velo.

"Ma che cazzo!"

Esclama Lloyd per poi lanciare la scatola sul pavimento. È un chiaro riferimento al mio funerale? Oppure è solo un vestito scuro? Ho la sensazione che lo scoprirò solo leggendo la lettera. La prendo dal centro del tavolo, strappo il sigillo e tiro fuori il foglio di carta. Lloyd afferra le sue sigarette e si allontana verso le finestre, decido di leggere ad alta voce. Non voglio nascondere nulla a Lloyd. Non più.

Grace.
Sto morendo. Ti ho dato la caccia per dieci anni ed ho ignorato il mio cancro. Non voglio scriverti parole di amore, non ne ho mai provato per te. Ma allo stesso tempo non voglio lasciare il mio impero ad un qualsiasi figlio di puttana, perciò chiedo venia, per il bene del mio impero, la mia eredità. Ti cedo tutto quello che ho, ma ad una sola condizione. Voglio vederti per un ultima volta, voglio poteri guardare negli occhi e poter dire che non ti ho rovinata, come ho cercato di fare in tutti questi anni. Voglio chiederti perdono, nonostante io non provi alcun sentimento nei tuoi confronti. Forse l'età mi ha rammollito, o forse ho capito i miei errori. Ti aspetto all'indirizzo scritto sul bigliettino in fondo alla scatola. Spero tu venga all'appuntamento.

Oscar Patel.

Alzo lo sguardo verso Lloyd, il quale fissa fuori senza dire una parola. Sposto la sedia da sotto il tavolo e mi alzo per raggiungerlo. Lo stringo in un abbraccio, anche se puzza di fumo. Lui si irrigidisce ma non mi caccia.

"Che cosa dovrei fare?"

"È una trappola, Blake. Tuo padre ci ucciderà"

Borbotta con una voce tanto bassa da farmi paura. Di solito quando è arrabbiato urla, ma questa volta ha un tono freddo, distaccato e basso.

"No, se portiamo all'indirizzo tutte le nostre forze, comprese quelle dei Roscini e dei Roman, e glielo mettiamo nel culo"

Interviene Cedrick. Lloyd si gira velocemente e mi allontana dolcemente dal suo corpo. Ha quello sguardo speranzoso, di chi sa che ancora una volta sta uscendo dalla merda.

"È una buona idea. Chiama qui Roscini e Roman, voglio un piano entro un'ora"

Cedrick annuisce ed esce dall'appartamento. Lloyd scava nella scatola del vestito, sul fondo c'è un biglietto da visita, come scritto nella lettera. L'indirizzo è la lavanderia che sapevo fosse il suo nascondiglio.

"Lloyd non mi piace questa cosa"

Ammetto. Ho rischiato di perderlo una volta, non voglio rivivere quella paura, restare in sala d'attesa per delle ore e pregare di poterlo rivedere vivo. Ma allo stesso momento non voglio che lui provi lo stesso per me. Mio marito si gira a guardarmi, sembra tornare in se per un istante. Mi prende per mano, si siede sul divano e mi porta sulle sue gambe.

"Ho tutto sotto controllo, non devi preoccuparti di niente"

"Invece mi preoccupo Lloyd. L'ultima volta sono rimasta delle ore in sala di aspetto con il terrore di perderti. Ero convinta di non vederti più. Io non posso farlo di nuovo"

Spingo indietro le lacrime, non voglio piangere e fare la figura della stupida. Voglio essere ferma e diretta, voglio che Lloyd mi prenda sul serio.

"È la nostra occasione, è l'unica occasione che abbiamo per liberarci di lui"

Fino a qualche minuto fa era del mio stesso parere ed ora invece vuole lo scontro. È forse per tutto il patrimonio che mi cede Oscar? Vuole tutto il suo impero, come l'ha definito nella lettera? È questo l'intento di Lloyd. Mi alzo in piedi arrabbiata, forse più ferita.

"Non dirmi che sei disposto a metterci in pericolo, solo per avere i territori di mio padre!"

Lloyd non dice nulla, rimane a guardare il pavimento dandomi la risposta definitiva. È disposto a perdermi, a perdere la vita, solo per prendersi tutto quello che mio padre lascia. Vuole essere il nuovo Oscar Patel?

"Diventerai come lui... il potere ti trasformerà in un mostro. Arriverai a preferire una puttana a tua moglie, mi metterai incinta per avere eredi, e non perché li vuoi. Arriverai ad usare la cocaina, perché devi testare quello che vendi... sarai proprio come lui"

"Non dire cazzate, io non sono lui!"

"Oh davvero? Allora perché mi vuoi portare in quel inferno? Perché non mi ascolti?!"

Alza finalmente lo sguardo, sta per dire qualcosa, ma l'arrivo dei suoi alleati interrompe la nostra discussione.

"Ne parleremo dopo"

"No, è un discorso chiudo Lloyd. Noi non ci andremo, staremo il più lontano possibile da Oscar, perché tu mi ami e faresti di tutto per me!"

Lloyd scrolla le spalle, e questo gesto mi ferisce più della sberla che mi ha dato tempo fa.

"Non lo so più Blake.."

Non lo lascio finire di parlare. Me ne vado al piano di sopra, mi chiudo in bagno per farmi un bagno caldo e calmare i nervi. Tutta questa storia ci porterà all'inferno, ne sono più che sicura.

UnknownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora