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Tornammo nel corridoio dove eravamo già passate in precedenza. Artemide camminava alla mia sinistra tenendomi costantemente d'occhio, come sapendo che sarei potuta scappare in ogni momento. Sul tragitto si fermò solo per indossare la felpa. Mi toccai le braccia e mi resi conto che erano fredde.
La temperatura era molto più bassa rispetto che fuori e quasi rimpiangevo l'atroce calore esterno.

Non ne comprendevo il motivo a dire la verità. Erano gli inizi di ottobre; eppure, l'eccessiva calura era strana per questo periodo.
Prima stando all'esterno mi ero accorta di una cosa, ma non ne ero sicura, probabilmente il caldo mi aveva dato alla testa. Provai quindi a chiederne conferma alla ragazza albina.

«Ehm... Artemide, sbaglio o fuori il Sole è molto più vicino di prima.»
«Sì, non l'hai saputo? È da circa un mese che si sta avvicinando sempre di più alla Terra.», rispose stupita. «Ce l'avevano detto a scuola, non ricordi? Probabilmente stavi di nuovo dormendo ad occhi aperti e non l'hai sentito.»

Non era la prima volta che dimenticavo qualcosa per questo motivo. Da quando ne ho memoria ho sempre sognato ad occhi aperti, anche inconsciamente. Fisso un punto nello spazio davanti a me e mi addormento. Sono sempre riuscita a tenere un canale aperto con il mondo reale, ma da un po' sto perdendo questa capacità. Sprofondo nei sogni senza averne il controllo e riprendo i sensi solo dopo alcuni secondi. Più volte mi ritrovo chiedere al mio interlocutore di ripetersi perché ero distratta.

Una cosa che faccio spesso quando sogno ad occhi aperti è ascoltare la musica, e camminare avanti e in dietro. Per questa ragione temo che un giorno mi sveglierò da uno di essi trovandomi in mezzo alla strada o sull'orlo di un precipizio.

«Perché il Sole si avvicina?»
«Non si sa, c'è chi dice che è scienza e chi invece chiama in causa il piano divino.», rispose pazientemente Artemide.

«Per te cos'è?», domandai.
«Scienza credo, dubito centri molto la religione.», disse pensierosa. «Thor dice che è tutta un'invenzione della Chiesa per attrarre nuovi adepti e farsi dare soldi per un posto migliore nell'aldilà. Secondo Agni invece è una specie di punizione divina per i non credenti. Per te cos'è?»

«Io non mi schiero da nessuna parte.», risposi senza pensarci. «Piuttosto preferisco stare ferma immobile e aspettare che la situazione si risolva da sola.»
«Ma è un po' come fregarsene di tutto!», esclamò la ragazza.
«Lo so.»

«Senti, Ester, riguarda anche te questo problema. Devi decidere con chi schierarti.»
«Tanto bruceremo comunque tutti insieme se non troviamo una soluzione, e se proprio la dobbiamo trovare tanto vale non perdere tempo in futili schieramenti e cercare subito una risposta.», spiegai.

«Non è così che funziona.», espresse lei con disappunto.
«Sì, ma sarebbe meglio.», riflettei. «Si butterebbe via meno tempo.»

«Comunque, siamo arrivati.», fece notare, interrompendo il mio ragionamento.
Mi accorsi alzando lo sguardo che ci trovavamo nuovamente davanti alla macchinetta per il caffè e il distributore di merendine. Non c'era traccia di una porta da nessuna parte.

«Questa sarebbe l'armeria? Sì, molto bella.», commentai sarcastica. «Mi domando solo dove siano le armi, e non dirmi che sono le barrette di cioccolato perché altrimenti le mangerei e non avrei niente da usare contro i mostri.»
«È dietro. Devo solo mettere il codice.», borbottò Artemide, inserendo una monetina nel distributore e premendo il pulsante "uno" due volte.

Il distributore fece uno strano rumore metallico e il muro dietro a esso si spostò di fianco mostrando un passaggio segreto. La ragazza mi fece cenno di seguirla lì dentro.
Una volta riuscita a passare dietro alla macchinetta vidi cosa si nascondeva dall'altro lato. Due scalinate di legno piuttosto malconce illuminate a fatica da un piccolo lampadario dalla luce calda. I muri erano di pietra, probabilmente quella parte dell'edificio doveva fare ancora parte del vecchio tempio.

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