TW: CONTENUTO ESPLICITO
FRANCESCA
Questo dannatissimo vestito non mi da lo spazio necessario per poter tirare un pungo come si deve a quell'idiota di mio marito, che ora è davanti a me, ancora nel suo smocking, con espressione confusa.
<<Perchè mai sarei un idiota? Sentiamo.>> mi chiede, alzando un sopracciglio e incrociando le braccia. <<Perchè saresti un idiota?! Vediamo... Hai invitato un pazzo assassino al nostro matrimonio, causandone la brusca conclusione e mettendo a rischio non sono la vita di tua moglie, ma quella di centinaia di invitati. Poi, cosa fai? Mi lasci completamente sola in una casa che non conosco, in cui si è appena sfiorata la strage perchè la sicurezza che hai ingaggiato, a quanto pare, faceva altamente schifo.>> gli sto praticamente urlando addosso, l'indice puntato sulla sua camicia leggermente sporca di sangue. <<Ero letteralmente in sala da pranzo, non sono volato in Burundi, Francesca.>> ribatte lui, come se io fossi una pazza. <<Oh, mio Dio. Sei un essere così dannatamente fastidioso, ti detesto.>> mi lascio scappare mentre mi volto verso l'enorme finestra. Nella stanza cala il silenzio.
<<Bugiarda.>> sento la sua voce dura provenire da qualche parte dietro di me, sicuramente più vicino di quanto mi aspettassi ma ancora abbastanza lontano da non potermi toccare. Mi volto bruscamente. <<Come, scusa?>>
<<Ho detto bugiarda.>> ripete, avvicinandosi a me. Quando mi raggiunge, torreggia su di me, la differenza di altezza che si fa sentire ancora una volta. Inspiro. <<Io non mento.>> ribatto, non più tanto convinta e cercando di guardare qualunque cosa tranne che lui. <<Allora guardami negli occhi e ripetilo. Dimmi che mi odi.>>
Si avvicina ancora di più al mio viso, tanto da farmi sentire il calore del suo respiro sulla guancia. Sposto molto lentamente lo sguardo dal pavimento ai suoi occhi, ed è lì che vengo fregata. La voce mi muore in bocca. <<Io...>> cerco di iniziare una frase, ma senza riuscirci. La mia gola è tutto a un tratto secca, il mio cuore batte come impazzito e sento un calore ormai fin troppo famigliare risalirmi il corpo fino ad arrivare alle guance. Lui piega un angolo della bocca e sfiora con il labbro superiore il mio labbro inferiore, e una scia di brividi mi percorre la schiena. <<Bugiarda.>> ripete prima di chiudere ogni distanza possibile tra di noi e premere le sue labbra sulle mie. Il contatto è caldo, sembra quasi una esplosione, ed io mi lascio andare al tocco esperto di mio marito.
In men che non si dica, perdo completamente il controllo e inizio a tirarlo ancora di più verso di me, insaziabile. La sua lingua esplora con esperienza ogni angolo della mia bocca, ed io non riesco a non farmi sfuggire una serie di gemiti man mano più forti. Quando la sua bocca trova la pelle del mio collo, istintivamente butto la testa all'indietro per dargli migliore accesso anche al mio petto completamente scoperto dallo scollo a barca del mio abito da sposa. A un tratto, Samuele mi fa voltare di schiena, premendo la sua erezione contro il mio sedere; è un contatto così intimo e sensuale che mi fa scappare l'ennesimo gemito.
Quando sento le sue mani armeggiare con la zip dell'abito, sento di essere nervosa: è la nostra prima notte di nozze, so cosa sta per accadere. E, Dio non me ne voglia, credo di volerlo più di ogni altra cosa in questo momento.
