Misericordia

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È inutile dire quello che successe una volta tornati a casa. Le strappai letteralmente i vestiti di dosso, per poi sollevarla e stringerla a me. Mi sentivo a mille mentre mi dirigevo verso la camera da letto tra le sue carezze e gemiti. Mi baciò sulle labbra, quasi strappandomele, infilando le sue candide dita tra i miei capelli. Spintonai la porta semi aperta facendomi scappare un sorriso tra le sue labbra. Sembrava tutto nuovo, sembrava tutto stranamente nuovo. Come se ci fossimo persi di vista per poi ritrovarci l'uno nelle braccia dell'altro. Non appena l'appoggiai sul letto, mi guardò con i suoi occhioni bluverdi, facendomi perdere del tutto la ragione. Mi persi in lei innumerevoli volte, e in qualsiasi modo ci si possa perdere. Con lei mi sentivo in paradiso, pur avendo passato la maggior parte della mia vita all'inferno.

Il giorno che ne seguì, fummo svegliati di soprassalto dalla sveglia e dalla routine che tornava come ogni nuova settimana. Quel weekend era stato inteso e aveva prosciugato le nostre energie, ma niente che potesse metterci ko per un tempo prolungato. Infatti, dopo esserci svegliati e esserci guardati per qualche secondo, ci ritrovammo nuovamente uno sull'altro per amarci ancora una volta.

« Pensi che sopravviveremo lo stesso se sostituiamo il cibo con il sesso? », domandò Anita, guardandosi nello specchietto lato passeggero mentre l'accompagnavo al lavoro.

« Lo abbiamo fatto per mesi all'inizio, non vedo dove sta il problema. », dichiarai facendomi scappare un sorriso sornione. All'inizio eravamo dei pazzi, ma non troppo lontani da quello che eravamo adesso.

Lei condivise il mio sorriso prima di continuare. « Ma è anche vero che adesso abbiamo tante cose da fare per il matrimonio. Dobbiamo ancora acquistare gli abiti e rivedere delle cose che abbiamo lasciato in sospeso. », appurò lei, facendosi scappare una smorfia preoccupata mentre applicava il Lip gloss sulle labbra.

« So che tutto questo ti mette una certa agitazione, ma io mi sento sereno su questo punto di vista. Io lascerei indietro quello che non serve. Focalizziamoci su di noi e lo stare bene, per il matrimonio ci pensa Annalisa, no? La paghiamo per questo. », le feci notare sorridendo nuovamente, imboccando la strada che ci avrebbe portati davanti al posto scelto per realizzare la pubblicità.

« E anche tanto, direi! », puntualizzò Anita, tirando su lo specchietto sorridendo. Era bellissima quando mi sorrideva.

Mi perdevo nel suo sorriso incorniciato da quei bellissimi occhi.

All'improvviso il cellulare di Anita, ruppe quel idillio che avevamo instaurato solo guardandoci negli occhi.

« È Federica! », esclamò lei, per poi rispondere velocemente. « Fede, sono quasi arrivat- , cosa? Ma non è possibile! Arrivo subito! »

« Ma cosa succede? », domandai in apprensione stringendo lo sterzo tra le mie mani.

« Edoardo, ne ha combinata un'altra delle sue! Io lo ammazzo, lo giuro! »

« Vengo con te. », intervenni parcheggiando velocemente.

« Cosa? No, no! Non c'è bisogno! », esclamò Anita, guardandomi preoccupata.

« Voglio solo darti il mio supporto. Non farò nulla di avventato, tipo buttarlo fuori dalla finestra. », affermai ridendo e togliendo la cintura di sicurezza e uscendo fuori.

« Dario! », gridò lei, vendendo verso di me. « Ti prego, non comportarti come al tuo solito. Questo è il mio lavoro. », supplicò tenendomi per il bavero del cappotto e schiacciando le sue tette contro di me.

« Beh, se me lo chiedi così... », ribattei sorridendo e guardandole la scollatura. Indossava un tailleur nero con una canotta panna che assomigliava una sottoveste.

Ogni Parte Di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora