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LLOYD

Blake ha il potere di stordirmi, con le sue movenze sensuali, con le sue parole dolci. Mi stordisce, mi fa ubriacare ed io alla fine ne voglio ancora ed ancora. Accarezzo la pancia liscia e morbida, mentre le bacio il collo. L'ho trascinata a fare un bagno tiepido, così da averla completamente rilassata. A giudicare dai suoi occhi chiusi e dal modo in cui respira, direi che è pienamente rilassata. Le ho promesso che non l'avrei più coinvolta con il mio lavoro, eppure devo farlo un altra volta. Un ultima cena per stringere questo maledetto accordo con Milton.

"Che ne dici se ti porto a cena fuori?"

Blake mugugna, contrae i muscolo delle sopracciglia, ma non apre gli occhi.

"Solo noi due?"

"Non proprio. Ci sarà anche Milton con sua moglie"

"E parlerete di affari"

Apre gli occhi, che sembrano al quanto incazzati, per poi separarsi dal mio copro e girarsi a guardarmi.

"Sarà solo per un'ora, poi possiamo continuare da soli"

"Preferisco mangiare a casa"

"Andiamo Bambina, un ultima volta e poi basta"

Blake non mi risponde, ma si alza dalla vasca ed esce. L'acqua cade dal suo corpo perfetto e si sparge sul pavimento, mentre lei prende il suo accappatoio, che ormai non si chiude più.

"Sono stufa marcia di te, ti giuro che prima o poi ti uccido"

Borbotta per poi uscire dal bagno. Rimango qualche istante a pensare, poi la raggiungo. La trovo davanti all'armadio aperto con le mani sui fianchi ed uno sguardo perso.

"Blake..."

"Chiudi il becco, lasciami in pace"

Prende un vestito nero, ed un paio di tacchi dello stesso colore. Si libera dell'accappatoio, si spalma la crema ed in qualche minuto è vestita e pronta per andare. Prima di uscire però, la inchiodo al muro e la ringrazio con un bacio.

BLAKE

Cedrick lascia la macchina al parcheggiatore, e gli intima di trattarla al meglio possibile. Lloyd mi prende per mano, come sempre, e mi scorta dentro il ristorante, uno dei migliori di Boston. Cucinano delle bistecche eccezionali, ed infatti Lloyd ordina sempre la bistecca al sangue, con verdure miste ed un bicchiere di vino. E per dolce la torta Sacher, con il cioccolato e la confettura di pesche.

"Tavolo per quattro, Hansen"

"Prego, seguitemi"

Lloyd è freddo e distaccato come sempre, il Mêtre ci accompagna al nostro tavolo, in un angolo privato della grande sala. Gli sorrido in segno di gratitudine, mentre Lloyd lo liquida con una banconota da cinquanta dollari.

"Grazie, per favore, buona sera"

"È il suo lavoro, non devo ringraziarlo"

È piuttosto nervoso, muove la gamba su e giù e si guarda intorno. Gli appoggio una mano sul ginocchio e mi avvicino a lui per baciargli le labbra, ma lui mi da una guancia.

UnknownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora