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Mi guardo allo specchio per la milionesima volta, non riesco a smettere di guardare la pelle del mio collo, livida a causa di Lloyd. Quest'ultimo si avvicina a me, appoggia le mani sul lavandino, così da bloccarmi contro di esso, e mi posa dei baci sul collo. Come se non fosse successo nulla.

"Lloyd"

Spingo via la sua testa con la spalla, lui serra la mascella e ci riprova ma io lo rifiuto ancora.

"Me la vuoi far pagare ancora per tanto? Ti ho portata qui per rilassarti"

"Oh lo vedo, mi sto rilassando così tanto qui"

La voce mi trema, cerco di non alzare lo sguardo ma la curiosità è più forte di me. Lloyd mi guarda dispiaciuto.

"Ti ho detto che mi dispiace, non puoi perdonarmi ed andare avanti con la nostra vita?"

Scuoto la testa semplicemente. Non lo perdonerò tanto facilmente. Mi ha mentito, mi ha spaventata e mi stava soffocando. I suoi occhi erano pieni di rabbia, non c'ero più io davanti a lui, c'era un nemico.

"Se non ti fossi fermato.."

"Mi sono fermato, Blake. Io non volevo farti del male ero solo arrabbiato"

Cerca di giustificarsi così. So che ha avuto un infanzia orribile e che ne risente tutti i giorni, ma la prossima volta potrebbe non fermarsi, potrebbe uccidermi senza nemmeno accorgersene.

"Non mi fido di te"

Ammetto un po' spaventata, Lloyd sospira pesantemente, appoggia la fronte alla mia e mi guarda dritta negli occhi.

"Te lo giuro non ti ferirò mai più, è stato un solo fottutissimo errore"

Avvicina le sue labbra alle mie, il suo respiro è bollente contro il labbro superiore. Sta quasi per baciarmi, quando la suoneria di un cellulare ci interrompe. Non l'ho mai sentita, non è il suo cellulare. Lloyd alza gli occhi al cielo, dopodiché esce dal bagno e va in camera. Lo seguo incuriosita, prende un telefono vecchio da una valigia sotto il letto e risponde.

"Hansen... che cosa?!"

Si gira a guardarmi con la mascella tesa, dopodiché si allontana verso il salotto ma io lo seguo a ruota. So che ha a che fare con il suo lavoro, se così si può chiamare.

"Mi hai detto che avresti risolto le cose... ok quindi che cosa mi stai dicendo? Mi lasci nella merda?"

É furioso come l'altro giorno, i muscoli della sua schiena sono tesi, e respira velocemente.

"Che cosa direbbe tua moglie a proposito? Oh adesso cambi idea? Vaffanculo, me la cavo da solo, ma la prossima volta che avrai bisogno di un favore... la prossima volta che avrai bisogno di un fottuto favore chiedilo agli Italiani!"

Lancia il cellulare contro il muro, spaccandolo in mille pezzi. Si porta le mani tra i capelli e tira le radici con forza.

"Lloyd"

Non so se avvicinarmi o lasciarlo in pace, lui rimane girato di spalle con le mani tra i capelli. Mi avvicino finché la mia mano non si posa al centro della sua schiena nuda. Lloyd non muove un muscolo, così abbraccio la sua schiena. Il suo cuore batte forte, e rinnova nel mio orecchio. Lloyd mi afferra per un polso e si gira per abbracciarmi completamente. Mi solleva dal pavimento e mi porta in camera, si sdraia sul letto con me sopra il suo corpo e ci copre con il lenzuolo, fin sopra la testa. Da piccolo si nascondeva sotto il lenzuolo quando aveva paura di qualcosa, era sempre suo padre quel qualcosa, ma questa volta?

"Andrà tutto bene"

Sussurro ad un suo orecchio, gli bacio il collo ed accarezzo i suoi capelli. Lo calma molto, ma non è abbastanza per uscire da sotto il lenzuolo.

"Ho ucciso un uomo intoccabile, ed ora la mafia italiana mi vuole morto" 

Ogni muscoloso del mio corpo si irrigidisce, vorrei non aver sentito, ma ho sentito bene. Mi sale il cuore in gola, ho la nausea e d'improvviso fa troppo caldo. Sposto il lenzuolo dal mio corpo e mi alzo dal suo. Non può essere vero, tutto questo è uno scherzo, Lloyd è solo un agente della CIA.

"Ho mandato la testa ai suoi alleati... ha fatto il tuo nome ed io ho perso la ragione"

La nausea diventa così forte che libero il mio stomaco nel gabinetto, in bagno. Poco dopo le sue mani sono tra i miei capelli, me li sposta dal viso e mi accarezza la schiena.

"Scusa... vuoi sapere la verità ed io te la sto dicendo. Ecco perché usiamo qui, voglio tenerti lontana da loro"

Lo spingo via con rabbia, mi siedo di nuovo nella vasca e mi lascio andare in un piano frustrato. La mafia italiana vuole uccidermi, come se avere un marito assassino non fosse abbastanza.

"Non ti toccheranno con un dito, te lo giuro sulla mia testa. Ti terrò al sicuro come ho fatto dal momento in cui sei entrata nella mia vita. Ti ho sempre protetta e sempre lo farò"

Lloyd entra nella vasca con me, mi circonda i fianchi con le braccia e mi culla dolcemente mentre piango frustrata. È chiaro che non è il momento per mettere al mondo un bambino, o per fare qualsiasi altra cosa.

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