(punto di vista di Naomi)
Non so davvero cosa mi sia preso.
Tutti attorno a me sono terribilmente preoccupati.
Mi sta accadendo qualcosa, e nessuno sa spiegarselo.
L'attimo prima di perdere i sensi ho cominciato a vedere tutto sfocato, poi il nero totale.
<<sto meglio, grazie>> dico;
Mia madre non mi ha lasciato la mano neanche un secondo; sta già passando un brutto periodo, non voglio essere un ulteriore preoccupazione.
<<ho solo bisogno di riposare>> aggiungo, visto che nessuno sembra credermi.
<<è meglio se ti prendi qualcosa>> dice mia madre <<vado a cercare Aaron>>.
Esce dalla stanza e rimaniamo io, Diego e Simon.
Questi ultimi cominciarono a parlare del più e del meno; Diego è sempre impegnato con affari del regno, da quando mio nonno ha cominciato a valutare l'idea di far essere lui, l'erede al trono; quindi è raro incontrarlo, anche io sto passando poco tempo con mio fratello.
Poco dopo mia madre torna insieme a mio padre, che mi dà in mano una compressa di biancospino <<ti aiuterà a riposare>> dice.
Scendo lentamente dal lettino e vado in camera mia, Simon mi accompagna. Era più silenzioso del solito.
<<come mai questo silenzio?>> chiedo
<<nulla sono solo un po' soprappensiero>>
arriviamo in camera mia: era un disastro, c'erano libri sparsi ovunque, il letto disfatto e vestiti a terra.
<<dicono che una stanza disordinata sia il riflesso di un disordine interiore>> dice Simon guardandosi attorno.
<<scusa, non ho avuto tempo per mettere tutto a posto>> mi scuso
<<tranquilla>> dice guardandosi attorno.
Mi siedo sul letto e guardo la compressa che mi ha dato mio padre, che è ancora lì nelle mie mani.
<<non la prendi?>> chiede Simon.
Se c'è una cosa di cui ho paura, è perdere il controllo del mio corpo. Ne sono terrorizzata.
<< si, ora la prendo >> prendo la bottiglia sul mio comodino e riempio un bicchiere di acqua.
Prendo la pillola e la ingoio senza pensarci troppo, se lo faccio finisce che cambio idea; dopotutto me l'ha data mio padre, che vuole il meglio per me.
<<mi sono spaventato quando ti ho vista a terra>>
<<mi dispiace avervi fatto preoccupare, è stato sicuramente a causa dello stress>> dico <<posso chiederti una cosa?>>
<<certo, dimmi>>
<<ti va di dormire qui stanotte?>> chiedo, ho paura di rimanere da sola.
Lui è stupito dalla mia richiesta, ma non ne sembra dispiaciuto.
<<va bene>> dice accennando ad un sorriso.
Il letto è ad una piazza e mezza ed abbastanza grande per tutti e due, ma per evitare fraintendimenti prendo la brandina che usava mia madre quando ero in coma.
<<dormo io nella brandina, con la gamba in quelle condizioni è meglio se stai più comodo possibile>> dico
<<tranquilla, ci ho già dormito lì sopra e non è per niente male>> risponde ridendo.
Gli preparo il letto con lenzuola e cuscino; accendo la luce del mio comodino, spengo quella della camera e ci mettiamo nei rispettivi letti.
La sola presenza di Simon mi fa sentire più al sicuro, so che se mi succede qualcosa c'è lui.
<<grazie>> dico prima di addormentarci.
<<figurati>>——————
Sono circa le 3.45 del mattino, ancora fuori è buio pesto, e l'effetto di quella compressa dev'essere finito perché mi sono svegliata senza riuscire più a riaddormentarmi.
Simon continua a rigirarsi nel lettino, e parla nel sonno, o meglio, sta come delirando.
<<basta>> <<no>> <<no>> continua a ripetere, sta avendo un incubo.
Decido di avvicinarmi, è tutto sudato e respira affannosamente; gli sposto il ciuffo biondo dal viso e lo accarezzo delicatamente.
<<ei ci sono io qui>> dico, mentre lui continua ad agitarsi. Si sveglia di botto.
<<tranquillo era solo un incubo>> sembra davvero scosso. Gli porgo un bicchiere d'acqua.
<<non volevo svegliarti mi dispiace>> dice
<<non è colpa tua>> <<posso chiederti cosa stavi sognando?>>
<<i miei genitori>> mi venne un senso di vuoto, lui non ha mai conosciuto i suoi genitori, è così ingiusto che li abbia persi tanto presto.
<<dovevano essere delle persone splendide>> <<tutti ne parlano sempre bene e con ricordi felici>>
<<già, vorrei poterlo dire anche io>> ha un tono molto triste <<ma che ore sono?>>
<<le 4 circa>>
<<cavolo è ancora prestissimo>> <<perché non stavi dormendo?>>
<<sono un po' di giorni che non riesco a dormire>>
<<come mai?>>
<<non lo so, mi sento un po' strana>> confido
<<se vuoi parlarne io ci sono>>
<<tranquillo, grazie lo stesso>> <<vieni qui, vicino a me?>> chiedo, lui sorride e si sdraia accanto a me.
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Naomi Evans - la profezia del sacrifico
Fantasy(2/2) Il regno della luce si riprende dall'ultima struggente battaglia, ma nel regno del buio prende il potere qualcuno di potente, con tanta voglia di vendetta. Naomi si troverà ad affrontare non solo il nemico ma anche e soprattutto se stessa. La...