Samuele mi aiuta delicatamente a uscire dall'abito, lasciando che mi appoggi a lui per poter liberare anche le gambe dall'imponente gonna principesca. In pochi secondi, mi ritrovo seminuda: indosso solamente un paio di mutandine e le giarrettiere in pizzo bianco, come vuole la tradizione. Il mio seno è completamente nudo, l'abito faceva perfettamente da corsetto e non c'era bisogno di indossare l'intimo. Ho ancora le scarpe ai piedi, e per qualche strana ragione questa cosa mi fa eccitare da morire: il fatto che io sia quasi completamente nuda, con indosso solamente un paio di tacchi che mi slanciano alla perfezione, e che mio marito invece sia ancora completamente vestito nel suo costoso smoking, mi provoca sensazioni che ancora non avevo conosciuto. Samuele mi prende per mano e mi fa voltare verso di lui, poi si prende qualche secondo per osservarmi.
<<Mio Dio. Sei una cazzo di Dea. E sei mia moglie.>> sussurra accarezzandomi la pelle del fianco, l'erezione ben visibile sotto ai pantaloni neri. Mi ci vuole tutto il coraggio che ho in corpo per fare un passo avanti e sfilargli la giacca di dosso. Lui, intanto, mi osserva con un sorrisetto. <<Non mi odiavi, tu?>> mi domanda, divertito, mentre gli slaccio il papillon e inizio a sbottonargli la camicia. <<Se continui a parlare ti odierò molto più di prima.>> gli sussurro nell'orecchio mentre lo aiuto a togliersi la camicia. Mi prendo un secondo per ammirare il suo bellissimo corpo: non smetterò mai di pensare che non sia reale. Un uomo così attraente, ed è mio marito. Lentamente, avvicino le labbra alla sua spalla, e lascio una scia di baci che arriva fino a poco sotto la sua mascella. Mentre lo faccio, lo sento inspirare e afferrare la carne del mio fianco, tirandomi verso di sè e allineando perfettamente il mio centro con la sua erezione. Chiudo gli occhi. <<Samuele..>> gemo. In risposta, lui preme le sue labbra sulle mie, ora con forza, costringendomi ad indietreggiare finchè il retro delle mie cosce non tocca il materasso dell'enorme letto king size. <<Siediti.>> mi ordina. E cazzo se obbedisco.
Quando sono seduta sul bordo del materasso, lui si mette in ginocchio davanti a me e, con una lentezza che mi uccide, mi sfila prima le scarpe, poi le giarrettiere. <<Voglio baciare ogni centimetro del tuo corpo, ora.>> sussurra mentre lascia una scia di baci che, dalle mie caviglie, arrivano fino al punto più sensibile del mio corpo. Istintivamente, mi sdraio sui gomiti e lo osservo: i suoi occhi incontrano i miei nel momento in cui decide di sfilare le mie mutandine. Le sue mani passano poi ai miei seni, chiudendoli perfettamente nel suo palmo con un tocco che inizio a pensare possa essere singolare, unico. <<Sei perfetta.>> mi dice, ed io mi sento arrossire molto più di quanto già non lo fossi. Un forte gemito mi sfugge dalle labbra quando la sua mano scivola in basso e un suo dito si infila dentro di me senza preavviso. <<Cazzo, Francesca.>> dice con voce roca subito dopo il contatto con la mia eccitazione. Quando un altro dito mi invade, e la sua mano inizia a muoversi, prima lentamente poi più veloce, non riesco a trattenermi.
<<Samu, perfavore.>> mi ritrovo a pregarlo di darmi di più, come se stessi morendo di fame. Di una fame che solo lui può colmare. <<Dimmi cosa vuoi, Francesca.>>
<<Te. Voglio te.>> rispondo immediatamente, senza pensarci, e so che sto dicendo la verità. Lui si irrigidisce leggermente, tirandosi su fino a ritrovarsi faccia a faccia con me, ormai stesa sul letto. <<Cosa hai detto?>> mi chiede, forse pensando di non aver capito.
<<Ho detto che voglio te, Samuele. Completamente.>>
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What God Has Joined - Ciò che Dio ha unito - Mafia Romance
ChickLitFrancesca è la figlia primogenita del Capo dell'Outfit di Boston, Don Vito Genovese. Quando la sorella minore Valentina si sposa per affari, Francesca crede di avere la possibilità di innamorarsi per davvero. Gli uomini dell'Outfit non l'hanno mai g...