capitolo 56

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(punto di vista di Naomi)
Quella maledetta profezia mi ha messo i brividi.
Che diavolo voleva dire? si riferisce davvero a me?

"...se la scelta giusta lei farà, il male non incomberà; malamente sceglierà e la fine del mondo avverrà"

Sarò la causa della fine del mondo? o la salvezza...
Voglio parlarne con i miei amici, ma non voglio metterli in pericolo. Chiunque ne sia a conoscenza è potenzialmente in pericolo.

<<hai detto tu a Diego che stavo andando ad Arundel vero?>> chiedo a Simon, l'arrivo di mio fratello è stato piuttosto curioso, nessuno sapeva che io mi trovassi lì
<<avevi una faccia sconvolta quando ti è arrivata quella notifica dall'orologio, pensavi davvero ti avrei lasciata andare così?>>
<<grazie comunque>> dico <<è stata una giornata faticosa, vado a letto>>
Simon annuisce e mi accompagna fino alla mia camera.
<<buonanotte>>
<<buonanotte>>.
Sono stanca morta ma il mio corpo si rifiuta di dormire; mi giro e rigiro nel letto.
Ho la testa che mi scoppia, troppe cose che non capisco, che sento di non poter controllare; domande , tante domande a cui nessuno mi darà delle risposte.

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È notte fonda, mi sono appena svegliata da un incubo.
Mi sono addormentata solo per un'oretta e mi sono svegliata in un bagno di sudore e con l'incubo peggiore della mia vita: c'erano tutte le persone che amo, i miei genitori, Diego, i miei amici, Dan, mio nonno, Julie; e poi c'era Jane, non usava i suoi terrificanti poteri, ma aveva in mano solo una pistola che era puntata su di me. Lascia andare il grilletto ma non mi colpisce, c'era però sangue ovunque e un corpo esanime a terra, quando mi avvicino per vedere di chi si tratta, mi sveglio di colpo con il cuore a mille e il sangue dal naso colante che ormai mi perseguita da giorni.
Prendo un fazzoletto e lo metto sul naso per bloccare il sangue, poi vado in bagno e metto i polsi sotto l'acqua fredda.
Non sto bene. Non più. Da quando mi sono svegliata dal coma è andato tutto a peggiorare. Non ho più i poteri e sto sempre male, mi sento debole, non dormo.
Vado a fare una passeggiata, metto una bella felpa larga sopra la magliettina a maniche corte e ai pantaloni della tuta ed esco dalla mia camera.
Le luci dei corridoi sono spente, c'è molto freddo stasera, e fuori piove a dirotto.
Rappresenta a pieno il mio umore, penso.
Faccio tranquillamente questa passeggiata notturna, poi torno in camera mia e provo a dormire; ma è inutile.

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora