SAMUELE
Mentre Francesca lascia la stanza, scopro Diego e Carlo a osservarle il fondoschiena. Lancio un'occhiataccia ad entrambi, che abbassano lo sguardo sulle loro uova.
Ha un bel fondoschiena, questo lo so: è tondo e grosso, e ieri sera era perfettamente abbracciato da quella dannata vestaglia.
<<Allora, gentiluomini. Avete moglie?>> domanda don Vito ai miei due uomini più fidati, ed io so già dove vuole andare a parare. <<No, signore. Siamo scapoli.>> gli rispondono i due, all'unisono. <<Oh, molto bene. Immagino che sposare la figlia di un Capo potrebbe tornarvi utile. Uno di voi sarebbe interessato alla mano di mia figlia Francesca? Non è una gran bella donna, ma sono certo che di questo non importi. Una moglie deve fungere da madre, per il sesso ci sono sempre le puttane.>> dice, in tutta tranquillità. Mi ritrovo a dover serrare la mascella, poi Diego prende la parola. <<Beh, io..--
<<I miei soldati non sposeranno sua figlia, don Vito. Sappiamo entrambi che sposare un soldato la farebbe scendere di grado, e non è quello che vuole, mi creda. Sono certo che ci sia un gentil uomo di nobili origini pronto a prenderla in moglie, da qualche parte.>> dico, serio. Lancio un'occhiata penetrante a Diego, che coglie il mio messaggio.
Non ho alcuna intenzione di sposarmi, e di certo non con una donna impertinente e finta femminista come Francesca Genovese. Una cosa che adoro è il sesso, e sposarmi mi obbligherebbe a farlo sempre con la stessa donna, cosa per la quale non sono tagliato. Tuttavia, se fosse possibile, farei mia quella donna e la sua bocca insolente. L'avrei fatto già ieri, ma sono un gentiluomo. O almeno questo credono i Genovese.
Ripensando agli avvenimenti di poche ore fa, percepisco un'erezione farsi strada nei miei pantaloni, e cerco di fermarla a tutti i costi. Inspiro bruscamente, ma la mia mente non collabora, decidendo di offrirmi immagini molto nitide dei seni di Francesca, dei suoi capezzoli perfettamente allineati contro il tessuto della camicia da notte, del suo di dietro che oscilla da una parte all'altra mentre lascia la mia stanza in tutta fretta.
<<Ho bisogno di usare il bagno, signor Genovese. Se al mio ritornò sarà già uscito per i suoi affari, la prego di accettare la mia riconoscenza per l'ospitalità. A presto.>> dico all'uomo seduto a capotavola, stringendogli la mano.
Mentre cammino lungo i corridoi di questa casa enorme, la mia erezione continua a crescere. Passando davanti alla porta di Francesca, da cui esce una melodia che mi ricorda Einaudi, devo prendere una decisione: entrare e rischiare tutto per cinque minuti con una donna dannatamente sexy e cui chiuderei volentieri la bocca, oppure continuare verso la mia stanza e prendermi cura della situazione, da solo.
Mi ritrovo a scegliere la prima opzione. Apro la porta e me la richiudo alle spalle, facendo scattare la serratura. La musica si è fermata nel momento stesso in cui sono entrato, e quando mi volto, Francesca è sull'attenti. <<Cosa.. Non dovresti essere qui.>> mi dice, dura.
<<Lo so.>> mi limito a risponderle, prima di avvicinarmi a lei e prenderla tra le mie braccia. Quando le mie labbra entrano in contatto con le sue, la sento irrigidirsi. Le sue mani si alzano e si appoggiano sul mio petto, parallele, come se volesse spingermi. Ma non lo fa. Probabilmente è la prima volta che bacia un uomo. Cristo, mi ritrovo a sperare che sia così. Poco dopo, inizia a rilassarsi e a ricambiare il bacio, fino a lasciarsi andare completamente e diventare famelica.

STAI LEGGENDO
What God Has Joined - Ciò che Dio ha unito - Mafia Romance
ChickLitFrancesca è la figlia primogenita del Capo dell'Outfit di Boston, Don Vito Genovese. Quando la sorella minore Valentina si sposa per affari, Francesca crede di avere la possibilità di innamorarsi per davvero. Gli uomini dell'Outfit non l'hanno mai g...