capitolo 7

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(punto di vista di Simon)
i giorni passano, passano e sembra non migliorare nulla; anzi va sempre peggio.
Aaron cerca di non mostrarlo ma c'è qualcosa che lo turba tantissimo, ormai conosco bene pure lui e c'è qualcosa che non vuole dirci.
Sono nella camera di Naomi, lei non si muove da lì da giorni ed oggi è una giornata più strana del solito, sento la sua mancanza più di ogni altra cosa.
Fuori piove a dirotto, la pioggia batte forte sulla finestra e i lampi di tanto in tanto illuminano la stanza. Per cambiare un po' atmosfera decido di mettere una canzone, la mia preferita ultimamente, è stata scritta centinaia di anni fa, prima dell'apocalisse, ma grazie alla tecnologia è stata recuperata.
La metto a tutto volume nella stanza, non si sente più il rumore della pioggia, solo la canzone.
Mentre comincia il ritornello stringo la mano di Naomi, e le accarezzo i capelli con l'altra.
Sento la sua mano stringere la mia ma è sicuramente una mia allucinazione.
Le do un bacio sulla guancia e le canticchio il pezzo finale della canzone.

We were runnin' out through the storms, through the night
We were runnin' in the dark, we were followin' our hearts
And we would fall down, we would slowly fall apart

Sento di nuovo la sua mano stringere la mia, ma non può essere di nuovo uno stupido scherzo della mia mente, è impossibile.
Le guardo il viso immediatamente sperando di rivedere i suoi splendidi occhi, ma lei è sempre uguale.
Mancano due versi della canzone quando sento sussurrare il mio nome con un filo di voce. Ma non può essere, mi sto immaginando tutto, sto impazzendo.
<<Sssimon>> lo risento e alzo lo sguardo verso Naomi.

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora