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Alzo gli occhi al cielo all'ennesima richiesta folle di un cliente. Vuole una casa totalmente green, con i pannelli solari ed una serie di altre tecnologie molto costose, ma la parte assurda è il divano amaca enorme, appeso al soffitto. Vorrebbe tutti i mobili in resina e non in legno e marmo, come è mio solito consigliare.

"I mobili in resina sono più consigliati per l'esterno, per l'interno avevo pensato ad una linea molto elegante e moderna, con materiali tutti riciclati"

Scarabocchio il mio blocco per gli appunti, mentre la signora Heigl mi ripete che le sue amiche le hanno parlato dei mobili in resina.

"Mi creda se le dico che la resina non è altro che plasticaccia, è come il prefabbricato che mette in giardino per il tosaerba e.."

La porta del mio ufficio si apre con prepotenza, e due agenti del FBI entrano seguiti da Ada.

"Ho un'idea, passi da me questo Mercoledì e le mostrerò alcuni mobili in resina, così capirà meglio... scusi signora la devo richiamare"

Attacco la cornetta senza aspettare un attimo, per poi guardare i due agenti, che mi porgono un mandato.

"Signorina Marshal, siamo gli Agenti Russel e Conrad, dobbiamo farle qualche domanda a proposito della morte di Oscar Patel. Dovrebbe seguirci in un posto più... appropriato"

L'agente Conrad mi indica la porta dell'ufficio, ma l'unica cosa che sento è Oscar Patel. Probabilmente passerò il resto della mia vita chiusa in una cella, aspettando la sedia elettrica. Senza ricevere le visite di Lloyd, senza  avere i nostri figli o nient'altro.

"Posso chiamare mio marito?"

"Potrà farlo in centrale, deve seguirci"

Continua l'uomo con un tono più duro. Non mi resta che prendere la borsa e camminare davanti al mio personale con l'FBI alle mie spalle.

"Sposta i miei appuntamenti alla settimana prossima, chiama Lloyd e digli che è un codice nove uno uno, e non so dove mi stanno portando. E digli di chiamare Danny"

Sussurro ad Ada prima di salire nella macchina degli agenti. Lei si limita ad annuire e correre dentro, mentre tutto gli sguardi sono puntati su di me.

*****

Sono chiusa in questa stanza da ore, sembra di stare in un manicomio. Ogni parete è grigio scuro, e non c'è nulla se non un tavolo, tre sedie ed uno specchio al muro. So che cosa sta succedendo, pensano che cederò e dirò tutta la verità, ma non posso farlo. Non voglio rinunciare alla mia vita con Lloyd. Oscar ha vinto fin troppe volte. Finalmente la porta alle mie spalle si apre, gli agenti Russel e Conrad si siedono davanti a me con un fascicolo. Il mio.

"Grace Patel, nata nel novembre del ottantatré"

L'agente Russel prende i miei documenti, sequestrati quando sono arrivata, e legge i dati anagrafici riportati.

"Blake Marshal, nata ad Agosto del ottantadue. Chi sei realmente? Grace o Blake?"

I due sanno bene chi sono realmente, stanno solo cercando di capirci qualcosa. Ma se c'è una cosa che ho imparato nella vita, è che tutto può essere usato contro di te.

"Io voglio un avvocato, o parlare con mio marito"

"La sua segretaria l'ha già avvisato. Come ha chiesto fuori dal suo studio, signorina... Patel, corretto?"

"Parlerò solo con il mio avvocato"

Insisto sperando che non decidano di usare le maniere forti. I due si scambiano uno sguardo, dopodiché Russel apre il mio fascino e sfoglia i vari documenti.

"Lei è immischiata in guai seri, potrebbe essere giudicata con la massima pena per omicidio di primo grado, ed altri presunti omicidi, e potrebbe finire in un carcere di massima sicurezza"

"Oppure"

Interviene Conrad prendendo in mano la situazione.

"Potrebbe darci qualche informazione, darci dei nomi, dei luoghi ed in cambio potremmo patteggiare a cinque anni in un carcere femminile"

"Io... i-io non.."

Prendo un respiro profondo, cerco di mantenere la calma e pensare lucidamente. Lloyd mi tirerà fuori da questa situazione, presto sarà solo una giornataccia.

"Dacci qualche informazione e le cose andranno meglio. Oscar Patel era un pesce grosso, inafferrabile, eppure qualcuno è riuscito a farlo fuori e noi vogliamo sapere chi è stato e chi ha cercato di insabbiare la cosa"

Russel la fa semplice, ma non è semplice. Se solo sapessero tutto ciò che ho passato a causa di quell'uomo. Lloyd mi tirerà fuori da questa situazione.

"Io sono la nipote di Oscar Patel. Sono scappata non appena lui ha abbassato lo guardia ed ho cambiato nome, ma con il suo omicidio non ho nulla a che fare"

Sembro credibile, i due si guardano ancora una volta è sospirano. Non mi possono trattenere oltre, non hanno prove che sia stata io. Conrad guarda verso lo specchio, e sembra arrendersi.

"In questo caso, non possiamo trattenerla oltre. Ma rimanga in città, nel caso in cui abbiamo qualche altra domanda da farle"

Raduna i fascicoli, e mi restituisce i documenti. Dopodiché mi indica la porta alle mie spalle.

LLOYD

Scatto in avanti quando il cancello del commissariato si apre, e Blake marcia verso di noi a passo svelto. Dietro di lei ci sono due agenti, memorizzo le loro facce da cazzo ed i corpi tozzi e grassi, poi mi avvicino.

"Farò rapporto ai vostri superiori del cazzo, vi farò togliere anche le cazzo di mutande!"

Esclamo andando verso di loro. Blake è così stanca, lo si vede dagli occhi. Sono rossi e lucidi, ha i capelli spettinati e cammina un po' zoppicante a causa dei tacchi alti che si ostina a mettere, nonostante le facciano male.

"Facciamo solo il nostro lavoro"

"Oh davvero? Umiliare le persone nel loro posto di lavoro? Siete dei pezzenti di merda, e la pagherete cara per aver arrestato mia moglie davanti ai suoi dipendenti!"

Blake mi prende per mano e cerca di portarmi via, ma la mia rabbia è così forte che non posso fare a meno di strattonare via la sua mano.

"Sua moglie è accusata di omicidio, lo sa questo?"

Uno dei due viene verso di me, con una faccia da cazzo di sfida. Il che mi accende come benzina sul fuoco.

"Mia moglie è accusata di omicidio? E con quali prove? Avete delle foto? Dei video? Delle tracce della sua voce dove afferma di aver ucciso chiunque voi crediate che ha ucciso? Che cazzo avete su di lei?"

"Non dobbiamo confrontarci con un civile"

Insiste l'agente Conrad, a detta del suo badge. Afferro il mio vecchio distintivo e glielo mostro. Non dovrei farlo, potrebbero fare ricerche usando il mio nome o il numero identificativo, e capire che sono stato buttato fuori a calci in culo. Potrei mettere Blake ancora più nella merda, ma il mio orgoglio mi spinge a fare cazzate.

"È uno della CIA, è chiaro. Ecco perché i baffi, e quei mocassini orribili"

"Vi conviene smetterla di infastidire mia moglie, mi basta fare una chiamata per farvi perdere tutto ciò che avete"

Detto ciò prendo Blake per mano e la porto via. Cedrick ci segue a ruota senza dire una parola. Blake si rilassa solo quando siamo a casa, ma va dritta sotto la doccia, mentre io chiamo Danny. È arrivato il momento di punire quei due coglioni.

UnknownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora