CAPITOLO 46

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Dopo non so quanti minuti, o forse ore, la porta si riapre e Cosimo fa nuovamente il suo ingresso nel buio seminterrato. Sul volto ha lo stesso ghigno di prima, e devo impiegare tutta la mia forza di volontà per non sputargli dritto in un occhio.
<<Cosimo, ti prego, vorrei solo un po' di acqua.>> gli domando, supplicante.
Lui mi osserva, poi tira fuori una bottiglietta da dietro la schiena. È sigillata, cosa che mi fa tirare un sospiro di sollievo.
L'uomo fa qualche passo verso di me, la apre, e me la avvicina alle labbra. Quando il liquido fresco scende per la mia gola, quasi non trattengo una lacrima.
<<Grazie.>> Uso il mio sguardo migliore, cercando di sembrare una gattina indifesa che ha bisogno di aiuto. Lui rimane fermo a pochi centimetri dal mio viso, e mi passa il pollice sul labbro inferiore per asciugarmi.
<<Forse mi sono sbagliata sul tuo conto... Forse, sei un uomo migliore di Samuele. Più forte, più ambizioso e presto più potente.>>
Odio me stessa per aver solo pronunciato queste parole, e per il tono seducente con cui le ho pronunciate.
<<Vedo che cominci a ragionare, principessa.>> i suoi occhi si accendono di una scintilla che riconosco: orgoglio. L'ego di Cosimo è come una bestia in cerca di cibo, ed io ho appena gettato l'esca più succulenta che abbia mai visto. La sua mano rimane sul mio viso e si chiude a coppa sulla mia guancia. Spingo la testa verso di essa, lasciandomi accarezzare da quelle mani ruvide e crudeli.
<<Sappiamo che Monzegli potrà anche essere il Capo, ma è il Consigliere che ha realmente in mano il potere. Con te al comando, sarà tutto così diverso. Non uniresti solo russi e cinesi, ma tutti i clan degli Stati Uniti. Ed io voglio essere dietro di te, a soddisfare ogni tuo desiderio.>>
Cosimo si avvicina ancora di più a me, le sue gambe che ora accarezzano le mie. Entrambe le sue mani sono sulle mie guance, ed è qui che colgo il momento giusto.
Con un gesto lento e deliberato, alzo lo sguardo, puntandolo prima sui suoi occhi, poi sulle sue labbra. Inclino leggermente il capo, invitandolo a chiudere la poca distanza rimasta tra noi.
Quando è abbastanza vicino, mi protendo in avanti e lo bacio intensamente, un gesto che mi provoca un disgusto disumano che maschero con tutta la mia forza. Le sue mani si spostano dal mio viso al mio collo, mentre la mia mano si muove veloce, liberandosi dalla corda già spezzata e raggiungendo la pistola attaccata alla sua cintura.
È un secondo: con uno scatto, balzo in piedi e mi allontano, puntandogli contro la sua stessa arma. Lui è interdetto, impiega qualche secondo a registrare l'accaduto. Noto con un forte senso di nausea l'erezione che si è già fatta strada nei suoi pantaloni. Lui mi osserva, alzando un sopracciglio. <<Non muoverti, o mi costringerai ad usarla.>> gli intimo.
Lui sorride, scuotendo la testa. <<Non lo faresti mai, non ne hai il coraggio.>>
È qui che premo il grilletto, mirando alla sua gamba destra. Il rumore dello sparo rimbomba nella stanza, Cosimo cade a terra urlando dal dolore, un suono che mi pare una melodia di liberazione.
<<Non sono un'assassina, ma il tuo errore è stato quello di sottovalutarmi, verme.>>
Lo lascio lì a terra, correndo più forte che posso verso il piano superiore, dove prego Dio di non incontrare Monzegli, o altri uomini.

SPAZIO AUTRICE:
Ciò a tutt*!
Eccomi con un nuovo capitolo! Come avrete capito, la storia sta per giungere al termine. Che ne pensate finora? Vi sta piacendo? Fatemelo sapere VOTANDO e COMMENTANDO! Mi serve a raggiungere lettori nuovi.
Grazie! A presto, con nuovi contenuti.
Un bacio,
Feda <3

What God Has Joined - Ciò che Dio ha unito - Mafia RomanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora