CAPITOLO 33

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SAMUELE

<<Aveva il tatuaggio del Commission, Samu. L'aquila con la bussola.>> la voce di mio cugino Vincenzo mi risveglia dai miei pensieri. Io, Vincenzo, Antonio, Cosimo e altri miei uomini ci troviamo nella sala da pranzo di casa Caputo, una bottiglia di whisky ormai vuota al centro del tavolo. 

<<L'ho visto anche io, Vinny.>> ribatto. <<Credi che abbiano rifondato il clan?>> mi domanda poi lui, spostando una delle sedie da sotto l'enorme tavolo in legno di mia madre e sedendovisi. <<Può darsi. Credo che l'unione tra la mia famiglia e quella di Francesca non sia piaciuta a Monzegli. Oppure non gli piace che stiamo cambiando materiali e luoghi per i nostri business.>> 

C'è un momento di silenzio in cui riflettiamo tutti. <<E se fossero i Genovese?>>  mi chiede mio cugino senza guardarmi negli occhi. <<Hanno troppo da perdere. Ho appena sposato la sua primogenita, Don Vito non farebbe una cazzata del genere.>> 

<<Non si sa mai... Credo sia meglio se controlli bene la tua dolce metà.>> dice Cosimo, aggiungendo poi un risolino. Istintivamente, batto il pugno sul tavolo per zittire sia lui che gli altri. <<Francesca non è una spia, razza di idioti.>> 

Li vedo guardarsi l'un l'altro, senza dire nulla. 

Pochi secondi dopo, Carlo Vinci entra nella stanza, seguito dalla segretaria di Francesca. Mi alzo in piedi. <<Come sta?>> gli chiedo, riferendomi al fratello minore Diego.

<<Non bene, ma dicono che se la caverà. E' ancora incosciente, ma solo perchè l'hanno riempito di morfina. Hanno detto che sarebbe già sveglio e urlerebbe come un pazzo, senza.>> dice con una smorfia simile a un sorriso, e tutti noi nella stanza tiriamo un sospiro di sollievo. <<Molto bene. Quando si sveglierà, digli pure che non potrà tornare attivo per almeno due settimane. Non tutti i giorni un uomo prende un proiettile addosso e vive per raccontarlo.>> 

<<Emh... dov'è Frankie?>> la voce cauta di Valeria mi fa voltare verso di lei. <<E' nella mia stanza, qui.>> 

<<L'hai lasciata sola?>> mi rimprovera lei, facendomi alzare un sopracciglio. Non le ho mai detto di darmi del tu. Ora capisco perchè è così legata a Francesca.

<<E' al sicuro.>> ribatto, un po' irritato. <<Al sicuro? Ma se ci hanno appena sparato addosso! Con tutto il rispetto, signor Caputo, e credo sia l'adrenalina che stia parlando,  lei non si sta comportando da marito, ma da perfetto idiota. >> mi dice, questa volta dandomi del lei, però. I miei cugini e uomini si lanciano diverse occhiate sconvolte. <<Grazie, Valeria. Carlo, portala a casa.>> ordino.

<<Signori, credo che la signorina abbia ragione. Ho una moglie a cui pensare ora, ed è anche la mia prima notte di nozze.>> dico, guadagnandomi qualche risatina e battuta volgare dai miei compagni. <<Si, beh, a giudicare dalla reazione della signorina Valeria, non credo che tua moglie sarà troppo felice di rivederti, caro cugino.>> ribatte Antonio mentre esce dalla stanza dandomi una pacca sulla spalla.

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Quando entro nella mia vecchia stanza, ad aspettarmi trovo la mia neo sposa, ancora nel suo abito bianco, seduta su una sedia davanti alla finestra, intenta a guardare fuori. 

<<Sono tornato.>> dico dopo qualche secondo di silenzio. Lei si volta verso di me con un sorriso in volto. 

<<Oh, eccoti finalmente! Razza di cretino egoista!>> 

Il suo sorriso svanisce in un attimo quando si avventa su di me cercando di tirarmi uno schiaffo, o un pugno, o qualunque altra cosa stia tentando di fare con il suo metro e sessanta scarso.

What God Has Joined - Ciò che Dio ha unito - Mafia RomanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora