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LLOYD

Dormire sul divano è una tortura, sapevo che Blake me l'avrebbe fatta pagare per averla portata a cena con Milton, ma non sapevo durasse così tanto. È ormai una settimana che mi spacco la schiena sul divano, potrei scegliere la stanza degli ospiti, ma non c'è il suo profumo e non riesco a dormirci. La sento canticchiare in cucina, alzo la testa quanto basta per vederla ai fornelli. Cucina solo quando è stressata, e questo potrebbe essere il caso. Continuo a guardarla mentre sbatte le uova con una forchetta e le versa nella padella. Taglia la frutta e si lecca le punte delle dita, impregnate di succo. Alza lo sguardo, che si intreccia al mio. Finge non di avermi visto, ma arrossisce. Mi scioglie il cuore e mi toglie il respiro. Vorrei tanto prenderla sul bancone e su questo maledetto divano che mi spacca la schiena.

"Buongiorno raggio di sole"

Mi alzo in piedi e scrocchio la schiena. Blake si gira dandomi le spalle, non ha la solita camicia da notte sottile, ha una mia maglietta.

"Sai? Ho una maglietta proprio uguale"

Prendo un lembo tra le dita e lo sollevo appena. Blake sbatte il coltello sul ripiano, dopodiché si leva la maglietta. Sotto di essa non c'è nulla, se non un corpo da dea. Mi si mozza il fiato a vedere tutto quel ben di Dio.

"Colazione con spettacolo?"

"No, io e mio figlio facciamo colazione"

"Nostro"

"Mio. Dal momento in cui tu non lo meriti"

Versa la frutta in una ciotola, toglie le uova dalla padella, e prende le fette di pane dal tostapane. Si siede a tavola, senza contare la sua nudità.

"Ti ho chiesto scusa, ti ho implorato con delle rose bianche"

"Non mi interessa Lloyd, perché tanto tra qualche giorno ne farai un altra delle tue"

Mi avvicino al tavolo e sposto la sedia con forza, finché non è davanti a me. Blake incrocia le braccia al petto arrabbiata, ed io abbasso lo sguardo ai suoi seni perfetti, ma solo per un istante.

"Dopo il parto andremo a New York, ed una volta che saremo lì sarà tutto diverso. Avevo bisogno di quell'accordo, Blake, lo capisci?"

"E tu lo capisci che non voglio avere nulla a che fare con la vita di prima? Io non voglio niente di tutto questo!"

Le prendo il viso tra le mani ed accarezzo gli zigomi con i pollici.

"Quella è stata l'ultima volta, te lo giuro"

"Oh lo so, non mi interessa se fai brutte figure o se mi preghi in ginocchio con le lacrime agli occhi. Io non verrò mai più ad una cena, o ad un incontro con un mafioso!"

Sposta la sedia all'indietro e si chiude in camera sbattendo la porta. Questa mattina abbiamo l'appuntamento dalla ginecologa, per controllare il peso di Blake, ed il bambino. Ogni volta che si avvicina il giorno dell'ecografia c'è una strana euforia in casa, Blake segna il giorno sul calendario, con i pennarelli colorati e disegna i cuoricini. Non c'è nessuno più innamorato di lei di nostro figlio, è già una madre amorevole. Mangio la sua colazione, sto per finire quando Blake scende le scale vestita di tutto punto.

"La visita è alle undici e trenta, non voglio ritardare!"

Esclama come una bambina capricciosa. Alzo gli occhi al cielo e corro a prepararmi, non c'è nulla di peggio di Blake arrabbiata.

BLAKE

Lloyd Guarda lo schermo rapito, non esiste più nessuno se non suo figlio. È confortante, so che lo proteggerà a costo della vita, come ha sempre fatto con me. L'altra sera mi sono spaventata a morte, mi è sembrato di tornare alla mia infanzia, in quella casa tossica, sotto il comando di Oscar. E quando Lloyd è tornato abbiamo litigato, ci siamo urlati in faccia ed abbiamo smesso di parlare per un paio di giorni. Poi lui mi ha cercata ed io gli ho dato filo da torcere. Noi facciamo così, ma sono stanca di fare così. Sono stanca di litigare con lui, e di preoccuparmi. Quando il bambino nascerà, e noi ci trasferiremo a New York, voglio dei veri cambiamenti.

"È sano come un pesciolino, è lungo intorno a quarantadue centimetri, e pesa un chilo e settecento. È perfetto"

La dottoressa sorride e Lloyd la segue, ma senza mai staccare lo sguardo dal monitor. Istintivamente gli prendo una mano, sono emozionata e felice. Il mio bambino sta bene, non c'è notizia più bella.

"Questo è il mese più importante, si stanno formando i polmoni, lo sentirai muoversi di più, scalciare. Potresti vedere la pancia in una forma diversa, a causa sua, ma non preoccuparti"

Annuisco a tutto, ammutolita da tutte le informazioni. Lloyd mi posa un bacio sulla tempia, e mi pulisce la pancia dal gel, non appena la dottoressa me la porge.

"Siete liberi di andare, mi raccomando continuate a seguire la dieta. Vi farò chiamare dalla mia assistente per il prossimo appuntamento"

"Grazie, arrivederci"

Mi giro sorpresa verso Lloyd, mentre la dottoressa esce dalla stanza. Scendo dal lettino per sistemarmi, mentre mio marito guarda le foto sorridenti.

"Hai ringraziato la dottoressa"

"Questo piccoletto mi rende diverso"

Ammette con un sorriso imbarazzato. Si avvicina a me ancora una volta, circonda la pancia con le mani e mi bacia le labbra.

"Vi Amo ogni secondo di più"

Sussurra sulle mie labbra, per poi baciarle ancora. Incrocia le sue dita alle mie, il suo pollice strofina sulla mia pelle, mentre camminiamo fuori dalla clinica.

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