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Ho un gran mal di testa, oltre ad una fame da lupi. Fatico quasi ad aprire le palpebre, e la suoneria costante del mio cellulare non mi aiuta. Allungo una mano per raggiungere il comodino, ma invece di trovare quello, trovo un corpo caldo. Lloyd è già tornato? Mi sporgo verso di lui, ed apro gli occhi, ma invece dei baffi sexy di mio marito trovo il viso rasato di Rayan. Siamo in sala, precisamente sul divano, ed io ho solo l'intimo. Dormiamo uno appiccicati all'altro, e la cosa è male. Ma quando alzo lo sguardo mi sento ancora peggio. Lloyd è seduto al tavolo da pranzo, con una tazza di caffè, un piatto di uova e bacon ed il solito giornale.

"L-Lloyd.."

"Buongiorno Amore mio, vuoi una tazza di caffè?"

Sorride come se Rayan non fosse steso sul divano accanto a me. Mi alzo di scatto e mi avvicino al tavolo. Rayan si sveglia in quel momento, forse a causa del mio movimento.

"Oh cazzo!" 

Si tira su in piedi ma non scappa via, sta fermo accanto al divano e fissa mio marito. La sua calma è un trucco, sta perdendo la testa ma non vuole farcelo vedere.

"Allora? Vuoi iniziare tu a parlare o devo portarlo nel seminterrato?"

Ripiega il giornale perfettamente e lo sbatte sul tavolo. Vorrei parlare ma la voce mi muore in gola.

"Non l'ho toccata signore, mi ha chiesto uno spinello ed io le ho.. le ho fatto vedere come si fa"

"Ti ha chiesto uno spinello... mia moglie che non ha mai fumato una sigaretta?"

Lloyd si alza in piedi e si avvicina a me, devo puzzare davvero tanto di erba, perché fa un passo indietro e storce il naso.

"Ti ho chiamata un milione di volte. Pensavo che ti fosse successo qualcosa, e quando arrivo qui che cosa vedo?"

Mi guarda dritta negli occhi. Si nota una scintilla di pazzia, sono sicura che se Rayan non se ne va adesso finirà molto male.

"Rayan ci puoi lasciare soli?"

"No cazzo. Rayan rimane qui, il piccolo pezzo di merda, che ha drogato mia moglie e ci ha dormito insieme!"

Finalmente alza la voce, inizia a camminare per la stanza battendo le mani. Non mi piace questa versione di lui, preferisco quando tira pugni al muro e distrugge gli oggetti.

"Non è così. Gli ho chiesto io di fumare!"

Lloyd si ferma in mezzo alla stanza con uno sguardo deluso, tra tutto ciò che poteva fare, questa è la cosa che mi ferisce di più. Ho deluso Lloyd. Odio l'odore delle sigarette, non bevo molto spesso, e non ho mai fatto uso di droghe. A lui piace il mio lato puro e casto, questa mia totale naturalezza nel modo in cui mi trucco, per come mi vesto. Lui ama il mio lato ingenuo, lo ritiene dolce. Ed ora sono qui davanti a lui mezza nuda, con l'odore di Marijuana addosso.

"Sei licenziato cazzo, esci da qui prima che io ti faccia molto male"

Ringhia Lloyd verso Rayan, che esegue l'ordine senza battere ciglio. Ma invece di urlarmi contro se ne va al piano di sopra. Mi lascia sola nella mia vergogna. Raggiungo il bagno di servizio, che non usiamo mai, e mi faccio una doccia. Non ci sono i miei prodotti abituali, ne il mio accappatoio, ma mi accontento. Una volta che ho finito, ripulisco la cucina e la sala, e mangio la colazione di Lloyd in silenzio. Decido di salire al piano di sopra, per vestirmi e per controllare che Lloyd non mi stia facendo le valige. Lo trovo in palestra che corre con le cuffie. È evidente che è arrabbiato con me, ma è anche turbato. È tutta colpa mia, è in questo stato per causa mia.

Mi vesto velocemente, per poi raggiungere Lloyd in palestra, ma lo trovo al telefono.

"Non me ne frega un cazzo della tua fortuna società, Carmichael, mia moglie ha bisogno di me. Ed io non ho intenzione di lasciarla sola ancora, perciò me ne sbatto i coglioni se darai il mio posto a qualcun altro!"

Lancia le AirPods lontane da lui ed aumenta il ritmo sul Tapis Roulant. Mi avvicino quanto basta per farmi notare da lui, che però continua a correre come un toro inferocito.

"Lloyd basta!"

Schiaccio la freccia verso il basso per diminuire la velocità, finché non è fermo, poi lo afferro per un polso e lo costringo a sedersi sulla panca di legno.

"Mi dispiace, ho sbagliato a fumare quella roba. Ma sentivo di aver bisogno di provarci, per staccare la testa dai pensieri"

Mi abbasso sui talloni per essere faccia a faccia con lui, che sembra parecchio incazzato, oltre che ferito.

"Poteva stuprarti, lo sai? Poteva approfittarsi di te e farti molto più male di quanto io possa farne a lui.. ed io ero molto lontano da qui"

Sussurra con voce roca. Non mi da il tempo di rispondere, perché si alza e riprende a correre. Forse è meglio lasciarlo solo finché non smetterà di essere così arrabbiato con me. Così scendo giù e preparo una torta di scuse.

UnknownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora