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FRANCESCA:
Quando la mano esperta di Samuele raggiunge il mio fianco e ne stringe la carne, un gemito mi sfugge dalle labbra. Lui coglie la palla al balzo per infilare la lingua tra le mie labbra, facendola incontrare con la mia, molto più inesperta.
Sento il suo corpo spingermi indietro, la sua erezione dura contro la mia gamba, e presto la mia schiena è contro il freddo pianoforte. Quando la sua bocca si sposta sul mio collo, iniziando a lasciarci diversi baci bagnati per poi lasciare spazio alla sua lingua, inizio a gemere sempre più forte. Mi vedo costretta a portarmi una mano alla bocca, per evitare che qualcuno ci senta. La sua mano stringe uno dei miei seni, facendomi inarcare la schiena per sentilo più vicino. In un momento di audacia, inizio a sbottonare la mia camicia, mentre lui mi osserva, palpando la carne dei miei fianchi. Nello stesso momento in cui la mia camicia tocca il pavimento, la sua bocca si avventa su uno dei miei seni, ora liberi. Avverto una sensazione completamente nuova quando inizia a succhiare un capezzolo e con il pollice tormenta l'altro. <<Mio Dio.>> mi lascio sfuggire, buttando indietro la testa. Lui si stacca. <<Dio non c'entra nulla con questo.>> dice, prima di tornare a prestare attenzione ai miei seni.
Mentre mi perdo nel suo tocco esperto, sento le sue mani armeggiare con il bottone dei miei jeans, e mi maledico per averli indossati. Quando me li sfila, si abbassa e ricopre tutta la mia gamba destra di baci, poi passa alla sinistra. Passano pochi secondi prima che mi ritrovi seminuda davanti a lui, a proteggermi solo le mie mutandine. Lui fa un passo indietro e inizia ad osservarmi, l'erezione ben visibile anche attraverso i pantaloni. Faccio per coprirmi lo stomaco, ma lui mi afferra il braccio con forza. <<Non farlo mai. Non coprirti mai.>>
So per certo che le mie mutandine sono fradice, e me lo conferma l'espressione che fa quando inizia a sfilarmele. <<Tutto questo, solo per me.>> dice, ed io non so se sta parlando con me o con se stesso. Le sue mani vagano poi per il mio corpo fino a trovare la loro meta, in mezzo alle mie gambe. Mi sforzo di restare calma, ma non è facile. <<Non ti ha mai vista nessuno, così. Non ti ha mai toccata nessuno. Non è vero?>> mi chiede, ed io mi limito ad annuire nervosamente. <<Dillo.>> mi ordina, facendomi eccitare ancora di più. <<Sei il primo, a vedermi e a toccarmi. Il primo.>> ammetto, dietro un mare di imbarazzo. In tutta risposta, Samuele preme le sue labbra contro le mie mentre il suo pollice trova il mio clitoride. Ansimo contro la sua bocca quando due dita iniziano ad accarezzare la mia lunghezza, avanti e indietro. Poi, un dito rompe ogni distanza e mi invade. Gemo, gemo forte.
Lui rompe il bacio per osservare la mia reazione, compiaciuto. Sono costretta a portarmi nuovamente una mano alla bocca, ma lui mi blocca. <<Lascia che sentano.>> mi dice, prima di tirare fuori il dito e issarmi sul pianoforte. <<Cosa stai...?>> gli chiedo, ma lui non mi lascia finire la frase. Prende la mia gamba destra e se la porta su una spalla, poi si piega in avanti e inizia a baciare e leccare il mio interno coscia. <<Oh, Cristo santo.>> mi lascio sfuggire. Lo sento sorridere contro la mia pelle. <<Te lo ripeto, non c'entra nulla Dio. E nemmeno Cristo.>> mi dice, prima di invadermi con la sua lingua. Lascio andare un gemito molto più forte degli altri, e lui inizia a muovere la lingua lungo la mia apertura, come se lo facesse tutti i giorni.
All'improvviso, qualcuno bussa alla porta. <<Francesca? Tutto bene? Il signor DuBois è arrivato per la sua lezione di pianoforte!>> la voce di Giovanna mi fa irrigidire, ma Samuele non dà segno di volersi fermare. Abbasso lo sguardo su di lui, gli occhi spalancati. Lui si stacca per un secondo, e con la mano mi fa segno di mandarli via, poi si avventa nuovamente con la bocca su di me. La sua lingua entra ed esce e lecca le mie pieghe, esperta e famelica: in tutto ciò, non stacca mai gli occhi dai miei, neanche per un secondo. Sento tutto il mio corpo che comincia a irrigidirsi, pronto a rilasciare tutta la tensione accumulata.
<<Io... Emh... Offrigli un ....caffè, in cucina.... -- cerco di parlare, ma la bocca di Samuele si muove sempre più veloce -- ... cinque minuti, Giovanna.>> dico, ma so che basteranno pochi secondi. <<Come desidera.>> la sento rispondere, poi i suoi passi che si allontanano mi fanno rilassare.
Quando l'orgasmo mi travolge, la sensazione che provo è diecimila volte meglio di come l'avessi immaginata. <<Oh, mio Dio.>> dico, ansimante. Samuele si rialza e si passa una mano sulla bocca, compiaciuto.
<<Non dire "Dio", dì il mio nome. Dio. Non c'entra. Nulla.>> dice, scoccandomi un bacio in fronte, per poi uscire dalla mia stanza.
Aveva ragione, ieri sera. Non avrebbe dovuto toccarmi così.
Perchè ora non so come farò a farne a meno.
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What God Has Joined - Ciò che Dio ha unito - Mafia Romance
ChickLitFrancesca è la figlia primogenita del Capo dell'Outfit di Boston, Don Vito Genovese. Quando la sorella minore Valentina si sposa per affari, Francesca crede di avere la possibilità di innamorarsi per davvero. Gli uomini dell'Outfit non l'hanno mai g...