capitolo 96

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(punto di vista di Simon)
Ho perso di vista Naomi per un momento, e non la trovo più.
Vedo Percy cercare qualcuno tra la folla, mi avvicino a lui spingendo via tutte le persone che mi saltano addosso e facendomi strada tra i corpi esanime a terra.
<<Ho perso Naomi, dove cavolo è finita?>> dice
<<anche io>>
<<benissimo>> rispondo
<<Einar si è smaterializzato con lei>> dice mentre usa la sua spada per bloccare un uomo che stava per colpirci.
Poi sentiamo uno sparo provenire dal castello.
Io e Percy ci guardiamo subito negli occhi e senza il bisogno di parlare cominciamo a correre verso il rumore che abbiamo appena sentito.
La paura che possa esserle successo qualcosa mi assale in questo frangente di corsa.
Arriviamo alla sala grande del castello, Naomi è in piedi con una pistola puntata su Jane che sta addosso ad un ragazzo a terra in una pozza di sangue, dev'essere Einar.
Naomi non può avergli sparato, non ne sarebbe stata capace. Mi rifiuto di crederci.
<<Naomi>> urla Percy, e io mi avvicino lentamente verso di lei.
Ha gli occhi colmi di lacrime puntati su Jane ed Einar, la mano che tiene la pistola trema come una foglia.
<<dammi la pistola>> dico piano, avvicinandomi lentamente.
Afferro l'arma e Naomi me la lascia prendere.
Jane si alza di colpo da terra.
<<sei stata una stupida Naomi Evans, ti pentirai di non avermi sparato>> Jane scaglia i suoi poteri di tortura verso Naomi.
Lei comincia a gridare di dolore e storcersi sul pavimento.
Ad ogni secondo che passa le grida di Naomi si fanno sempre più forti.
Comincio a sentire un nodo allo stomaco, come se qualcuno stesse iniziando a stringermelo e tirarmelo via.
<<smettila ti prego>> comincio a urlare.
In preda al panico la colpisco alla spalla col manico della pistola.
Jane fortunatamente lascia andare Naomi ma comincia a sfogare la sua ira su di me.
Un dolore agonizzante e terribile mi assale pure l'anima.
<<lui non c'entra niente Jane, è una cosa nostra>> sento Naomi con la voce tremolante.
La perfida donna mi lascia andare, vedo che si avvicina a Naomi e le punta un pugnale d'argento spingendola sino ad una colonna.
<<fai quello che devi fare Jane, poi ti sentirai meglio>> Naomi le parla, e non capisco dove riesca a trovare le forze per farlo.
<<Ho odiato tanto Aaron Evans, ma tu lo hai superato di gran lunga>> risponde
<<è stata tutta una conseguenza delle tue scelte Jane, hai fatto tutto da sola>>
Questa provocazione le scatena una grande ira.
Jane fa un sorriso inquietante e poi trafigge Naomi con quel pugnale al ventre, lentamente spinge quella lama sempre più in profondità.
Vedo Naomi sbarrare gli occhi, prova a fare un grido di dolore che viene però smorzato dalla lama che le entra sempre più in profondità.
Io sono ancora a terra, paralizzato dal dolore e spaventato, vorrei alzarmi e fare qualcosa ma non ci riesco.
Percy prende la pistola da terra e senza pensarci due volte preme il grilletto contro Jane, colpendola al petto; quest'ultima cade a terra lasciando il pugnale conficcato nella pelle di Naomi.
Il pavimento ocra della sala grande è diventato una pozzanghera di sangue.
Jane cade accanto al corpo del fratello e si lascia morire, senza lottare, arrendendosi al suo destino.

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora