CAPITOLO 1

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FRANCESCA

<<Lo voglio.>>

La voce tremante di Valentina, mia sorella, mi sveglia da una trance. La osservo: sta cercando di nascondere il più completo terrore dietro un falso sorriso. Forse gli altri invitati se la stanno bevendo, ma io no. E' terrorizzata ed io non posso farci nulla: mia sorella minore costretta a sposare un uomo di dodici anni più grande di lei appena due settimane dopo essere diventata maggiorenne, ed io non posso muovere un dito. L'uomo, Anthony Sardo, elegante nel suo costoso smoking nero, le tiene le mani come se fosse sua prigioniera. Devo ammettere, però, che ha un fascino innegabile: è alto, almeno 20 centimetri in più di Valentina, il fisico possente e muscoloso. I suoi capelli castani sono pettinati alla perfezione, non una ciocca è fuori posto. E' il Consigliere dell'Outfit di Boston, il primo uomo più potente della città, dopo mio padre.

Quando quest'ultimo, Don Vito Genovese, Capo dei Capi dell'Outfit, ci ha annunciato l'imminente matrimonio di Valentina con Anthony, mi sono offerta di prendere il suo posto. Dopotutto, ho tre anni in più di lei, sono io la sorella maggiore. Anthony avrebbe comunque dovuto sposare una di noi due, dato che Padre non ha potuto avere eredi maschi. La sua risposta è stata seria, senza un minimo di tatto. <<Anthony non ti trova attraente. Sei troppo robusta. Vuole Valentina, è la donna più bella di tutta Boston.>> mi aveva risposto. Mia sorella mi aveva preso la mano sotto la scrivania in mogano di Padre, ed io le avevo rivolto un mezzo sorriso. Quelle parole mi avevano ferita, certo, ma le avevo già sentite più di una volta; da parte sua, e di altri uomini, ma soprattutto da altre donne.

Gli insulti arrivavano mascherati, avvolti da finti complimenti o consigli non richiesti. "Hai un viso adorabile, peccato per il corpo," era la frase che si divertivano di più a ripetere. Mi guardavano come se fossi una bomba a orologeria pronta a esplodere sotto il peso del mio stesso corpo, come se un infarto fosse dietro l'angolo, pronto a reclamarmi.

Il mio fisico era un'eredità diretta di mia madre: un seno discreto, una vita sottile, e quei fianchi pronunciati che sembravano danzare fuori da ogni proporzione, accompagnati da gambe forti e piene. Non era certo per la sua bellezza che mio padre l'aveva sposata, ma per opportunità, per un'alleanza che andava oltre ogni attrazione. Eppure, quando ci portava nei ristoranti italiani, i proprietari si lanciavano in una pioggia di complimenti. Dicevano che incarnavo l'essenza della vera donna italiana, con curve generose e un corpo che parlava di forza e passione. Ma nel mondo dell'Outfit, tutto questo non contava.

Lì, non ero invisibile, ma nemmeno apprezzata. Se uno sguardo mi sfiorava, era solo il frutto della disperazione di chi non vedeva una donna da troppo tempo. Le mogli dei mafiosi dovevano sembrare uscite da una rivista di moda: creature perfette, dal corpo sottile e artificiale, curate per essere trofei lucidi e scintillanti, non per essere reali. Erano il simbolo di un potere che si ostentava, non di un amore che si viveva. Io, con i miei pasti regolari e le curve ereditate, ero una dissonanza in quel mondo, una nota stonata che nessuno voleva ascoltare.

<<Puoi baciare la sposa.>> il Prete fa un passo indietro, lasciando spazio agli sposi per dare spettacolo. Anthony si china su mia sorella, decisamente più bassa di lui, e le scocca un bacio lungo ma sorprendentemente delicato sulle labbra. Poi, si volta verso il resto della chiesa, che esplode in un applauso.

What God Has Joined - Ciò che Dio ha unito - Mafia RomanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora