(punto di vista di Naomi)
La sveglia suona, salto quasi in aria per quanto sia forte e fastidiosa, soprattutto di prima mattina.
Da quando mi sono svegliata durante la notte sono stata più in dormiveglia che altro, però almeno ho dormito quelle orette all'inizio grazie a quella roba che mi ha dato mio padre.
Simon fatica a svegliarsi, ma lo devo far muovere; si deve preparare e andare a lezione.
Io devo andare da mio padre, mi farà un prelievo e poi andrò a consegnare il compito di Incantesimi.
<<muoviti è tardi>> dico
<<ancora un po' >> Simon era ancora mezzo addormentato.
Ne approfitto per cominciare a vestirmi, prendo un paio di pantaloni e una maglietta a caso dalla montagna di vestiti buttati sulla sedia, e vado in bagno.
Ho un aspetto pessimo, occhiaie da paura e i miei capelli hanno una vita loro.
Lavo viso e denti e spazzolo i capelli.
Sono troppo lunghi, penso.
Esco dal bagno e Simon è seduto ai piedi del letto, ha ancora la stampa del cuscino sul viso.
<<vado a prenderti dei vestiti puliti?>> chiedo
<<no ora vado io, grazie>> si alza, prende le stampelle da terra e mentre è sul punto di uscire mi saluta con un bacio sulla guancia.
<<quando vuoi, ci sono>> ed esce dalla mia stanza.
È stato molto gentile stanotte, avevo bisogno di lui e non ha esitato.
Mentre penso a Simon, vado al quartier generale dove ci sono i miei genitori, mio fratello e Daniel che discutono animatamente su qualcosa.
<<buongiorno>> dico incerta, interrompendo la conversazione.
<<eccoti tesoro, vai nell'ambulatorio di questo piano, arrivo tra 5 minuti>> mi dice papà.
Faccio come dice.
L'ambulatorio in quest'ala del castello è uno dei due uffici personali di mio padre, in questo si cimenta nella sua carriera da dottore, nell'altro da futuro re.
Mi siedo e attendo.
Chissà di cosa stavano parlando, mi chiedo.
<<eccomi>> 10 minuti dopo mio padre arriva e si mette subito a preparare ciò che gli serve.
<<come stai?>>
<<bene>> rispondo.
Mi lega il laccetto sulla spalla e comincia a tastare per cercare la vena, una volta trovata inserisce l'ago e riempie due provette di sangue.
<<fai pressione>> dice lasciandomi il batuffolo di cotone, dopodiché lo blocca con del nastro medico.
<<vai a fare colazione e non fare sforzi>>
annuisco.
<<ne fisici, ne intellettuali>> aggiunge
<<va bene>> dico e ma mentre vado verso l'uscita mi ricordo della conversazione di prima <<di cosa stavate parlando?>>
<<niente di cui tu debba preoccuparti>> <<vai a fare colazione o sverrai di nuovo>> <<anzi fatti accompagnare da Diego>>
<<non serve, penso di arrivarci da sola>>
e vado in cucina.
C'è Thea, una delle cuoche a cui sono più legata.
<<principessa da quanto tempo non vi vedo!>> e mi abbraccia.
<<Buongiorno Thea>> sorrido
<<quale buon vento vi porta qui?>>
<<il vento dei genitori>> <<Ho appena fatto un prelievo>> scherzo
<<allora è meglio se vi sedete, ci penso io>> <<avete voglia di qualcosa in particolare?>> mi chiede, io scuoto la testa, lei apre il forno ed esce una teglia colma di biscotti.
<<vaniglia e cioccolato, i vostri preferiti>> dice mostrandomeli.
Mi conosce più di chiunque altro.
Ne afferro uno mentre li sistema nei piatti, era ancora caldo, ma buonissimo.
Ne mangio 5 accompagnati da una bella tazza di latte caldo, non facevo una colazione così da molto.
<<che mi raccontate di nuovo?>>
<<niente di che, solite cose>>
<<solite cose del tipo?>> Thea è sempre stata una donna molto chiacchierona, ma non ha mai avuto cattive intenzioni.
Parliamo un po' del più e del meno, fin quando l'occhio mi cade sull'orologio e rendo conto di essere in ritardo per consegnare il compito di Incantesimi.
Saluto Thea e vado nell'ala scolastica del castello, i corridoi sono vuoti e dalle aule si sentono solo le voci degli insegnanti.
<<buongiorno professore scusi il ritardo>> dico affrettandomi ad entrare; la lezione era cominciata già da 15 minuti.
Mi siedo al mio posto, accanto a Simon e Percy che mi guardano preoccupati.
Percy mi fa segno di controllarmi il naso, passo la mano sotto il naso e guardandola vedo del sangue.
Cavolo.
Simon mi porge un fazzoletto e mi guarda quasi scazzato.
Mi pulisco e mi assicuro che il sangue abbia smesso di scorrere.
Prendo il compito della mia borsa e lo consegno al professore.
<<Non accetterò ritardi la prossima volta, Evans>>
<<mi scusi, ancora>>
Torno al mio posto e seguo la lezione, che viene interrotta poco dopo dall'arrivo di Diego.
<<Oggi gli Evans non vogliono farmi fare lezione, a quanto pare>> dice il professore irritato
<<scusi prof, ma Naomi deve venire con me>> mio fratello era molto allarmato, mi alzo immediatamente ed esco con lui dall'aula.
<<che succede?>> <<Diego che è successo?>>
chiedo spiegazioni, sembrava avesse visto un fantasma
<<Daniel>> <<è rimasto ferito gravemente>>
<<cosa stai dicendo?>>
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Naomi Evans - la profezia del sacrifico
Фэнтези(2/2) Il regno della luce si riprende dall'ultima struggente battaglia, ma nel regno del buio prende il potere qualcuno di potente, con tanta voglia di vendetta. Naomi si troverà ad affrontare non solo il nemico ma anche e soprattutto se stessa. La...