Rimango in silenzio durante tutto il viaggio di ritorno, che per fortuna dura poco più di un quarto d'ora. Continuo a pensare alla scena a cui ho assistito poco fa: Clara sembrava al picco del piacere, e la mia curiosità mi porta a chiedermi come ci si sente. Non che non lo sappia, sono una ragazza nubile di ventun anni, raggiungo l'orgasmo anche da sola, ma vorrei sapere cosa si prova con un uomo. Samuele è un porco maleducato, certo, ma è anche terribilmente bello, e lo sa. La sua vicinanza mi ha suscitato non poche emozioni, sia a livello fisico che mentale, per quanto odi ammetterlo.
Quando entro in camera da letto, Mister Ghigo mi sta aspettando sul materasso. <<Ciao grande peste.>> gli dico accarezzandogli la testa. Entro nel mio bagno privato e mi guardo allo specchio: ho il trucco leggermente sbavato sotto un occhio. Fortunatamente Padre non se ne è accorto.
Sento bussare piano alla mia porta, ed esco dal bagno per andare ad aprire: è Giovanna, la governante. È la donna che si è occupata di me e Valentina da subito dopo la morte di mia madre, e onestamente anche prima. Per me non sarà mai "la governante", ma Padre insiste che non sia una buona idea affezionarsi troppo alla "servitù." <<Signorina Francesca, come è stato il matrimonio?>> mi domanda dopo che l'ho fatta entrare. Io e Valentina abbiamo pregato papà di lasciar venire Giovanna al matrimonio, ma il suo NO è stato categorico. La servitù non partecipa agli eventi sociali.
<<E' stato bello, ma dolce-amaro. Spero che Valentina stia bene insieme a quell'uomo. So che la proteggerà, ma spero che sarà delicato anche a porte chiuse.>> le confido, e lei si limita a guardarmi con un sorriso malinconico. <<Sono sicura che starà bene. Anthony mi è sempre sembrato educato, un brav'uomo.>> mi dice, cercando di tranquillizzarmi. <<Non esistono bravi uomini in questo mondo, Giovanna.>>
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Quando mi metto a letto, poco meno di un'ora dopo, ho la testa piena di pensieri. Padre non è ancora tornato.
La mia mente viaggia e presto, una volta che ho chiuso gli occhi, mi appare un'immagine di Samuele Caputo, torreggiante davanti a me, in mezzo alla pista da ballo. Riapro gli occhi di scatto.
Francesca, no. Non puoi.
Lo dico a me stessa, quasi in una supplica, ma la mia mente ha vita propria: quando richiudo le palpebre, l'immagine di Samuele si fa sempre più nitida. Lo osservo mentre mi mette una mano dietro la schiena e scende, dolorosamente lento. Ho la gola secca e le mie mani iniziano a muoversi sul mio corpo, come se non le stessi controllando. Ma invece le sto controllando, e non mi voglio fermare.
La figura di Samuele, poi, si abbassa lentamente su di me, lasciando un bacio delicato sulle mie labbra. Mi immagino mentre ricambio il bacio, mentre le mie mani salgono lungo il suo petto fino a chiudersi dietro al suo collo, tirandolo verso di me. Samuele, sorpreso all'inizio, si rilassa e tira il mio corpo verso il suo: inizia a camminare ed io mi vedo costretta a indietreggiare, senza mai rompere il bacio. Immagino il mio corpo che sbatte contro la scalinata in marmo, il freddo contatto con il materiale che mi fa sobbalzare.
Dalle mie labbra, Samuele passa al collo, e poi scende, e scende, fino ai miei seni... E' lì che...
<<FRANCESCA!>> la voce di Padre mi risveglia dai miei sogni, facendomi balzare in piedi. La mia camiciola da notte in seta è posizionata male contro il mio corpo, i miei capezzoli che spuntano da sotto il materiale, ma non c'è tempo di sistemarsi. Corro verso la porta e la spalanco, timorosa che possa essergli accaduto qualcosa.
Davanti a me ci sono mio padre, Samuele Caputo e due dei suoi uomini. Sgrano gli occhi dalla sorpresa. Lo sguardo di Samuele sale dai miei piedi nudi, alle mie gambe, fino ai miei seni in bella vista, dove rimane per diverso tempo, finchè non afferro la vestaglia appesa al retro della porta e la indosso.
<<Scusate la mise di mia figlia, non aspettava ospiti, ovviamente.>> mio padre mi fulmina con lo sguardo. Alzo un sopracciglio d'impulso. Avrei dovuto leggergli nella mente? <<Francesca, cara, Samuele e i suoi uomini resteranno qui, questa notte. Il loro hotel è andato a fuoco, a quanto pare.>> mi informa mio padre, il tono quasi contento. <<Oh, emh... mi dispiace molto. Spero che la nostra casa sia di vostro gradimento.>> dico, sperando che a mio padre possa andare bene. <<E' molto bella. Grazie, Francesca. Ti lasciamo tornare alle tue faccende notturne, o a dormire. Buonanotte.>> mi dice osservando visibilimente divertito le mie mani leggermente umide dal contatto con la parte più intima del mio corpo. Deglutisco con forza e sento il calore raggiungermi le guance. <<Gr...Grazie. Buonanotte a voi.>> rispondo, prima di chiudermi la porta alle spalle e girare la chiave.
Oh, santo cielo.
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What God Has Joined - Ciò che Dio ha unito - Mafia Romance
Chick-LitFrancesca è la figlia primogenita del Capo dell'Outfit di Boston, Don Vito Genovese. Quando la sorella minore Valentina si sposa per affari, Francesca crede di avere la possibilità di innamorarsi per davvero. Gli uomini dell'Outfit non l'hanno mai g...