BLAKEAda mi porta il caffè di metà mattinata, mentre insisto con la signora Heigl sui mobili classici, conosco questo tipo di persona, pensa di essere convinta sui mobili di resina, ma poi capisce di aver sbagliato e chiede una modifica, ma senza aggiungere soldi.
"Senta signora Heigl, io ho studiato per questo lavoro, ho una certa esperienza. Mi creda se le dico che i mobili il legno sono la scelta più giusta. Ne abbiamo di varie misure, colori, e composizioni. Tutto ciò che deve fare è scegliere una linea"
Le mostro nuovamente tutti i cataloghi ed alla fine si convince. Sceglie tutti i mobili per la cucina color nocciola. Mentre l'isola di granito bianco, perfetto.
"Mi assicura che non mi pentirò di questa scelta?"
"Glielo assicuro signora, ordinerò i mobili appena possibile, e non appena arriveranno potrà dare un occhiata"
Lei annuisce prontamente, dopodiché si alza e si lascia accompagnare da Ada all'ingresso. Mi prendo quei cinque minuti di pausa per riprendere fiato. Questa trattativa è stata la più difficile di sempre. La signora Heigl è una donna bassa e magra, con i capelli a caschetto bianchi ed una frangetta che le calza a pennello. Ha divorziato da poco, e probabilmente non è ancora psicologicamente pronta a cambiare pagina. Penso subito a Lloyd. Stiamo insieme da così tanto tempo che ormai non riesco proprio ad immaginare una vita senza di lui.
"Blake... gli agenti sono tornati"
Ada interrompe i miei pensieri, ed anche il mio respiro. Mi paralizzo senza sapere che cosa fare o dire. Sono qui per portarmi dentro?
"Li faccio entrare?"
Annuisco prontamente. Mi sistemo la camicia ed i capelli e raddrizzo la schiena. I due entrano nel mio ufficio, ma stavolta senza nessun mandato. Si siedono davanti a me e sembrano parecchio stanchi.
"Ada porta dei caffè agli agenti"
Ordino alla mia segretaria, che annuisce ed esce chiudendosi la porta alle spalle. Conrad e Russel mi guardano con attenzione, analizzano il mio comportamento, perché evidentemente non sono stata scartata dalla lista dei sospetti.
"Siamo qui per farle qualche domanda, essendo cresciuta con Oscar Patel"
"Capisco"
Ada torna nell'ufficio con i caffè. La ringrazio con un sorriso e le faccio segno di uscire dall'ufficio. Ho bisogno di liberarmi di qualche sassolino e voltare pagina. Li accontenterò, ma senza farli insospettire su di me.
"Lasciate che vi faccia una premessa. Per Oscar io ero un oggetto da barattare, se pensate che mi dicesse qualcosa, o che mi coinvolgesse nelle trattative, vi sbagliate. Io ero solo il rametto d'ulivo, che veniva puntualmente rifiutato. Per buon senso o chissà per cosa"
I due annuiscono, mi mostrano un registratore ed un bloc notes, dove annotano tutto. Non è un interrogatorio ufficiale, ma registreranno tutto. Non so quanto sia legale tutto questo.
"Durante le trattative però era presente, o mi sbaglio?"
Chiede Russel con un tono piatto. Annuisco anche se questo mi mette in una brutta posizione.
"Ricorda qualcosa? I nomi dei presenti alle trattative o informazioni importanti"
"No. Rimanevo nella stanza per pochi istanti, giusto il tempo di guardare. Non saprei riconoscere volti o voci, sono passati troppi anni"
Russel sbatte una mano sulla scrivania e si alza in piedi. Mi guarda con uno sguardo furioso, come se fosse tutta colpa mia. E forse lo è.
"Qualcuno ha ucciso quell'uomo, e quel qualcuno è un pesce ancora più grosso di Patel. Nessuno è mai riuscito a torcere un capello a quel pidocchio e d'improvviso viene fatto fuori? Ha idea di quanto sia pericoloso il nuovo Boss? Potrebbe uccidere molti più innocenti di quanto abbia fatto suo zio, vuole questo per caso?"
Conrad afferra il suo collega per un braccio e lo riporta a sedere, mentre io mi sento il vomito in gola.
"Ci scusi, ma la situazione è molto delicata. Rincorriamo Patel da una vita, ma nessuno vede ne sa nulla, ed ora è spuntata fuori lei. È l'unica persona in vita ad essere uscita da sotto le grinfie di Oscar Patel"
"Ve l'ho già detto, sono passati troppi anni. Io ero una ragazzina quando sono scappata. Ho dimenticato tutto, sono andata avanti. Mi dispiace, ma io non posso aiutarvi oltre. Lui è morto, questo dovrebbe essere un bene per il mondo"
Russel sbuffa e scuote la testa con una faccia amareggiata. Probabilmente pensava che io fossi una miniera di informazioni, ed è così, ma lui non deve saperlo. Potrei morire anche solo per essere stata vista con loro, Lloyd potrebbe morire, ed io non posso permetterlo.
"La prossima vittima sarà sulla sua coscienza"
Ringhia Russel per poi uscire dal mio ufficio. Conrad lo segue a ruota e finalmente posso tirare un sospiro di sollievo. La prima cosa che faccio è chiamare Lloyd. Il cellulare squilla a vuoto, ma poi risponde.
"Hey Bambina"
"Lloyd vieni nel mio ufficio, adesso"
"Cos'è successo?"
La sua voce cambia, da dolce a dura e fredda. Mi giro verso la finestra, cerco di rimanere calma mentre vedo i due uomini uscire dallo studio. Entrambi mi guardano, così torno a sedermi e chiudo gli occhi.
"Quei due sono tornati qui, nel mio ufficio. Mi hanno fatto domande, volevano delle informazioni sulla mia infanzia. Forse vogliono risalire al nuovo boss.. io non lo so, vieni qui ti prego"
"Arrivo subito, ok? Tu adesso sta zitta, non dire un cazzo di niente. Potrebbero aver messo delle cimici. Hai capito?"
"Io non c'è la faccio più Lloyd, non posso continuare così"
"Lo so Amore, lo so. Ti giuro che me ne occuperò io stesso, fanculo Danny. Sto arrivando cazzo"
Termina la chiamata, così non mi resta altro che aspettarlo. Passo tutto il tempo a camminare avanti ed indietro, finché Lloyd non si precipita nel mio ufficio. Mi fa segno di fare silenzio, poi ispeziona le sedie e la scrivania, e tira fuori una cimice da sotto di essa. Gli passo la pinzatrice con cui la spiaccica per bene, dopodiché controlla una seconda volta.
"Via libera. Lo sapevo, quei figli di puttana vogliono incastrarti. Ma ti giuro che gli farò visita personalmente"
Mi afferra per le braccia e mi stringe forte a se. Il suo profumo mi tranquillizza, mi sento al sicuro con lui. Sapevo che non si sarebbero fermati, e l'idea che Lloyd vada a fargli visita non mi piace, ma evidentemente è necessario.
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Unknown
FanfictionLloyd Hansen ha due vite, ma sua moglie ne conosce una sola. Per lei, Lloyd, è un agente della CIA, sta dalla parte dei buoni. È orgogliosa di lui. Ma in realtà Lloyd è ben diverso. È spietato, freddo, tossico. Farà di tutto per proteggere sua mogli...