Nessun Grado Di Separazione

1.4K 178 115
                                    

C'erano notti in cui non riuscivo a prendere sonno. Notti così buie da fare paura a chiunque, anche ai più temerari o ai viaggiatori più spavaldi. Notti, che sembravano durare più del dovuto e che mi risucchiavano al suo interno in un labirinto dalle mille biforcazioni. Ma c'era una cosa che mi rallegrava l'anima e che non mi faceva avere timore di nulla: il suo sorriso. Ogni qualvolta la paura mi attanagliava, mi rifugiavo tra le sue braccia sapendo che niente e nessuno mi avrebbe fatto del male.

Neanche quel buio.

Mi bastava guardare i suoi occhi azzurri per ritrovare la felicità e la pace interiore.

" La notte buia e cattiva non mi fa paura se tu sei con me"

Era quello che ripetevo sempre a mia nonna prima di addormentarmi tra le sue braccia. Routine che era durata fino a quando lei non ebbe più la forza di tenersi in piedi, allora ero io a tenerla tra le mie braccia. Darle coraggio verso quel buio cattivo che avanzava senza sosta verso di lei negli ultimi attimi della sua vita.

Ed era proprio in quei momenti che pensavo alla mia vita, e al fatto che io non avrei mai avuto nessun altro da abbracciare così, nessun altro da rincuorare durante le notti buie e cattive... fino a quando non ebbi conosciuto Anita e il suo amore per me. Un amore diverso ma che non aveva nessun ostacolo, nessun esitazione nessun grado di separazione.

« Quindi Valeria non sa nulla? », chiesi girando il cucchiaino nella tazzina da caffè poggiata sul bancone del bar che si trovava all'ingresso della pizzeria riferendomi a sua madre.

La serata sera praticamente volata tra risate, piani di battaglia e strategie per cambiare i pannolini al futuro pargolo di casa Monte. Eravamo tutti felici e super gasati.

« Valeria non sa nulla, ma lo saprà presto! Anzi, abbiamo già combinato un incontro con lei, il banchiere e il pompiere per domani! Sono sicuro che saranno tutti entusiasti! », rispose Saverio riferendosi alla suo padre e suo fratello. Una famiglia unita e che per certi versi dava l'impressione di essere normale. Tutto il contrario della mia.

« Sono sicuro che tua madre sarà felicissima! Ha sempre sperato in un nipotino! », continuai prendendo un bel sorso di quel caffè ormai freddo. Sua madre era sempre stata diversa dalla mia, e sicuramente avrebbe appreso la notizia con gioia immensa.

« Che meraviglia! Sono proprio felice per voi! », esclamò Anita sorridendo felice verso la coppia di futuri genitori intrecciando le dita delle mani tra di loro. Sembrava stranamente tesa. Magari avevo fatto qualcosa senza rendermene conto, o magari tutta quella situazione le aveva messo una strana ansia addosso.

« Anita, tutto bene? », ero già in apprensione. Per certi versi ero cambiato in peggio.

« Si amore... », il suo sorriso dolce e avvolgente lasciò che i polmoni potessero continuare la loro normale attività, respirando no nuovo normalmente.

« Ok, vado a prendere la macchina, mi aspetti qui? »

« Ok... »

« Vengo anch'io, altrimenti che marito sarei?... »

« Marito?! », esclamò Ginevra strabuzzando gli occhi.

« Sono solo prove tecniche... », rispose lui facendole l'occhiolino provocando in lei una strana espressione. Un misto tra felicità e incredulità.

« Sei uno scemo! », sbottò tra le risate Ginevra. Si vedeva ad occhio nudo che le faceva piacere.

« E tu sei bellissima... », affermò Saverio prima di uscire insieme dalla pizzeria lasciandola nuovamente con la bocca aperta.

« Stasera vuoi proprio ucciderla? », chiesi sorridendo seguendolo a ruota con la sigaretta tra le mani. Lui ricambiò il sorriso accendendo anche lui la sigaretta che aveva appoggiato sulle sue labbra.

Ogni Parte Di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora