Corsi verso il distributore di merendine che nascondeva il passaggio segreto per l'armeria. Nel tempo prima della battaglia si era concordato di lasciarlo aperto. Così da spendere meno spiccioli nella macchinetta e rendere più veloce lo spargimento di armi contro il fronte nemico. Il passaggio era quindi stato bloccato con lo stesso distributore messo in orizzontale per non far richiudere il muro.Scavalcai agilmente la grande macchina, nonostante le improvvise fitte allo stomaco che sentivo a causa del ciclo. Afferrai la lanterna azzurra, pronta a dirigermi verso l'armeria lasciata anch'essa aperta.
Non appena la puntai verso le scale, però, mi resi conto del piccolo, grande, problema che si era creato davanti. I gradini di legno erano stati fatti a pezzi, e la ringhiera di ferro si era sciolta colando su tutta la scala.Dietro di me Anubi era intento a scavalcare l'ostacolo per raggiungermi.
La scelta era ovvia, alle scale sciolte e un robot impazzito preferivo sicuramente una non più tanto certa piantagione di fragole.
Mi affrettai quindi per le scale che portavano al piano inferiore, il punto più in basso che quell'edificio potesse raggiungere.
I gradini erano di un legno molto fragile e vecchio, per non parlare della polvere che gli si era depositata sopra. Nessuno passava lì da anni, e forse niuno aveva mai camminato in quel luogo.Il mio piede sprofondò in uno scalino e le schegge graffiarono gli stivali.
Il dottore era appena sopra di me. Dovevo quindi scendere molto più in fretta di così. Come ubbidendo a un ordine le scale si piegarono diventando una rampa e io mi ritrovai a scivolare sul sedere.
Alla fine dello scivolo di rampe c'era uno spiazzo popolato da piccoli insettini rossi che mi separava da una vecchia porta socchiusa. Senza esitare, e sentendo arrivare dietro di me il cyborg, saltai oltre gli insetti e spinsi con forza la porta.Pessima mossa, pensai pochi secondi dopo mentre precipitavo giù nel nero vuoto per la secondo volta quel giorno.
Urlai dalla sorpresa, con l'aria che sfrecciava velocemente sulla mia pelle.
La coda fatta con i miei capelli si liberò ed essi presero a pizzicarmi fastidiosamente il viso.Il dottor Anubi si affacciò dalla porta d'ingresso della stanza e rivolse un sadico sorriso mentre mi salutava agitando leggermente la mano. Qualcosa mi diceva che avevo fatto esattamente quello che voleva.
Ormai stavo cadendo da così tanto che a momenti sarei arrivata al centro della Terra e il magma mi avrebbe sciolto.
L'aria che mi correva sul viso quasi non mi faceva più nessun effetto. Dopo tante cadute mi ci ero abituata.
Mi chiesi come Anubi avesse fatto a scavare quell'enorme buca larga come una stanza e profonda fino all'inferno, ma era più ovvio pensare che essa facesse parte del tempio antico e fosse lì da già molto tempo.Finalmente vidi la luce in fondo al tunnel, in senso letterale, ovviamente. Era una chiara e pallida luce verso la quale stavo precipitando a tutta velocità, fino a ché non ci passai attraverso.
Superata quella grossa nuvola gassosa mi ritrovai in un limpido cielo azzurrino. Sotto di me grandi palazzi dai vetri trasparenti mostravano la vita di quella grande e tranquilla città.
La mia caduta libera verso il nero asfalto fu arrestata da qualcosa che mi afferrò le spalle. Delle piume bianche si staccarono da quel corpo e dolcemente iniziarono la loro discesa verso il terreno.Io fui di nuovo sollevata in cielo e portata in volo sulla terrazza del palazzo più alto della città.
Mi voltai immediatamente verso colui che mi aveva portato lì sopra e rimasi stupita.
Davanti a me c'era un angelo, non uno di quelli con la tunica bianca e l'aureola splendente, ma uno con delle candide ali bianche e un tranquillo sorriso.
Indossava un elegante completo azzurro pastello, dei guanti chiari e delle bianche scarpe da uomo. In testa portava un piccolo cilindro giallo che gli copriva la vista con una stoffa decorata dal motivo di un grande occhio azzurro.
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Voglio vivere
HorrorEster è una ragazza che cerca di sopravvivere in un mondo popolato da mostri. Le persone di questa realtà nascono divise in categorie, che non sono altro che stereotipi di personaggi in un horror. Per quanto tutto questo possa sembrare orribile non...