capitolo 65

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(punto di vista di Aaron)
Oggi è il giorno. Oggi troveremo un accordo con Jane, e finalmente ci lascerà in pace. Anche se, francamente ho un brutto presentimento.
Penso alle profezie, penso a Naomi. Dev'esserci una soluzione.
Vado in camera sua con un vassoio di biscotti appena sfornati, la trovo ancora che dorme ma non è sola.
Percy da un lato, Simon dall'altro, e la sua gattina che dorme sul suo petto.
Questa scena mi fa commuovere un po', lo ammetto. Mi ricordo di quando erano piccoli, quando ancora Simon stava con noi e suo padre era ancora vivo.
Dormivano sempre insieme tutti e tre.
<<buongiorno>> dico piano, quasi con la paura di svegliarli.
Simon si stiracchia e si sveglia <<buongiorno?>> dice ancora addormentato, subito dopo si sveglia Percy, seguito da Naomi.
<<buongiorno papà>>
<<menomale che ho portato tutto il vassoio di biscotti>> dico, si alzano, gatto compreso, e cominciano a mangiare i biscotti.
<<eravamo stanchissimi!>> dice Naomi addentando un biscotto.
<<Percy fra un'ora vieni al quartier generale ok?>> dico
<<va bene>> risponde lui serio.
<<vi lascio fare colazione in pace, ci vediamo dopo>> dico, chiudendo dietro di me la porta.
Arrivo al quartier generale e c'è una gran confusione, Daniel sta parlando con Cisco che continua a smanettare sui vari computer; c'è pure mio padre che fa avanti e indietro per la stanza.
<<che succede?>> dico, facendo irrompere il silenzio in quella stanza
<<Ha preso Deanna>> <<e Diego>> risponde Daniel.
Mi sento quasi mancare l'aria.
<<com'è possibile?>> chiedo con rabbia.
<<non ne abbiamo idea>> dice Cisco con un filo di voce.
<<no, no, no>> continuo a ripetere in preda alla rabbia.
<<calmati Aaron>> interviene mio padre
<<calmarmi?>> urlo <<come faccio a calmarmi?>>
<<peggiorerai solo le cose>> mi risponde con tutta la calma del mondo, come cazzo fa ad essere così stronzo?
<<li userà stasera contro di noi>> dico <<cazzo>>
mentre discutiamo sul da farsi comincia a squillare uno dei computer di Cisco, lui comincia a smanettare per cercare di capire da dove arrivi quella chiamata.
<<È Jane>> dice
<<fammi parlare con lei>> dico e lui accetta la chiamata.
"aamore" è Deanna.
<<amore mio>> dico in preda al panico, aveva un tono di voce fievole. Se quella puttana l'ha toccata giuro che l'ammazzo con le mie stesse mani.
<<Aaron>> la voce di Jane sovrasta quella di Deanna
<<Jane non mi sembra che siano questi gli accordi>> rispondo con rabbia
<<stai tranquillo Aaron, voglio solo assicurarmi di avere quello che voglio>>
<<non far loro del male>> la supplico
<<se fai quello che dico nessuno si farà male>> dice
<<cosa vuoi Jane>>
<<stasera porterò Deanna e Diego, ma tu in cambio devi consegnarmi tua figlia>>
sto per spaccare tutto, sono in preda all'ira.
<<no>> dico solo <<non puoi chiedermi questo>>
non appena finisco di dire questa frase si sente un forte rumore dalle casse da cui stavo parlando. Io e Daniel di guardiamo con il panico negli occhi. Era stato uno sparo, seguito da un lamento.
Il lamento era di Diego.
<<brutta stronza cos'hai fatto>> dico infuriato
<<portami Naomi stasera, e nessun altro si farà male>> << la prossima sarà tua moglie, sei stato avvisato>> e chiude la chiamata prima che potessi ribattere.
<<richiamala>> urlo a Cisco.
<<Aaron ascoltami>> Daniel cercava di calmarmi invano <<Aaron>>
Mio padre non aveva ancora detto una parola.
<<se Diego non ce la fa, io->> Daniel mi interrompe
<<ce la farà Aaron, ce la farà>>
<<l'ho appena ritrovato non posso perderlo di nuovo>> Dan mi abbraccia per cercare di tranquillizzarmi.
Se dovesse accadergli qualcosa non me lo perdonerò mai.
<<che faccio adesso?>> chiedo, non ho mai avuto così bisogno di aiuto <<non consegnerò Naomi>>
mio padre ricomincia a fare avanti e indietro per la stanza mentre io sto qui a pensare a come salvare la mia famiglia.
<<è arrivata una foto>> dice Cisco a un certo punto
<<aprila>> dico ma ciò che vedo mi fa solo aumentare la rabbia.
Diego è piegato in due, Jane lo ha colpito al ventre e questo gli sta sanguinando, è legato ma accanto a lui c'è Deanna.Vedo nei suoi occhi la paura, ha gli occhi lucidi.
<<dobbiamo fare qualcosa>> dico cercando lo sguardo di mio padre che fissava la foto senza esternare alcuna emozione.
<<stasera andremo tutti>> dice il mio caro padre dopo tanto silenzio.
<<tutti?>> dico <<Naomi non è compresa spero>>
<<Jane si presenterà con tutto il suo esercito, chiunque potrebbe esserci utile, chiunque>> mio padre è talmente serio che mi fa paura.
<<no, non Naomi>>
<<non è rinchiudendola che la proteggerai Aaron>>
<<e consegnandola a Jane? si?>> mio padre smise di rispondere.
<<penseremo ad un'alternativa>> mi dice Daniel per confortarmi.
<<non posso farcela>> ammetto, sono terrorizzato e mi sento impotente. Jane mi ha messo alle strette, in trappola.
<<possiamo fare un finto scambio e poi attaccarli per liberare Naomi>> propone Cisco.
<<no, Jane potrebbe puntarle qualcosa e non concluderemmo nulla>> <<non dev'essere messa in nessun modo in pericolo>> rispondo
<<Aaron penso che dovremmo avvisare Naomi>> mi dice Dan
<<sei impazzito? si consegnerebbe all'istante>>
<<deve esserne a conoscenza, meglio che venga a saperlo da te>>
<<le parlerò dopo, ma non permetterò in alcun modo che lei venga consegnata, sia chiaro>> <<io e Deanna abbiamo giurato di proteggerla con la nostra stessa vita se necessario>>
<<Cisco raduna tutti, uomini, donne, ragazzi... stasera si combatte>> ordina mio padre.

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora