Un Compleanno Da Ricordare - Seconda Parte

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Una volta rientrati in camera, dopo aver corso a perdifiato tra gli alberi innevati, ci sedemmo sul divanetto che stava davanti al caminetto in modo da poterci rilassare prima della grande serata. Dario, aveva anche confessato di aver avuto un incontro ravvicinato con la madre e con Annalisa, che inconsapevolmente aveva spifferato tutto a quest'ultima. A primo impatto, condannai anch'io Annalisa, pensando che non fosse stata corretta e professionale. Ma poi ricordai a me stessa e a Dario, che aveva avuto a che fare con sua madre e che non aveva fatto il tutto con malvagità. Lui, appoggiato alle mie gambe, mi ascoltava non parlando. Vidi i suoi occhi azzurri che si chiudevano piano piano ad ogni mia parola, fino a quando si addormentò. Lo guardai dormire per un tempo indefinito, fino a quanto anche io mi addormentati. Mi risvegliai con Dario che dormiva ancora sulle mie gambe e il camino quasi spento. Guardai l'orologio che avevo al polso accorgendomi che il tempo era volato e noi dovevamo ancora prepararci. Gli toccai il naso con l'indice facendogli il solletico. Lui si svegliò immediatamente pensando fosse una mosca che si era posata su di lui. Fu divertente vederlo con quella mosca immaginaria, come il suo sorriso subito dopo. 

« Vedo che ti diverti alle mie spalle. »

« Volevo solo svegliarti senza traumi. »

« E chi dice io non lo abbia avuto? » Incrociò le braccia al petto sorridendo ed evidenziando la sua fossetta di destra. « Stavo facendo un bel sogno… »

« Ah si? E cosa stavi sognando? »

« Sognavo di toglierti questo maglione… », sussurrò toccandomi il seno con il dorso della mano dopo averla liberata. « E di fare l'amore davanti al camino… »

Chiusi gli occhi non appena Dario si soffermò ancora una volta sul seno godendo di questa sua attenzione. Non appena li riaprii, trovai il suo viso davanti al mio pronto a trascinarmi con lui in un bacio appassionato. Bacio che capovolse la situazione trovandomi magicamente su di lui. Risi per la forza impiegata da lui e per la velocità delle sue mosse. Risi sulle sue labbra provocando anche le sue. 

« Questa non te l'ha aspettavi.  », ridacchiò lui togliendo il mio vestito da sotto. 

« In effetti no. », affermai sorridendo le braccia agevolando la mossa. 

Non appena il vestito volò via, mi ritrovai in reggiseno e mutandine davanti a lui. Lui mi fissò senza dire nulla. Mi guardava come se non mi avesse mai visto, intimidendomi. 

« Dario, se mi guardi così io mi vergogno…  », abbassai lo sguardo portando i capelli dietro l'orecchio. 

« Scusami, e che sei bellissima. », deglutì a fatica per poi continuare. « Sei sempre stata stupenda fin da quel primo giorno al Rencontre, dove pensavi di non essere desiderabile. Ma adesso, adesso sei meravigliosa. Non riesco a toglierti gli occhi di dosso. Non so cosa mi hai fatto, ma non riesco a pensare ad altro. »

« Dario, così mi fai piangere però…  », portai entrambe le mani sul viso come a proteggermi da quello tsunami che mi stava travolgendo. 

« No, amore mio. », sussurrò prendendo le mie mani e poggiandole sul suo torso. « Non volevo farti piangere. È che sei talmente bella che mi lasci senza parole. »

« Dario…  », ricominciai a piangere come una fontana senza sapere come smettere.

« Scusami, ho rovinato tutto.  »

« No, no, tu non hai rovinato nulla. Sono io che mi sento più sensibile del solito. »

« C'è qualcosa che ti turba? Forse mia madre? » 

« Ti direi una bugia se ti dicessi che lei non mi fa nessun effetto. Ma dall'altra vorrei tanto che le cose con lei un giorno si sistemassero. Sicuramente non oggi o domani. Ma un giorno potresti prendere in considerazione l'idea di appianare le vostre divergenze. »

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