capitolo 43

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(punto di vista di Simon)
Mi sento piuttosto rimbambito, ma è a causa della morfina; Non sento completamente la gamba, stavolta per l'anestesia.
Caitlin dice che se avessi aspettato ancora un po', probabilmente mi sarei ritrovato senza una gamba.
Quel cavolo di proiettile mi ha causato un brutto avvelenamento da piombo, ora mi trovo con trecento flebo.
Chissà come sta Naomi, mi chiedo. L'ultima volta che l'ho vista era a terra senza sensi.
Penso a lei, e al momento giusto, la porta della stanza si apre, riesco a riconoscere i lunghi capelli di Naomi prima ancora che apra tutta la porta, seguita da Percy.
<<scusa se non siamo venuti prima, ma ci hanno detto che dovevi riposare>> dice Naomi avvicinando una sedia per mettersi accanto a me.
<<tranquilli, come state?>> chiedo;
Percy fa spallucce, abbiamo tutti e tre un aspetto tremendo, occhiaie fino ai piedi e viso ancora tutto sporco.
<<una doccia potevate farvela almeno!>> dico scherzando, Naomi mi da una piccola spinta scherzosa sulla spalla ridendo.
È così bella quando ride.
<<scusate ragazzi è colpa mia, non avrei dovuto mettervi in questa situazione, mi dispiace tanto>> poi dice.
<<non lo dire neanche per scherzo>> risponde Percy
<<esatto, non dirlo mai più! ti seguiremmo ovunque, principessa>> le faccio un cenno di sorriso e imito un inchino.
<<e va bene>>
<<poi non capita tutti i giorni di incontrare i morti no?>> Percy è sempre il solito
<<è assurdo che Jane sia ancora viva>>
<<già>>
<<hai visto mia madre? era sconvolta>>
<<ne ha tutta la ragione, quella donna è una pazza>> <<e poi, santi dei, che poteri orribili ha?>>
Naomi divenne subito seria in viso <<tremendi>>
<<non sapevo esistessero poteri diversi dai 4 elementi>> mi intrometto nella conversazione, non sono molto informato; Il potere di Jane non si rispecchia nell'acqua di certo, ne dell'aria, ne della terra.... potrebbe essere di fuoco, ma era un illusione, non era fuoco reale.
<<comunemente si chiamano poteri oscuri, alcuni credono siano frutto di maledizioni, altri pensano siano semplicemente destinati alle persone, ma in ogni caso... sono molto potenti>> dice Percy
<<ogni potere è una sorta di raffigurazione della propria persona, ogni elemento ha i suoi tratti caratteristici>> <<chi possiede i poteri oscuri sicuramente non è una brava persona>> Aggiunge Naomi piuttosto perplessa.
<<quanti ne esistono?>> chiedo <<di poteri oscuri, intendo>>
<<infiniti>> dicono in coro i miei amici.
<<come possono essere infiniti?>>
<< se ci hai fatto caso... Jane tortura, fa provare dolore, ma realmente non accade nulla... lei crea un qualcosa di psichico>> risponde Naomi
<<tutti i poteri che creano cose che non esistono, cose astratte, sono arti oscure... alcuni considerano anche le veggenti portatrici del male>> aggiunge Percy.
La lezione sui poteri si conclude con l'arrivo di Caitlin; <<devo fare a voi due le flebo per la disidratazione, non so come facciate ad essere ancora in piedi>>
<<a me basta un bagnetto al mare e passa tutto>> Percy cerca sempre un modo per evitare gli aghi, da quando lo conosco non l'ho mai visto fare delle analisi del sangue o delle punture.
La fortuna di avere il padre dio, può curarsi ogni volta che ne ha bisogno, basta stare a contatto con l'acqua e passa tutto. Anche se, Naomi mi ha spiegato diverse volte che non è tutto come sembra, non bisogna approfittarsene, la magia sa essere crudele quando vuole.
<<mi sa che mi tocca>> dice Naomi con un mezzo sorriso.
<<brava la nostra principessa, andiamo>> Caitlin porta Naomi nella stanza accanto, e Percy va a fare una passeggiata al fiume.
Rimango da solo fino a quando Aaron bussa alla porta, aveva una fascia attorno alla spalla, finalmente si era medicato quella ferita.
<<che ti era successo alla spalla? la vedevo sanguinare già da un po'>> chiedo, mentre mi sistemava la flebo.
<<mi ha sfiorato un proiettile>>
<<cavolo>>
<<già>> <<come ti senti?>>
<<come se fossi sulla luna>> sul serio!
<<è la morfina>> <<non ti ci abituare troppo>>
<<spero di non doverlo fare>>
ridiamo tutti e due.
<<tu come stai? sei preoccupato, si vede>>
<<è così evidente?>>
<<beh si>>
<<nulla a cui io non abbia già fatto l'abitudine, ragazzo>>
La nostra conversazione viene interrotta dall'arrivo del re. Visita alquanto insolita, sicuramente non è qui per me, sarebbe preoccupante.
<<Aaron vieni nel mio ufficio appena puoi, è importante>> dice solo.
Aaron cerca nello sguardo apatico del padre qualche segno, qualche anticipazione su cosa possa riguardare quella richiesta tanto urgente.
<<sto arrivando>> dice <<scusa Simon>>
<<tranquillo vai>>
muoio dalla curiosità... il re era piuttosto serio, cos'è questa cosa importante?

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora